Dai social sembrano tutti felici più di me, sarà vero?

Devo pensare che tutti fingano? O sono davvero tutti felici tranne me?

Paola
Paola Marangio
10 settembre 2021 13:55
Dai social sembrano tutti felici più di me, sarà vero?

Vedendo i social mi pare che tanti vivano vite da sogno, vite incantate senza problemi. Ma sarà vero?  Bruno

I social network sono percepiti come una finestra per osservare la vita degli altri ma questa, assolutamente condivisa, è una visione fallace: facebook non è una finestra bensì una vetrina e la sfumatura tra l’uno e l’altro cambia profondamente l’effetto che ha su di noi.  Il tuo collega è in vacanza su un atollo e tu sei sotto l’ombrellone con i suoceri.  Il tuo compagno delle medie ha ottenuto il suo lavoro dei sogni e tu sei incastrato in una situazione lavorativa che odi. La tua amica sembra una modella in ogni foto e tu ti sei appena guardata allo specchio con imbarazzo per il tuo aspetto per non parlare dei post sulle bellissime attività montessoriane fatte con i figli che confronti con il terribile weekend che hai appena trascorso.

È capitato a tutti, chi più chi meno. Succede a tutti perché essere esposti agli aspetti della vita degli altri (anche più intimi del dovuto) predispone normalmente al confronto ma questo è un gioco a perdere in ogni caso perché nella migliore delle ipotesi se ne esce vittoriose a scapito di un giudizio negativo che ci si trova a dare sulla vita dell’altro, nella peggiore ci si sente inferiori per quel che non si ha e che sembra che l’altro abbia. Non mi fraintenda, non sto insinuando che tutti i suoi contatti Facebook ed Intagram fingano di stare meglio di come stanno in realtà il punto è che sfogliare i post di un profilo è come sfogliare un vecchio album di foto stampate: rappresenta solo quella parte della vita che ho scelto di “stampare e attaccare nell’album” e naturalemente non il 100% di essa.

Quando confronto la mia esistenza con quella che vedo rappresentata sul profilo social del mio amico, sto confrontando tutta la mia casa di tutti i giorni (della quale conosco anche gli angoli più disordinati e malconci) con l’ingresso di casa di qualcun altro in un giorno di festa (che è solo la punta dell’iceberg che l’altro ha deciso di esporre della propria abitazione una volta sistemata per gli ospiti).

Il mio consiglio è rivolgere lo sguardo in più alla realtà e uno in meno al display, non è facile perché oramai scorrere le immagini dei post è diventata un’abitudine che ha pervaso la nostra quotidianità ma un fare tentativo, anche forzato, ne vale la pena.

Cerchi un confronto reale con i suo contati social e naturalmente scoprirà che sull’atollo ha anche piovuto, che dopo la foto di famiglia i bambini si sono fatti i dispetti e hanno pianto e così via: momenti di semplice realtà che non sono rappresentati nei post non perché i suoi contatti millantano una vita migliore della sua (e forse qualcuno lo fa)ma più semplicemente perché non è quello il loro posto. Come suggerisce lo stesso nome, i Social Network sono fatti per rafforzare e costruire una rete sociale quindi nei post tenderemo a mostrare aspetti socialmente accettabili e gradevoli invece che i nostri banali difetti o peggiori timori. D’altronde venti anni fa quando si incontrava qualcuno per strada si sfoggiava un bel sorriso, non si esordiva di certo con “di notte russo così forte da vergognarmene”, giusto? Ridimensionare è la parola chiave e fare una pausa dai social aiuta di sicuro a farlo.

La psicologa risponde — rubrica a cura di Paola Marangio

Paola
Paola Marangio

Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare. Referente del sito PsicologiaFirenze.it. Membro dello staff clinico e didattico dell’Istituto di Terapia Familiare di Siena, ha lavorato nell’equipe del Centro di Terapia Familiare della ASL 10 di Firenze e si è occupata delle valutazioni psico-ambientali delle commissioni medico legali INPS. Collabora con la cooperativa sociale Matrix onlus in ambito della disabilità e psichiatria. Per inviare quesiti scrivere a: marangio@psicologiafirenze.it

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