Debutta il nuovo spettacolo di Ugo Chiti

Da domenica 30 maggio 2021 “A debita distanza” al Teatro comunale Niccolini di San Casciano in Val di Pesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2021 11:01
Debutta il nuovo spettacolo di Ugo Chiti

Tempo di Covid 19. I teatri sono stati chiusi ma non vuoti. Novità in casa Arca Azzurra che durante i mesi del lockdown, anche degli spazi teatrali, ha prodotto lo spettacolo “A debita distanza”. Dal Decamerone e da I racconti di Canterbury. Libero adattamento e regia di Ugo Chiti. Con gli attori di Arca Azzurra, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci.

I costumi sono di Giuliana Colzi, il disegno luci di Marco Messeri, le musiche di Vanni Cassori. Aiuto regia Angelita Borgheresi. Assistente ai costumi, Susanna Fabbrini.

Adesso che i teatri sono di nuovo aperti, lo spettacolo debutta in prima nazionale il 30, 31 maggio e il 1°, 2 giugno 2021 alle 20,15 al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano (Firenze). Dove Arca Azzurra ha la sua residenza artistica. In collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di San Casciano. Prenotazione obbligatoria al 3663038297 o teatroniccolini@gmail.com.

Lo spettacolo

Ci sono occasioni nelle quali un titolo viene fuori prima dell’opera a cui si riferisce, e non perché sia geniale, figlio riconoscibile dei tempi, richiamo sicuro per l’ascoltatore spettatore, ma così perché evoca immagini, altre parole, scambi, sottintesi, richiama luoghi, geografie fantastiche, situazioni, intrighi, idee e sciocchezze.

A debita distanza è l’idea che ha immediatamente fatto scaturire un paesaggio narrativo, un’epoca di riferimento, un distanziamento tutt’altro che sociale, fisico semmai fra l’attore e lo spettatore, tra il narratore e l’ascoltatore, che è appunto fisicamente misurabile, ma che umanamente, appassionatamente, gioiosamente, tragicamente deve essere nullo, anzi deve trasformarsi in una sorta di lotta o d’amplesso, qualcosa di quasi carnale, di fisico.

Lo spettacolo trae spunto da un pugno di novelle, la cui distanza dal XXI secolo è abissale, il ‘300, epoca di grandi, immensi progetti narrativi, sia per dimensioni fisiche che per dimensioni letterarie (il Decamerone di Messer Giovanni Boccaccio da Certaldo e I Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucher) e costruisce uno spettacolo di schermaglie amorose, di racconti di burle, di intrighi e di beffe, dove la distanza debita è data dal rispetto verso l’originale, ma anche dalla volontà d’essere il più vicino possibile al pubblico e parlargli così vicino al cuore, allo spirito, da fargli immaginare che queste storie nascano da lui stesso, a Kilometro zero, che sia la sua memoria quasi a farle scaturire.

Parole, situazioni così vicine da riconoscerle come proprie grazie all’adattamento operato sugli originali da Ugo Chiti e dalla sua collaudata capacità di giocare con il linguaggio dei grandi maestri del passato. La capacità comunicativa immediata è la cifra principale dell’ormai quasi quarantennale lavoro di Chiti e della sua compagnia. Gli attori di Arca Azzurra aderiscono alla cifra stilistica del drammaturgo toscano in maniera quasi simbiotica, tanto da coglierne le evidenze e i sottotesti, le sfumature, i rimandi, la ricchezza, l’arguzia, l’efficacia.

Della rappresentazione teatrale è stato realizzato un video (Videomaker Johan Tirado) da Arca Azzurra per la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di San Casciano in Val di Pesa che racconta il nuovo lavoro di Ugo Chiti. Si tratta di un corto che ne ha anticipato con interviste e backstage i contenuti. Girato al Teatro Comunale Niccolini di San Casciano, dove nei mesi di chiusura al pubblico si sono svolte le prove della messa in scena di questa nuova scrittura drammaturgica diretta da Ugo Chiti.

Un ricco backstage, che pone al centro la figura di Ugo Chiti, con un’intervista sui contenuti e la visione che stanno alla base della nuova produzione, come nasce e si sviluppa in tempo di Covid, anche nel rapporto con lo spazio e gli attori, intervallato da immagini relative allo spettacolo in fieri, il work in progress di un’esperienza di alto valore teatrale che infonde speranza e fiducia per il futuro del teatro. Il prodotto digitale corre già sul web, è disponibile nella versione adatta alla rete sui canali social istituzionali: pagina Facebook e YouTube di Fondazione Toscana Spettacolo e Comune che peraltro ha aperto un contenitore virtuale nel corso della prima ondata della pandemia, Il Melograno, finalizzato a diffondere on line l’intero patrimonio culturale e artistico di San Casciano.

Il teatro è uno strumento di espressione di sentimenti autentici - dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di San Casciano, Maura Masini – foriero di quelle emozioni che sentiamo come necessarie nel percorso di recupero della nuova normalità, il teatro è condivisione, è socialità, è riflessione, è l’opportunità di riappropriarci dei nostri spazi fisici e interiori. E siamo felici di ripartire da dove ci eravamo lasciati, più di un anno fa, con la compagnia che da sempre ama, prova e produce per e nel nostro teatro, Arca Azzurra Teatro, protagonista della prima nazionale firmata dal grande Ugo Chiti. Il nostro obiettivo è quello di tornare a far vivere il Niccolini, insieme al nostro partner Fondazione Toscana Spettacolo, con la drammaturgia di qualità, spaziando dalla prosa alla danza e alla musica, puntando alla valenza sociale del teatro pubblico”.

La riapertura del Teatro Niccolini – sottolinea il direttore della Fondazione Toscana Spettacolo, Patrizia Coletta – rappresenta un momento di grande importanza per la vita culturale del territorio. Si tratta di un nuovo inizio, salutato da uno spettacolo nato lo scorso inverno, proprio durante il periodo di sospensione delle attività teatrali aperte al pubblico. Un lavoro in cui Ugo Chiti, ispirandosi al Decamerone di Giovanni Boccaccio e a I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, ci parla del tempo che stiamo vivendo. Con questa riapertura ha finalmente inizio una nuova stagione di vicinanza tra artisti e spettatori, un ritorno a quel vitale scambio di contenuti ed emozioni che da sempre caratterizza e rende unico il teatro”.

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