Droga, pranzo pagato con la cocaina: perquisizioni a Vicchio, Dicomano e Firenze

Esecuzione di otto misure cautelari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2015 13:16
Droga, pranzo pagato con la cocaina: perquisizioni a Vicchio, Dicomano e Firenze

Si è conclusa alle prime ore della mattinata odierna con l’esecuzione di otto provvedimenti cautelari l’ operazione “GIOTTO”, condotta dai Carabinieri del NORM di Borgo San Lorenzo, coordinata dal Dott. Ettore Squillace Greco Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che ha avuto per oggetto una vasta attività di spaccio di cocaina nei Comuni di Vicchio e Dicomano.

Già dagli inizi del 2014, nel paese natale del pittore Giotto (di qui il nome dell’operazione), era stato notato dai Carabinieri l’elevato tenore di vita tenuto da un cittadino albanese (G.A. 32enne) che usava trascorrere ore a giocare ai videopoker di un bar di Vicchio pur non avendo alcuna attività lavorativa. I militari della Compagnia di Borgo San Lorenzo decisero quindi di vederci chiaro, iniziando a monitorare le attività dell’albanese, verificando che egli traeva i mezzi di sostentamento per sé e la sua famiglia gestendo una fiorente attività di spaccio di cocaina.

L’albanese aveva messo in piedi una vera e propria organizzazione dedita allo spaccio di droga composta, oltre che da lui, dalla moglie 30enne e madre di due figli, dal suocero R.S. 53enne e da altri quattro connazionali, tutti dimoranti in Vicchio: M.E. 34enne, B.J. 31enne ed i fratelli Z.R. 35enne e Z.L. 34enne. Secondo quanto emerso, tutti erano alle dipendenze di G.A., che dirigeva l’attività illecita nei comuni di Vicchio e Dicomano. Le due piazze erano “curate” dagli appartenenti al gruppo criminale che si erano rigorosamente suddivisi il territorio, senza sconfinamenti.

Erano queste le direttive del capo, il quale nell’ultimo periodo aveva anche smesso di effettuare personalmente le cessioni di cocaina, ricevendo gli ordinativi ed i soldi dai clienti inviando poi in un luogo prestabilito uno dei suoi collaboratori per la consegna della droga, che generalmente tenevano nascosta al sicuro in zone campestri nel Comune di Vicchio. Nel frattempo G.A. ha proseguito con la “bella vita” fatta di videopoker, aperitivi, pranzi e cene ai ristoranti per sé e la sua famiglia, pasti che in alcune occasioni, in un locale di Dicomano, erano stati addirittura pagati con dosi di cocaina.

Lo sviluppo dell’attività da parte dei Carabinieri ha portato, nel corso dell’indagine, anche all’arresto dei vari fornitori dell’albanese; l’uomo, infatti, era risultato così ben introdotto nel traffico di droga da poter contare nel tempo su più fornitori.

La clientela del gruppo criminale, secondo quanto ricostruito, era composta da persone di non giovanissima età, anche insospettabili, per lo più dimoranti nei comuni di Vicchio, Dicomano e Borgo San Lorenzo.

Nel corso di un anno d’indagini, sono stati sequestrati 1,2 kg di cocaina; 4 persone sono state arrestate in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e 22 persone denunciate per reati analoghi; tre denunciati per favoreggiamento personale per aver reso dichiarazioni mendaci ai Carabinieri che li interrogavano sul traffico di droga ed uno di questi, un sorvegliato speciale 41enne di Vicchio attualmente in carcere, è stato denunciato per la violazione alle prescrizione della Sorveglianza Speciale di P.S.

Al blitz, scattato alle prime luci dell’alba, hanno preso parte 50 Carabinieri del Comando Compagnia di Borgo San Lorenzo e delle Compagnie limitrofe del Comando Provinciale di Firenze, con l’ausilio di due unità cinofile. Sono quindi scattate le manette per G.A., R.S., M.E., B.J. e Z.R. tratti in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze su richiesta avanzata dalla locale D.D.A.

della Procura della Repubblica, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. In esecuzione dello stesso provvedimento, due persone, tra cui anche la moglie del capo dell’organizzazione, sono state collocate agli arresti domiciliari ed una terza è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Vicchio. Complessivamente, nel corso dell’operazione sono state eseguite perquisizioni domiciliari nei comuni di Vicchio, Dicomano, Borgo San Lorenzo e Firenze.

Come per le operazioni “Cavallina” e “Gemini” condotte nel febbraio 2015, anche l’operazione “Giotto” rientra nel quadro delle attività di polizia giudiziaria dei Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo dirette a contrastare la diffusione degli stupefacenti in terra mugellana. 

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