Dichiarazioni dei redditi: le agevolazioni dalle donazioni

Quali vantaggi fiscali si ottengono dando soldi a un ente del terzo settore?

Elena
Elena Pignatelli
23 maggio 2023 14:26
Dichiarazioni dei redditi: le agevolazioni dalle donazioni

Al contribuente che effettua donazioni nei confronti degli enti del Terzo settore, comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società, spettano interessanti agevolazioni fiscali in termini di detrazione o deduzione dalla propria dichiarazione dei redditi. Vale la pena ricordare che gli enti del terzo settore sono quelli iscritti nel Registro Unico Nazionale degli Enti del Terzo Settore e ciascuna persona può in ogni momento verificare online se l’ente al quale ha intenzione di effettuare una erogazione liberale è iscritto nel Registro. In particolare per le persone fisiche l’importo delle erogazioni liberali effettuate a favore di enti del terzo settore in denaro (mediante sistemi tracciabili di pagamento) o in natura sono ammesse in detrazione dall’Irpef: per il 30% dell’importo, nel limite massimo di € 30.000 per periodo d’imposta, elevato al 35% per quelle in denaro rese in favore delle organizzazioni di volontariato.

Facciamo un esempio, a fronte di un’erogazione liberale di € 10.000,00 fatta ad un ETS, avremo in sede di dichiarazione dei redditi su un reddito imponibile pari a € 100.000,00. Su € 10.000,00 donate, € 3.000,00 vengono recuperate in sede di dichiarazione dei redditi ottenendo, quindi, un risparmio fiscale sulle imposte da pagare pari esattamente alla detrazione di € 3.000,00.

In alternativa alla detrazione per le imprese e per le persone fisiche l’importo delle erogazioni liberali a favore di enti del terzo settore effettuate in denaro (mediante sistemi tracciabili di pagamento) o in natura è deducibile dal reddito del donatore nel limite del 10% del reddito dichiarato in caso di incapienza, l'eccedenza può essere riportata fino al 4° anno successivo.

Volendo esemplificare anche in questo caso con un ‘erogazione liberale pari ad € 10.000,00 effettuata da una persona fisica con reddito imponibile di € 100.000,00 avremo un’erogazione liberale pari ad un risparmio di imposta di € 4.300,00 (dato dalla differenza tra € 35.900,00 e € 31.600,00).

Da quanto sopra è evidente che la deduzione va direttamente a diminuire la base imponibile rispetto al reddito complessivo (da € 100.000,00 a € 90.000,00) mentre la detrazione abbatte l'Irpef lorda (da € 35.900,00 ad € 32.900,00). La scelta della convenienza dell’una o dell’altra sarà valutata in sede di dichiarazione dei redditi naturalmente sulla base del maggior risparmio fiscale.

Nell’esempio fatto su un reddito di € 100.000,00 il maggior risparmio lo avremmo avuto con la deduzione per € 4.300,00 contro i € 3.000,00 della detrazione. L’effetto che produce, quindi, l’erogazione liberale è pari ad un risparmio di imposta di € 4.300,00 (dato dalla differenza tra € 35.900,00 e € 31.600,00).

Da quanto sopra è evidente che la deduzione va direttamente a diminuire la base imponibile rispetto al reddito complessivo (da € 100.000,00 a € 90.000,00) mentre la detrazione abbatte l'Irpef lorda (da € 35.900,00 ad € 32.900,00). La scelta della convenienza dell’una o dell’altra sarà valutata in sede di dichiarazione dei redditi naturalmente sulla base del maggior risparmio fiscale.

Nell’esempio fatto su un reddito di € 100.000,00 il maggior risparmio lo avremmo avuto con la deduzione per € 4.300,00 contro i € 3.000,00 della detrazione. 

Il commercialista risponde — rubrica a cura di Elena Pignatelli

Elena
Elena Pignatelli

Iscritta all'albo dei dottori commercialisti di Firenze, revisore legale. Specializzata in attività di consulenza ed assistenza in materia fiscale per gli Enti no profit. Relatrice di numerosi convegni e master di specializzazione in materia di Enti del Terzo Settore. E' presidente della Commissione no profit della Fondazione Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Firenze nove@nove.firenze.it

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