Domani la manifestazione a favore della pista lunga a Peretola

Partita la campagna mediatica avviata dalla Camera di Commercio di Firenze. Presidio dei comitati davanti al Palaffari. Sul progetto di nuovo aeroporto si è avviato l'accertamento di conformità urbanistica. La Parlamentare PD Di Giorgi firma l'appello promosso dal Comitato Sì Aeroporto: “Lo sviluppo rappresenta un tassello fondamentale per l'economia della città e della regione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2018 22:28
Domani la manifestazione a favore della pista lunga a Peretola

Una kermesse, un incontro, una manifestazione. Va in scena domani al Palazzo degli Affari la prima iniziativa organizzata dal comitato Sì Aeroporto, per raccogliere le voci di tutti i soggetti che auspicano uno sviluppo dello scalo. Nei giorni scorsi Nardella e altri 40 Sindaci hanno deciso di sottoscrivere un documento comune favorevole.

Nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto alla Regione Toscana di pronunciarsi in merito all’accertamento della conformità urbanistica delle opere previste dal Masterplan dell’Aeroporto di Firenze e dei piani urbanistici ed edilizi vigenti nei Comuni interessati. Toscana Aeroporti accoglie con estremo entusiasmo l’avvio dell’ultimo e definitivo tassello procedurale il cui compimento porterà alla convocazione della Conferenza dei Servizi. “Si tratta di un passaggio procedurale particolarmente significativo al fine di dotare finalmente Firenze e la Toscana di un’infrastruttura che il territorio aspetta da oltre 50 anni”, ha dichiarato il Presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai.

"L'ampliamento dell'aeroporto di Firenze, con la nuova pista parallela rispetto all'autostrada A11, rappresenta un banco di prova importante per tutto il nostro territorio. Un'opera strategica per lo sviluppo economico de comprensorio fiorentino, e che assicurerà un miglioramento della qualità della vita nei quartieri di Brozzi e Peretola, attualmente sottoposti al passaggio continuo di veicoli. Oggi sappiamo quali sono le prescrizioni disposte dal Ministero dell'ambiente, e sappiamo che esistono tutte le condizioni e le tecnologie necessarie a fare in modo che l'opera sia realizzata con il massimo rigore, seguendo le indicazioni fornite a tutela di un ambiente delicato come quello della Piana Fiorentina" lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, deputata Pd in vista della manifestazione di lunedì al Palaffari indetta dal Comitato Sì Aeroporto. “In particolare sono certa che anche le problematiche evidenziate in rapporto al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino troveranno una soluzione attenta e concreta che darà certezza sia allo sviluppo dello scalo che al potenziamento dei nostri Centri di Ricerca.

Due cose che, come ho avuto già modo di dire in passato, non devono essere viste in contrapposizione " sottolinea Di Giorgi. "Lo stesso Comitato Unesco ha recentemente fugato ogni dubbio sull'impatto dell'opera sottolineando che ci sarà un miglioramento per quello che riguarda la fruibilità delle ville La Petraia e di Castello, grazie all'allontanamento della pista. Mentre ci saranno impatti nulli o addirittura positivi sul patrimonio artistico di Firenze", conclude Di Giorgi.

Anche il Gruppo Facebook “W la nuova pista di Peretola”, giunto a 2.700 iscritti in 9 mesi parteciperà all’evento: “Con la nostra partecipazione all’iniziativa vogliamo proprio dimostrare -spiegano Paolo Gambaro e Benedetta Ammannati, amministratori del gruppo Facebook- che la nuova pista non è un’opera voluta da pochi e pensata per pochi. La nostra partecipazione è tesa a smentire la favoletta della contrapposizione tra cittadini difensori di ambiente e bene comune e poteri forti interessati all’aeroporto e per ribadire l’importanza di un progetto aeroportuale che sta proprio dalla parte dei cittadini, dei residenti, dei lavoratori e degli utenti. Vale la pena ricordare che con la nuova pista gli abitati di Peretola, Quaracchi e Brozzi non verranno più sorvolati perché i velivoli passeranno su campi e capannoni e inoltre potranno godere della creazione di un vero Parco della Piana, grazie al quale verranno drasticamente ridotti i volumi edificabili, verranno incrementate le aree verdi e le piste ciclabili. A chi afferma, come i comitati per il no che il sindaco Nardella e gli altri firmatari del documento a favore dello sviluppo non siano titolati a parlare vogliamo rispondere che proprio lui in quanto sindaco dei sorvolati è la figura più titolata a ribattere a questi atteggiamenti anacronistici e palesemente nimby.

