"Domani esco dalla quarantena ma starò il più possibile a casa"

Il sindaco di Firenze Nardella sta per finire l'isolamento dopo l'incontro con Zingaretti. "Sto bene, mai avuto sintomi. Andrò a Palazzo Vecchio, farò un giro della città con i vigili poi tornerò a casa mia dove lavoro dalla mattina alla sera". I fiorentini "stanno migliorando ma il livello non è ancora ottimale"

Redazione Nove da Firenze
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19 marzo 2020 11:16
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 19 mar. - "Sto bene, non ho avuto sintomi per tutto il periodo della quarantena" arrivata "all'ultimo giorno. Spero di aver dato il buon esempio stando a casa". Con il traguardo ad un metro, il sindaco Dario Nardella guarda già alla fine dell'isolamento obbligatorio, iniziato dopo essere stato a stretto contatto con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, positivo al Coronavirus. "Domani mattina- racconta nel corso della rassegna stampa di Italia 7 - vorrei andare a Palazzo Vecchio per vedere un po' di cose. Con la municipale, poi, farò una giro della città per controllare la situazione, dopodiché tornerò a casa dove cercherò di stare il più possibile, perché si può lavorare anche stando a casa: io lo faccio dalla mattina alla sera".

"Non siamo ancora ad un livello ottimale", prosegue il sindaco di Firenze, però "i fiorentini stanno migliorando: la popolazione sta assumendo sempre più responsabilità e consapevolezza. Del resto sappiamo bene che questi sono i giorni decisivi e se saremo bravi, disciplinati" facendo tutto il possibile "per evitare contatti e stare a casa, potremo scavallare la situazione" dettata dall'emergenza Coronavirus. "Altrimenti rischiamo di fare la fine delle regioni del nord".

"Stare chiusi in casa non è bello, lo so, però credo che la maggioranza dei fiorentini e degli italiani stia capendo il motivo di queste decisioni, adattandosi con senso di responsabilità". In città, prosegue, "i comportamenti sono migliorati: lo vediamo dai nostri indicatori" come "i collegamenti al wifi pubblico" o "le telecamere che registrano una riduzione drastica del traffico, quasi l'80% in meno". Tuttavia resta una minoranza di persone "che mette a rischio la salute della maggioranza".

A queste il sindaco lancia l'ennesimo appello: "So che è molto difficile" ma "anche ieri abbiamo avuto un picco dei contagi e le persone continuano a morire: in Italia stiamo toccando i 3.000 morti. Qui c'è in gioco la vita delle persone".

"E' altamente probabile - sottolinea ancora Nardella - che molti eventi da qui alla fine di maggio saranno riconsiderati: o rinviati oppure, dove non sarà possibile, annullati. Faremo sapere al più presto" le decisioni. A Italia 7 un appuntamento con i quotidiani inevitabilmente dedicato all'emergenza Coronavirus, in cui il sindaco, soffermandosi sui toni della dialettica politica di questi giorni, osserva: "E' migliorata. Finalmente non si vedono talk-show dove i politici si urlano addosso, con le aggressioni verbali e la bava alla bocca. Siamo tutti più pacati perché ci rendiamo conto che c'è bisogno anzitutto di essere uniti: ora i cittadini non si aspettano parole al vento o polemiche, ma senso di responsabilita'". Anche a Firenze, conclude, "apprezzo il clima che si è creato", così come "il senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Speriamo che questo modo di confrontarsi continui anche dopo la pandemia, qui, nel Paese e in Europa".

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