Essere Vittorio Sgarbi, genio e follia verso Expo 2015

Sgarbi guarda e valuta: promosso il Museo del Novecento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2015 15:10
Intervista di Filomena D'Amico

Visita in Toscana per l'Ambasciatore per Expo 2015 per le belle arti.A spasso per il Novecento con Dario Nardella tra i corridoi ed il chiostro del nuovo museo di Santa Maria Novella, e dopo la visita al Museo fiorentino, Vittorio Sgarbi ha voluto visitare anche, accompagnato da Francesca Sacchi Tommasi che cura organizzazione e logistica dell'esposizione, la mostra Tommasi Ab Imis nella Chiesa e nel Chiostro di Sant'Agostino a Pietrasanta."Abbiamo avuto artisti molto sottovalutati, fra questi penso a De Pisis, qua esposto.

E il nucleo Della Ragione qui risalta, attraverso un prima e un dopo che ne esalta il valore. Perciò davvero il criterio rovesciato è molto intelligente: entrare dagli anni novanta ed uscire a inizio secolo” Vittorio Sgarbi promuove il Museo fiorentino. A Pietrasanta parla di Una mostra illuminante: arte e vita sono fatte dello stesso spirito” fermandosi per oltre due ore ad ammirare le oltre 150 opere - sculture, dipinti e disegni - che celebrano il percorso creativo di tre generazioni di artisti: Leone Tommasi, Marcello Tommasi, Riccardo Tommasi Ferroni, Giovanni ed Elena Tommasi Ferroni, e che saranno visibili fino al 4 febbraio 2015.

Toscana allegra, tutti promossi.

Prima di ripartire da Pietrasanta però Sgarbi ha osservato la celebre lunetta di Mitoraj sulla facciata della chiesa di Sant'Agostino, sulla quale aveva espresso, a suo tempo, un giudizio piuttosto negativo.Perché Sgarbi è anche il critico che non le manda a dire e che lancia accuse contro architetti ed artisti: boccia la pensilina di Isozaki agli Uffizi, così come le panchine roventi di Santa Maria Novella e poi il Nuovo Palazzo di Giustizia e definisce "Una scatola da scarpe" il Teatro dell'Opera la sera stessa dell'inaugurazione.

In tutti questi casi chi si è sentito bocciato?In questi casi, forse, si tratta di giudizi d'impeto, poco attendibili. Meglio quando promuove. Sì, quando apprezza e promuove il suo giudizio acquista un peso rilevante. Essere Vittorio Sgarbi non appare cosa facile: puoi promuovere ma non puoi bocciare.Sgarbi incarna al meglio la figura del genio e l'arte pura della follia. Ferrarese, classe '52 storico e critico d'arte è anche personaggio politico controverso ma di rilievo: parlamentare, assessore e sindaco.

E ancora insegnante e Soprintendente speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia, curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54 Esposizione internazionale d'arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia, collabora alla Biennale Internazionale d'Arte di Palermo e di Verona. 

Sgarbi quotidiani ha fatto epoca: i giornali sul tavolo al centro dello studio restano la rassegna stampa più intensa ed appassionata della televisione italiana.Proprio in televisione ha fatto la storia del talk show pur non essendo, molto spesso, il presentatore. Ha scatenato dibattiti, alzato la voce e gettato il panico tra ospiti e comparse, artisti, cantanti, giornalisti, nani e ballerine di infiniti programmi. Persino Mike Bongiorno lo volle al suo fianco ed il maestro dei Quiz non penò poco nel gestirlo.Essere Vittorio Sgarbi. Un personaggio che ricorda l'Expo 2015: una grande vetrina italiana in cui genio e sregolatezza sono costretti a fondersi per rilanciare l'immagine di un Paese in continuo equilibrio su un punto d'appoggio sotto al quale ribolle una passione antica pronta ad esplodere mostrando tutte le sue contraddizioni, non sempre e per fortuna, negative.

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