Questi comitatini per il no che son cresciuti come funghi non appena si è parlato di sviluppo erano totalmente inesistenti fino a quando la pista impattava sugli attuali abitati e i sindaci dei comuni che adesso si battono il petto per il verde della Piana sono gli stessi che hanno permesso di costruire scelleratamente e a macchia di leopardo nella Piana stessa. Per questo saremo presenti per testimoniare che non esiste solo una Piana per il no ma esiste una ancor più numerosa Piana per il sì allo sviluppo dell’aeroporto”.

"Ci domandiamo cosa succederebbe se a Greve in Chianti volessero fare un inceneritore, se la stessa locale amministrazione fosse favorevole, oppure se tutti i Sindaci della Tirrenica sarebbero pronti a sottoscrivere il parere favorevole all’opera -chiedono dal Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia- infatti sono le amministrazioni che “soffrono della Sindrome NIMBY” e non i cittadini organizzati, semplice dare un parere favorevole a richiesta… quando non si è coinvolti e non si hanno responsabilità civili e penali. Cosa farebbero domani i Sindaci della Tirrenica a fronte di cotante firme favorevoli all’infrastruttura, accetterebbero passivamente il volere dei più, oppure farebbero i ricorsi al TAR come hanno fatto i Sindaci della Piana a tutela dei cittadini e del territorio? La Procura indaga sulla vecchia pista e sulle omissioni delle prescrizioni precettive, l’Osservatorio ambientale che è illegittimo a nostro avviso per palese conflitto di interessi e soggetti che non hanno i requisiti tecnici per parteciparvi".

"Un momento, come altri ce ne sono stati, per mostrare il proprio potere sui territori e affermare un progetto che ritengono strategico per le loro imprese e business plan -afferma Assemblea per la Piana contro le nocività- Eppure un momento particolare che, all'interno della lunga strategia di lobbing e tra i continui tentativi di direzione delle politiche territoriali, segna un passaggio importante. Si è indebolito il campo renziano, che fino ad oggi ha garantito coperture e soldi alle Grandi Opere come l'aeroporto, e i padroni del territorio cercano nuove alleanze e nuovi strumenti. Ora, la gente, provano a convincerla direttamente loro.

Quella gente, stanca di false promesse e sfiduciata dalla politica, va presa col bastone e la carota e i manager sanno farlo. Di Marketing e pubblicità hanno lezioni da dare e i selfie e le parole di questa kermesse sono le armi di questa lotta per la ricerca del consenso a cui politica e media main stream faranno da supporto e amplificatore. Confindustria, grandi imprese, affaristi vecchi e nuovi uniti per convincere i fiorentini che un nuovo Aeroporto è utile, necessario e vantaggioso per tutti.

Proprio tutti. Un aeroporto sostenibile, green, talmente rispettoso dell'ambiente che è solo grazie a questo che si faranno boschi e parchi dove oggi è abbandono. Il tentativo di mascherare l'interesse privato dietro il bene comune è evidente ma la scelta del luogo è un segno importante; Il Palaffari di Firenze. Come lupo si traveste da agnello ma resta un predatore così Confindustria e grandi imprese possono parlare per tutti ma sono quel che sono. Gli stessi che precarizzano il lavoro, che spacchettano le aziende con cessioni e appalti al ribasso, che fanno formazione nelle scuole perchè alternanza scuola-lavoro è una ricchezza e in Università il privato si fa chiamare innovazione.

Sono quelli per cui c'è sempre crisi, la crisi che si scarica su chi lavora coi licenziamenti, l' aumento dei ritmi, i tagli continui, i progetti che non si rinnovano. Sono i protagonisti delle politiche immobiliari che stanno consegnando Firenze alla rendita e al mercato sacrificando ogni diritto alla casa, agli spazi urbani, alla vivibilità di centri vetrina desertificati e di periferie inquinate".

In evidenza