Due morti sul lavoro in poche ore in Toscana

Rossi: "Formazione, sicurezza, protezione, non soltanto cordoglio". Nei giorni scorsi a Prato sigilli a una colonica usata come laboratorio e a un affittacamere abusivo. Piombino: uno spiraglio per i lavoratori senza ammortizzatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2016 18:28
Due morti sul lavoro in poche ore in Toscana

Due incidenti mortali sono avvenuti ieri sera in un magazzino di Prato e questa mattina sul traghetto all'ancora nel porto di Piombino. La prima morte è avvenuta ieri sera in un magazzino di Prato di un cittadino cinese che stava cercando di sistemare un generatore, la seconda questa mattina nel porto di Piombino di un elettricista, avvenuta mentre era intento a riparare un ascensore all'interno di un traghetto alla fonda.

Nel marzo scorso la Regione ha approvato un proprio Piano strategico 2016-2020 per la sicurezza sul lavoro, finanziandolo con quasi 8 milioni di euro e sta attuando il progetto "Prato lavoro sicuro" e quello per la sicurezza nelle cave di marmo."E' il nostro modo –interviene il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi– per riaffermare la centralità del lavoro e la necessità di garantire a tutti un'occupazione sicura. Un impegno di lunga durata che passa attraverso un'azione attenta e capillare basata su informazione, assistenza, vigilanza, controllo, formazione, comunicazione e che deve vedere la collaborazione di tutte le forze in campo, dagli imprenditori, agli stessi lavoratori, alle organizzazioni sindacali, a chi è incaricato di fare verifiche e controlli legati alla sicurezza.

C'è infine, ma certo non di minore importanza, l'impegno da mettere contro lo sfruttamento del lavoro e l'illegalità, un'opera che può anch'essa contribuire ad accrescere la sicurezza sui luoghi di lavoro".

Intervento giovedì sempre nel pratese, in via delle Risaie a Tavola, in una colonica utilizzata come laboratorio. L'immobile era già stato oggetto di accertamenti e sequestro un po' di tempo fa da parte della Polizia Municipale. A quei controlli era seguita l’ordinanza di inagibilità del Sindaco: i locali sarebbero dovuti essere ripristinati adeguatamente e messi in sicurezza prima di essere nuovamente utilizzati. Durante i controlli effettuati sui numerosi immobili soggetti ad ordinanza di inagibilità, la Polizia Municipale ha intuito che nell'immobile ci fosse del movimento nonostante in orario diurno tutto apparisse immobile e l'edificio fosse sprangato.

Anche il vicino di casa, di nazionalità cinese, asseriva che l'immobile fosse vuoto ma una finestra del primo piano trovata leggermente aperta ha messo in sospetto gli agenti della Polizia Municipale che nella giornata di ieri hanno effettuato accesso all'immobile trovando persone all'interno e, inaspettatamente, anche un’attività artigianale di confezione abbigliamento pronto moda completamente a nero, senza partita Iva e iscrizione alla Camera di Commercio. I macchinari tessili concentrati a piano terra ma anche nella camera da letto al primo piano sono stati sottoposti a sequestro come pure l'intero edificio dichiarato inagibile.

Il proprietario è stato denunciatoIl sequestro è scattato anche per un immobile in via Pistoiese. La Municipale ha controllato un appartamento che è risultato in affitto alla titolare di una ditta di confezione di abbigliamento pronto moda che lo utilizzava, secondo quanto accertato dagli agenti, sia come dormitorio per i suoi operai ma anche, per arrotondare, come affittacamere abusivo a circa 300 euro al mese.

La Polizia Municipale ha verificato che le camere destinate ai lavoratori e agli "ospiti" risultavano realizzate abusivamente con pannelli in cartongesso ed altri letti erano stipati in locali inidonei come il ripostiglio in fondo al terrazzo. Sono scattate le sanzioni per esercizio abusivo dell'attività di affittacamere e il sequestro dei locali irregolari. Il controllo si è esteso anche all'attività imprenditoriale, esercitata in un fondo distante circa 50 metri dalla casa, in cui sono state riscontrate diverse irregolarità che ne hanno determinato la sospensione da parte degli Ispettori del Lavoro per la presenza di cinque lavoratori al nero ed a prescrizioni in materia di igiene e sicurezza dei luoghi da parte del personale della ASL Toscana Centro.

La Polizia Municipale ha anche sottoposto a sequestro tutti i macchinari tessili per violazione alla Norme di Polizia Urbana.

