Dichiarazioni di Valditara: la difesa disperata della destra

Cocollini (Gruppo Centro): "E' difficile fare politica al Da Vinci se non sei di sinistra"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2023 23:12
Dichiarazioni di Valditara: la difesa disperata della destra

Come si fa a difendere le dichiarazioni odierne del Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, docente di Diritto romano?

“Condividiamo totalmente le odierne dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Valditara, che ha duramente criticato la lettera, giustamente definita impropria, scritta da un Preside di una scuola fiorentina all’indomani dei fatti accaduti fuori dal liceo Michelangiolo. L’iniziativa del dirigente scolastico è assolutamente fuori luogo, esce abbondantemente dai suoi compiti di educatore ed ha l’unico effetto di politicizzare quanto successo. Chi è a capo di un istituto ha determinate responsabilità che non deve mai dimenticare. A tal proposito, auspichiamo, infine, che la Preside, alla luce delle parole dichiarate pubblicamente alla stampa da un professore dell’istituto (Ho visto tutto, ma è una scuola molto politicizzata, non dite chi sono…) si impegni affinché tutto il corpo insegnante e tutti gli studenti abbiano la serenità di vivere la scuola per quello che dovrebbe essere: un luogo, uno spazio di confronto ed arricchimento umano e professionale.

Su una cosa siamo tutti d’accordo: chi ha alzato le mani ed ancor più chi ha scalciato un ragazzo a terra, non ha attenuanti né giustificazioni. Neanche la riportata provocazione da parte di studenti dei Collettivi di Sinistra. La Lega in questo senso, è stata chiara da subito nel condannare fermamente quanto è avvenuto. Ma questo non autorizza nessuno a strumentalizzare la vicenda in chiave politica o elettorale. Soprattutto chi politica non dovrebbe farla” intervengono Luca Baroncini, Commissario regionale Lega Toscana ed Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega.

Approfondimenti

"Riguardo alle dichiarazioni del ministro Valditara sulla lettera aperta da parte della preside del Liceo Da Vinci mi preme chiarire che so bene di cosa si stia parlando. Perché si dà il caso che il sottoscritto sia stato, ormai qualche anno fa, studente di quel liceo. E ricordo molto bene quanto fosse difficile, anche allora, fare politica all'interno dell'istituto scolastico, se non eri allineato con la maggioranza di sinistra. Direi che oggi nulla è cambiato. Nulla, se non il governo in carica"  dichiara il consigliere del gruppo Centro e vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini.

"Non mi sono mai sottratto dal commentare episodi scabrosi e non lo farò neppure stavolta, a mio rischio e pericolo -interviene anche il Consigliere del Quartiere 5 Chelli- Le scene che abbiamo visto nei giorni scorsi di fronte al Liceo Michelangiolo sono oggettivamente inqualificabili.Chi mi conosce sa il tipo di approccio e i valori che ispirano la mia attività politica. Ascolto, rispetto e approfondimento: sono questi i principi che, ogni giorno, al di là delle partigianerie, ho cercato e cercherò sempre di applicare e diffondere.

Di fronte, pertanto, ad una violenza, verbale o fisica che sia, la mia non può che essere una ferma e risoluta condanna. Non ci sono giustificazioni. Non ci sono scusanti che tengano.Benché sia stato fin da subito convinto che non si fosse trattato di alcuna spedizione punitiva come qualcuno ha strumentalmente fatto intendere in un primo momento (si sa, è il gioco delle parti e purtroppo, stavolta, l’assist gli è pure stato fornito su un piatto d’argento), alle provocazioni non si può rispondere con la violenza.

Mai. Su questo non si transige per quel che mi riguarda.Ho letto molte prese di posizione in queste ore, vari interventi e punti di vista. Scomodare i grandi del passato come qualcuno ha fatto, evocando velatamente lo spettro del totalitarismo l’ho trovato, oltre che eccessivo e frutto di una interpretazione faziosa e puerile, poco rispettoso nei confronti di chi certi periodi storici li ha vissuti davvero, sulla propria pelle. Gettare benzina sul fuoco, alimentando ulteriormente e pericolosamente un clima di divisione e ritorsione stile anni Settanta non è esattamente quello che ci aspetteremmo in momenti come questo da chi ricopre incarichi istituzionali importanti.

Servirebbe, piuttosto, placare gli animi e aprire un confronto pacifico, comprendere quali possano essere gli strumenti per ribadire con ancora più forza il valore fondante e fondativo dell’espressione libera e democratica quale mezzo di manifestazione del pensiero, nonché del rispetto, prima di ogni altra cosa, nei confronti di chi ha un’idea diversa e si batte per sostenerla. Mi piacerebbe vedere una scuola proattiva in questo senso, che non si limiti ai personalismi e ai sentimentalismi, ma riesca ad analizzare il problema alla radice, scevra da pregiudizi di sorta, affrontandolo con l’arma più potente di cui disponiamo: la cultura, in tutte le sue forme.

Alcuni frammenti della manifestazione indetta dai collettivi di sinistra per protestare contro la violenza squadrista hanno mostrato bandiere dell’ex Unione Sovietica sventolanti al cielo, cori offensivi e minacciosi nei confronti delle istituzioni dello Stato, cori inneggianti alle Foibe. Le immagini di ragazzi e ragazze riuniti contro la violenza che fanno violenza è altamente significativa e dà il senso di quella parzialità critica (o incoerenza permissivista, a voi la scelta) di cui parlavo poc’anzi e che, di fatto, esacerba gli animi nascondendo la polvere sotto al tappeto" conclude Matteo Chelli, Presidente Commissione Garanzia e Regolamento del Quartiere 5.

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