Enrico Letta, un toscano alla guida del Pd

Pisano, 54 anni, cercherà di dare un impronta ben definita al partito, tra recupero della base e maggioritario. Nardella: "Finalmente una visione di Europa, d’Italia e di politica, partendo dalla prossimità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2021 16:09

Dunque un toscano torna alla guida del Partito Democratico. Dopo Matteo Renzi, con l'intervallo di Nicola Zingaretti, adesso tocca all'ex presidente del Consiglio Enrico Letta, pisano, 54 anni essendo nato il 20 agosto 1966, che oggi è stato eletto dall'Assemblea nazionale. Cercherà di dare un impronta ben definita al partito.

Ecco alcune reazioni di politici e amministratori della nostra regione.

SIMONA BONAFE' segretario regionale del PD in Toscana

Ho appena votato con convinzione Enrico Letta segretario del partito democratico. Ho ascoltato le sue parole, piene di passione politica, di visione del futuro del nostro paese e di orgoglio per il nostro partito e il suo ruolo da protagonista. Adesso mettiamoci tutti al lavoro per il nuovo PD.

EUGENIO GIANI presidente della Toscana

Complimenti e auguri Segretario! Enrico Letta è il nuovo segretario del PD e mi è piaciuta molto l’autodefinizione come progressista nei valori e riformista nel metodo, per un’Italia che sappia uscire dalla pandemia con idee concrete rilanciando il nostro Paese.

È stato molto bello che tra i suoi primi concetti abbia riconosciuto il ruolo delle regioni e salutato i Presidenti PD, 5 su 20.Per me e per la Toscana è finalmente un bel segno perchè la nostra regione ha bisogno di maggiori interlocutori a Roma, visto che il PD, negli ultimi due governi, non ha espresso né Ministri né Sottosegretari toscani.È importante la scossa che Letta ha promesso al mondo dei circoli e iscritti nei territori, perché il Partito Democratico deve cogliere forza proprio dall’essere l’unico dei partiti con una base popolare fatta di presenza e di impegno nell’Italia dei comuni e delle regioni.

A 100 anni dalla scissione di Livorno che caratterizzò la divisione del movimento progressista, spero che il nuovo PD guidato da Enrico Letta garantisca un futuro di sempre maggiore unità e condivisione per il centro sinistra in Italia.

ANTONIO MAZZEO presidente del Consiglio regionale toscano

"Non vi serve un nuovo segretario PD, ma un nuovo PD". Al neo segretario del Partito Democratico Enrico Letta auguro buon lavoro di cuore.C ondivido profondamente la strada che ha tracciato per un partito che sappia dare risposte concrete ai cittadini dopo la pandemia, parlare ai giovani, valorizzare le donne, essere sempre più protagonista in Europa e al governo del Paese.

Riformisti nel metodo, progressisti nei valori. Lo ha chiesto a tutti noi e io lo dico e lo ribadisco con grande forza e rinnovata speranza: #iocisonoPD.

DARIO NARDELLA sindaco di Firenze

Con @EnricoLetta il Pd può cambiare. Un discorso rivolto ai giovani e alla società civile, con il lavoro, l’ambiente e l’educazione al centro. Finalmente una visione di Europa, d’Italia e di politica, partendo dalla prossimità. Ora mettiamoci tutti al lavoro. #iocisonopd.

ENRICO ROSSI ex presidente della Toscana

Ho votato con piacere e convinzione per Enrico Letta. Tra le tante cose giuste che ha detto vorrei citare quelle che mi paiono centrali. Una grande battaglia per lo Ius soli, che significa per noi tutto: diritti, costituzione lavoro, società, uguaglianza, dignità e umanità. Su questo il Partito Democratico sfiderà il governo Draghi e le forze politiche che lo sostengono. Per andare avanti servirà un partito rinnovato nelle forme e nelle regole, ha detto il nuovo segretario. Per battersi contro il correntismo al nostro interno e contro il trasformismo in Parlamento, per la piena attuazione dell’art.

