Al via la rivoluzione sostenibile del Salumificio Toscano Piacenti

Dal 9 aprile 2021 un packaging innovativo e 100% riciclabile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2021 08:55
Al via la rivoluzione sostenibile del Salumificio Toscano Piacenti

Lontano dalla propaganda “greenwashing”, il futuro dell’azienda di San Gimignano è tutto orientato alla riduzione dell’impatto ambientale. Un Marchio che “prosegue dal1956 una storia familiare, radicata nel territorio toscano, ma con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni e ai consumatori internazionali, interpreti contemporanei di uno stile di vita sano, rispettoso dell’ambiente, del benessere animale e attento alle filiere locali”, sottolinea Marco Pisoni, CEO. Dal 9 aprile 2021 saranno disponibili per tutte le principali catene della grande distribuzione italiana ed estera gli affettati del Salumificio Toscano Piacenti in vaschetta 100% riciclabile (PET-1). Un aiuto per l’ambiente, ma senza rinunciare all’eleganza del design, alla comodità e alla prestazione.

Si tratta di un packaging realizzato al 90% con materia prima riciclata e con una riduzione della quantità di plastica del 30% rispetto al precedente, senza ricorrere alla sostituzione di una parte del packaging con carta od altri materiali, riconoscibile dal bollo “STP per un mondo +”.Dal punto di vista commerciale, il canale privilegiato del Salumificio Toscano Piacentir esta la GDO sia in Italia che all’estero. I dati che emergono in questi primi 12 mesi di pandemia, nei quali si è assistito ad un generale aumento dei volumi con preferenza per il prodotto confezionato in vaschetta - ritenuto più sicuro - piuttosto che fresco o al banco gastronomia, ha imposto una riflessione urgente e un’accelerazione proprio sul packaging, oltre che su market-place B2B e food service/Horeca per recuperare e ampliare quote di mercato.

“Nei prossimi dieci anni” evidenzia Gianfranco Plantamura, production manager Salumificio Toscano Piacenti - “l’azienda ha deciso di focalizzare i propri investimenti non solo sulla progressiva riduzione dell’impatto ambientale su tutti i fattori chiave della produzione come energia, acqua, rifiuti ma anche sulla mitigazione degli impatti dei prodotti stessi, come per esempio l’integrazione di materie prime vegetali accanto alla carne e sulla creazione di una filiera controllata, dedicando massima attenzione ai fornitori locali – come per il marchio Terre di San Gimignano“.

Il focus è quindi sugli approvvigionamenti di materie prime, ingredienti e accessori - tra cui il packaging appunto - il test e il successivo utilizzo di materiali innovativi”.

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