Edison, insegna staccata per volere della Soprintendenza

"Ci spiace aver urtato la sensibilità dei fiorentini, ma abbiamo agito in accordo con le istituzioni" risponde Feltrinelli.

Antonio
Antonio Lenoci
08 aprile 2014 12:40
Edison, insegna staccata per volere della Soprintendenza

Ha creato sconcerto l'asportazione dell'insegna al neon "Edison" dalla facciata di Piazza della Repubblica a Firenze. La chiusura della libreria è una ferita ancora aperta in città per lo strascico polemico seguito alla dismissione dei vecchi locali e soprattutto la condizione di precariato degli ex dipendenti ritrovatisi senza lavoro. All'indomani dei commenti nei social fiorentini e dell'intervento del consigliere, candidato sindaco, Tommaso Grassi che nell'ultima seduta dell'Aula consiliare a Palazzo Vecchio ha parlato di "oltraggio", siamo andati nei nuovi locali dove si appresta ad aprire Feltrinelli.

Tra i tavoli del futuro ristorante e le librerie in fase di montaggio alle pareti abbiamo parlato con il responsabile dei lavori: "Ho saputo dell'accaduto e mi dispiace - ci ha detto il responsabile del cantiere - ho appositamente chiesto alla ditta di tenere da parte l'insegna per un uso futuro. Non abbiamo commesso nessun oltraggio. Semplicemente abbiamo segnalato alla Soprintendenza e all'ufficio insegne del Comune di Firenze la situazione e ci è stato detto da entrambi che potevamo procedere all'asportazione.

Edison non pagava il tributo per l''insegna dal 2012 e dunque per il Comune l'insegna poteva essere rimossa, salvo che Feltrinelli non volesse continuare a pagare per mantenerla, ma per ovvi motivi non era nelle intenzioni del committente. L'architetto Vincenzo Vaccaro (direttore I Sezione) della Soprintendenza invece, ci ha spiegato che l'eliminazione dei neon è una volontà propria della Soprintendenza e dunque ci ha rivolto un invito ad eliminarla".

La Feltrinelli, che si appresta ad aprire i nuovi locali il 14 aprile interviene attraverso il portavoce aziendale: "Abbiamo lavorato in totale accordo con le istituzioni locali, pensate che nel caso dei locali realizzati in Stazione ci siamo resi disponibili anche a restaurare alcune opere presenti a nostre spese, come a nostre spese in questo caso abbiamo asportato il neon".Non una scelta del privato dunque come ipotizzato dall'opinione pubblica in un primo momento, ma una azione concertata e richiesta dalle istituzioni che hanno colto l'occasione del ponteggio per sbaraccare il vecchio neon, come accaduto per altre insegne sulla piazza.

Sopravvive sulla piazza il lungo e vistoso neon di una vecchia Pensione, diventato Hotel, ma in questo caso il problema è prettamente burocratico, se infatti venisse fatta domanda di cambiare il termine Pensione con Hotel probabilmente non vi sarebbe la concessione e dunque il neon resiste, anche se "errato".

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