49 della carta costituzionale. Allo stesso tempo, ha chiarito, bisognerà consolidare il profilo dei valori, con la battaglia delle idee, con lo studio e la militanza. Per rendere davvero la nostra comunità libera e inclusiva verso chi è escluso per ragioni sociali, di genere, culturali e anagrafiche. Anzitutto le donne e i giovani. Il messaggio più chiaro e lungimirante è stato quello del nostro rapporto col potere. Possiamo vivere e lottare senza l’ossessione del potere - ha chiarito - è proprio grazie a questa libertà dall’ossessione del governo potremo tornare a vincere e esserci, nel paese e tra le persone.

Per farlo però sarà necessario costruire alleanze, sociali e politiche, a partire da Giuseppe Conte e il nuovo Movimento Cinque Stelle, con cui ormai ci accomunano scelte e visioni generali sui temi e le politiche della salute, del lavoro, dell’ambiente, del Mezzogiorno e della ricostruzione dello Stato. Per fare tutto questo Enrico ha indicato una strada giusta: aprire una grande discussione, dandoci il tempo necessario, affiancando e ascoltando tutti gli italiani, in uno dei monenti più difficili della storia umana e globale.

Per questo partiremo dai circoli, dai territori e quando la situazione sanitaria ce lo consentirà torneremo in strada, nelle piazze, nelle Agorà democratiche; una bellissima immagine con cui Enrico Letta ha salutato Nicola Zingaretti, ringraziandolo per il grande lavoro, generoso e autentico con cui ci ha condotti sino a qui e accettandone il testimone, per proseguire sulla stessa strada. Noi ci siamo segretario, buon lavoro. Enrico.

Jacopo Mazzantini - PD Empolese Valdelsa

“L’elezione a segretario nazionale del PD di una figura autorevole e di alto profilo internazionale come Enrico Letta ha trovato opportunamente, in questo momento così delicato per il nostro partito, un consenso pressoché unanime. Importante che Letta abbia deciso di dedicarsi a tempo pieno a questo ruolo, lasciando gli incarichi retribuiti ricoperti fino ad oggi, così da garantire totale indipendenza e soprattutto il molto tempo che occorrerà per impostare una nuova fase che risollevi e rilanci il PD.

Di buon auspicio l’attenzione particolare riservata nel suo intervento alla necessità di un ascolto costante e concreto sia all’esterno, a cominciare dai corpi intermedi, sia all’interno, con i circoli del partito, così come ai giovani, da porre al centro della proposta e rendere essi stessi protagonisti della nostra azione politica.

Letta ha ragione, non sarà sufficiente a risolvere il problemi del Partito democratico l’ennesimo, mero cambio del segretario, ma occorrerà costruire un nuovo PD in grado di affermarsi sulla scena italiana ed europea, progressista nei valori, riformista nel metodo e radicale nei comportamenti.

Giusto che si sia partiti dal tema dell’insegnamento da rivalorizzare ad ogni livello, del lavoro e dell’impresa da unire in una sfida comune, dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica, avendo come macro obiettivo quello della riduzione delle disuguaglianze, sociali e di genere, mettendo al centro la questione femminile e le discriminazioni di fatto oggi esistenti ai danni delle donne sul lavoro come in ogni ruolo di responsabilità istituzionale e non.

Importanti, inoltre, per la ricostruzione identitaria del partito, le preannunciate battaglie per l’introduzione dello ius soli e per l’eliminazione dei paradisi fiscali nell’Unione Europea. La prospettiva disegnata è di lungo respiro, come dimostra l’intenzione manifestata di puntare, oltre che alla riforma della legge elettorale e a nuove regole parlamentari che limitino il fenomeno del trasformismo, ad introdurre in Costituzione la sfiducia costruttiva e a dare attuazione all’art. 49.

Ora non resta che mettersi tutti insieme al lavoro, per tornare a rendere un valore aggiunto il pluralismo culturale fondativo e le diverse aree politiche che compongono il nostro partito. Spalanchiamo le porte delle nostre sedi e dei circoli per preparare con gli iscritti e assieme a tutti i cittadini che lo vorranno le agorà democratiche che Letta ha preannunciato per ottobre e che saranno tanto più rigenerative quanto più riusciranno a coinvolgere il maggior numero di elettori che vorranno darci una mano a costruire questa nuova stagione”.

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