Diamo un calcio al bullismo: il 1° torneo di calcio a 5

Calcio d'inizio il 19 febbraio sul campo della Rondinella-Marzocco. Psicologi Toscana: “Vittima il 28% degli studenti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2024 11:46
Diamo un calcio al bullismo: il 1° torneo di calcio a 5

Firenze, 17 febbraio 2024 - “Diamo un calcio al bullismo”. Questo il nome del primo torneo di calcio a 5 organizzato dall'associazione Stalking we care, che opera nell'ambito del contrasto alla violenza, fornendo sostegno psicologico e sociale, orientamento e informazione sui diritti in caso di fenomeni di stalking, di bullismo e di cyberbullismo. Il torneo, che si svolgerà sul campo sportivo Rondinella-Marzocco di Ponte a Greve, vedrà sfidarsi le squadre Pag Ponte a Greve, Polisportiva tassisti fiorentini, Humanitas Firenze odv, Cral Alia, Educatori di Strada, “Quelli del Mercoledì”, rappresentanza Compagnia C.

Oltrarno, rappresentativa Commissariato Oltrarno. Il calcio d'inizio lunedì 19 febbraio alle 20 con il presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni. I successivi appuntamenti sono fissati al 22 e 29 febbraio, con finale e premiazione previste per il 7 marzo.

«L’obiettivo di questa nostra iniziativa, alla prima edizione, ma che auspichiamo possa essere ripetuta ogni anno, è quello di coinvolgere e sensibilizzare i giovani e le famiglie fiorentine, in particolare quelle del quartiere 4, sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, ormai notoriamente diffuso tra i giovani e nelle scuole», spiega il presidente dell'associazione Stalking We Care, Vittorio Ferlito. L’associazione ha ottenuto il patrocinio del Comune di Firenze e la collaborazione del Quartiere 4.

Stalking we care si rivolge alle vittime di soprusi, vessazioni, violenze, abusi e discriminazioni, offrendo dunque sostegno, assistenza e tutela, avvalendosi, in modo prevalente, dell’attività di volontariato dei propri associati. Il servizio si articola attraverso la prevenzione, l'ascolto, il sostegno emotivo e sociale, l’orientamento e l’informazione sui diritti, la sinergia con i servizi socio-sanitari istituzionali del territorio e con altre associazioni. L’associazione dispone di spazi di ascolto dove vengono svolti i colloqui in totale sicurezza, garantendo la privacy della vittima.

Oltre al numero di telefono 353-4262461, attivo 24 ore su 24 (solo sms e chiamate, no messaggi Whatsapp), l'associazione mette a disposizione l'indirizzo email: stalkingwecareodv@gmail.com.

“I dati del monitoraggio Elisa in Toscana e relativi al 2022-2023 su un campione di 8719 studenti di 35 scuole secondarie di secondo grado ci dicono che il 28% dichiara di essere vittima di bullismo: di questa percentuale il 22% afferma di essere vittima in modo occasionale, il 6% in modo sistematico. Il 18% è la percentuale del cosiddetto bullismo 'agito', ovvero sono quei ragazzi che ci dicono di aver perpetrato tali comportamenti nei confronti di altri: di questo 18%, il 15% lo ha fatto in modo occasionale, il 3% con modalità sistematiche. Sono dati che fanno riflettere”.

A dirlo è Annalaura Nocentini, professoressa associata di psicologia dello sviluppo e dell'educazione dell'Università di Firenze, commentando i dati sul bullismo del monitoraggio Elisa, progetto nato dalla collaborazione con il ministero dell'Istruzione e l'Ateneo fiorentino di cui è responsabile la professoressa Ersilia Menesini. “I dati sono in linea con quelli nazionali – aggiunge Nocentini - anche quelli sul cyberbullismo che rimane sostanzialmente costante dal 2020. Per il bullismo invece sono lievemente aumentati i livelli sistematici: in generale i fenomeni sono gli stessi del pre-Covid”.

La piattaforma Elisa, spiega Nocentini, “ha un duplice obiettivo: è una piattaforma e-learning per tutti i dirigenti e il personale che sono interessati a formarsi su questi temi e c'è una piattaforma di monitoraggio importante che ci permette di condurre studi periodici annuali su larga scala. Il nostro approccio è quello di una prevenzione su molteplici livelli, rivolta verso tutti ma anche verso chi è più coinvolto nel fenomeno”.

“La prevenzione è cruciale – dice la presidente dell'Ordine degli psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino -. Dobbiamo intervenire nelle scuole, con i ragazzi e con le loro famiglie, per evitare che il fenomeno diventi ancor più dilagante. Se non si interviene in modo tempestivo i numeri potrebbero peggiorare”

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