Una discarica abusiva a cielo aperto con vista Certosa del Galluzzo. Senso civico zero. Questo lo spettacolo indecoroso che ci troviamo davanti all'incrocio tra via della Buca di Certosa e via di Colleramole.
C'è di tutto in quello che, raccontano i vecchi del paese, un tempo era un corso d'acqua, un ruscello come testimoniato dalle canne che ancora oggi vi spuntano. C'è quello che sembra lo scheletro di un frigorifero, c'è un armadietto, c'è un estintore, cassette, cianfrusaglie varie. Insomma, c'è tutto quello che non ci dovrebbe essere, in generale certo ma specialmente in un contesto così di pregio.
A due passi c'è la Greve, e ci sono anche campi coltivati. Si vede l'antico e grazioso borghetto della Buca di Certosa mentre dall'altra parte prosegue la strada per l'abitato di Colleramole, colline da sogno.
In alto, maestosa, si erge la Certosa, con la sua struttura elegante e allo stesso tempo massiccia perché la base è un castello fortificato voluto da Niccolò Acciaioli, potentissimo uomo d'armi del Trecento.
Tanto verde, tanta storia, tanta armonia... sembra un panorama idilliaco, da dipinto. Peccato che molto venga sciupato da questa discarica: chissà da quanto tempo questa robaccia si trova lì.
Un lettore ce l'ha segnalata oggi ma probabilmente non è da oggi che sotto la Certosa la situazione è così.