Si è svolto mercoledì, nel consolato Cinese di Firenze in via dei Della Robbia, un incontro a porte chiuse tra l’Amministrazione Comunale di Campi Bisenzio ed il console Wang Fuguo. Presente insieme al sindaco Emiliano Fossi anche l’assessore Roberto Porcu. ’incontro, dai toni distesi e collaborativi, si è svolto sotto il racconto reciproco delle cose fatte e di quelle da fare per favorire una crescente integrazione. Campi Bisenzio si distingue infatti per una presenza importante della comunità cinese, e buone esperienze di integrazione. Partendo dalla storia della comunità cinese di Campi Bisenzio, il sindaco Fossi ha riepilogato i passi fatti nell’integrazione dei campigiani d’adozione.

È stato affrontato senza giri di parole anche quanto avvenuto a Sesto, fotografia ritenuta non rappresentativa di una realtà più ricca: “Quando avvengono episodi come questo, non è la comunità cinese a perderci, ma ci perdiamo tutti” – ha detto il sindaco al console, dello stesso avviso. L’incontro, seppur in un clima formale, si è presto smarcato dalla cerimoniosità, affrontando alcuni degli aspetti più difficoltosi senza giri di parole. È emerso da subito il tema della legalità: il console ha parlato dell’importanza di questo punto come strumento di convivenza civile tra le comunità, ribadendo poi quanto aveva già affermato a mezzo stampa: “La legge è rigida e fredda, all’uomo serve anche calore umano, ossia una gestione dei problemi che tenga conto della complessità dei fenomeni”- ha detto il console. In seguito a questo scambio, il tema della cultura si è affermato come centrale durante il confronto tra l’amministrazione campigiana ed il consolato cinese: “La legalità è fondamentale rispetto delle regole di convivenza, ma le leggi nascono da una cultura, da una condivisione sul modo e sul senso del nostro stare insieme” – ha detto il sindaco Fossi – “È importante allora che ci sia uno scambio prima di tutto di reciproca conoscenza: la cultura, il conoscersi e conoscere le leggi è la base della legalità e dell’integrazione”.

Il console ha seguito questo spunto con interesse, parlando della necessità di avviare e proseguire percorsi di mutua conoscenza e confronto, sottolineando come si tratti di un cammino lungo che ha bisogno di tempo e pazienza, ed in cui occorre l’impegno di tutte le parti coinvolte. Il console si è detto quindi molto interessato ad avviare con il comune di Campi Bisenzio, e con le amministrazioni locali che si renderanno disponibili, azioni concrete per favorire il rispetto dei doveri e dei diritti di legalità e sicurezza della comunità cinese, e occasioni di incontro e conoscenza reciproca. In conclusione, il sindaco ha invitato il console a Campi Bisenzio, con la volontà di estendere al governatore Rossi l’invito, per visitare insieme alcune realtà eccellenti di impresa originate da imprenditori di origini cinesi, e l’istituto scolastico di San Donnino dove sono in atto progetti di approfondimento culturale di grande rilevanza.

“Ci sono aziende che rispettano le regole e producono valore per tutto il territorio, e percorsi bellissimi di conoscenza reciproca nelle scuole” – ha commentato in seguito l’assessore Porcu – “La legalità è prima di tutto rispetto per queste realtà che vengono purtroppo sminuite dai fatti negativi”. Il console ha accolto con grande piacere l’invito, sotto l’intento comune di avviare processi valorizzando quanto di positivo esiste.

Si delinea la possibilità di dare una prospettiva ai circa 11.500 lavoratori delle aree di crisi complessa di Livorno e Piombino che tra non molto vedranno esauriti gli ammortizzatori sociali di cui hanno goduto finora e per le centinaia che questi aiuti li hanno già persi. È quanto è emerso giovedì mattina a Roma dove, presso il Ministero del lavoro, si è tenuto un incontro tra il ministro Giuliano Poletti, i rappresentanti delle Regioni con aree di crisi e le organizzazioni sindacali. L'incontro, richiesto dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha avuto un esito positivo. Una proposta, quella del presidente della Toscana, raccolta dal ministro Poletti, che si è detto disponibile ad iniziare un percorso che porti ad individuare soluzioni ad hoc per i lavoratori delle aree di crisi complessa. Il ministro si è detto interessato e disponibile ad affrontare la questione e a trovare soluzioni che tengano conto delle specificità dei singoli contesti di crisi.

Giuliano Poletti, concludendo l'incontro, ha detto che si deve lavorare per ricercare, su uno strumento normativo veloce, di prevedere interventi di sostegno al reddito e di utilizzo straordinario e limitato degli ammortizzatori sociali che tengano conto delle realtà di crisi industriale complessa. Insomma si apre uno spiraglio per i lavoratori a fine percorso di copertura degli ammortizzatori sociali. Nelle aree di crisi complessa in Toscana, entro il 31/12/2017 si tratta di 11.515 lavoratori.

A Piombino sono 249 quelli a fine mobilità, a Livorno sono 1747. Quelli a fine Aspi e Naspi sono 2018 a Piombino e 7501 a Livorno. A questi si aggiungono alcune centinaia di persone che hanno già perso ogni protezione.

In evidenza