Dehors: l'impatto della proposta del Ministro Urso a Firenze

Confartigianato: "Siano date disposizioni chiare e soprattutto stabili".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2024 23:40
Dehors: l'impatto della proposta del Ministro Urso a Firenze

Firenze, 18 maggio– La proposta, annunciata dal Ministro Urso, è di rendere strutturali i dehors, i tavolini all’aperto che hanno caratterizzato le piazze italiane durante l'emergenza Covid, riconoscendone varie potenzialità.

"I dehors e i tavoli all'aperto, che più volte abbiamo elogiato, hanno rappresentato una novità positiva per le imprese, soprattutto quelle più piccole, aiutandole concretamente a superare il difficile momento post-chiusure. Siamo, dunque, favorevoli a rendere strutturali questi elementi, che in molti casi hanno sostenuto il commercio oltre al decoro urbano attraverso la socialità, purché siano fornite disposizioni chiare e soprattutto stabili. È fondamentale, inoltre, lavorare in sinergia con le associazioni e con il Comune perché ogni città e ogni piazza ha le sue specificità" Questa la riflessione di Jacopo Ferretti, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Firenze.

“Su tavolini e dehors preferisco che siano i singoli comuni a decidere, ci sono situazioni, anche all’interno della stessa città, troppo differenti e quindi poco uniformabili da una norma nazionale. Certo è che serve programmazione: non si può arrivare a poco più di un mese dalla scadenza delle attuali autorizzazioni e ancora non sapere se dal 1° luglio si potrà continuare a somministrare all’aperto oppure no! Io credo che la pandemia ci abbia insegnato una cosa: la gente preferisce gli spazi aperti a quelli chiusi dei locali.

Tavolini e servizio esterni ai pubblici esercizi sono quindi vitali, una scelta del consumatore prima e più che degli esercenti. Per questo non possiamo non tenerne conto. L’importante è non rinunciare a tre principi dai quali una città come Firenze non può prescindere: sicurezza, decoro, estetica. Salvi questi tre concetti, purché ad essere autorizzati siano i professionisti della somministrazione e non operatori improvvisati, a mio giudizio le autorizzazioni che hanno i requisiti dovrebbero divenire permanenti.

Perché le imprese hanno bisogno non di improvvisazione ma di regole chiare e certe” nota Franco Marinoni (direttore Confcommercio Toscana).

Vito Damato, presidente di CNA Firenze Ristorazione, sottolinea l'importanza di questa iniziativa per il settore: “Durante la pandemia, i dehors hanno svolto un ruolo cruciale nel sostenere i pubblici esercizi, offrendo agli esercenti una soluzione per continuare a servire i propri clienti in modo sicuro e accogliente. Adesso, questi spazi possono e devono diventare strumenti per offrire ai clienti di ristoranti e bar un servizio migliore, per consentire agli esercizi di incrementare il proprio lavoro e per migliorare la vivibilità delle nostre città, aumentandone anche la sicurezza. Basti ricordare come gli interventi a suo tempo messi in atto su Roma da Veltroni abbiano rivitalizzato e messo in sicurezza quartieri come Trastevere”.

Damato insiste sull'importanza di un uso responsabile e rispettoso dei dehors, sia per quanto riguarda lo spazio pubblico che per le esigenze dei residenti: "È essenziale che i dehors siano utilizzati in modo che non compromettano la qualità della vita nelle città e che rispettino le necessità di chi ci vive".

Inoltre, Damato sollecita il Ministero a coinvolgere attivamente le associazioni di categoria nella stesura della legge: “Sono le sole che conoscono a fondo il funzionamento, le esigenze e le problematiche dei pubblici esercizi. Possono quindi contribuire alla stesura di norme realmente funzionali a imprese, cittadini e clientela, oltre a garantire che non siano discriminatorie nei confronti di attività artigianali che non effettuano somministrazione, come gelaterie, panifici e pizzerie a taglio. Riteniamo inoltre preferibile che la legge statale sia uguale per tutti i Comuni”.

CNA Firenze Metropolitana ritiene fondamentale che questa proposta sia vista come un'opportunità per rendere il comparto più funzionale alla socialità e al decoro urbano, che nei centri storici va sempre più affermato. "I ristoratori e baristi veri sono attentissimi al decoro, sono tra coloro che più tengono all’ambiente che li circonda e alla qualità della vita delle città in cui hanno sede le loro attività " conclude Damato.

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