Da Siena un manifesto a difesa dell'Agricoltura

E' stato redatto dall’Unione Provinciale Agricoltori e consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto ieri. Cenni (Pd): “L’Europa riveda dotazione finanziaria e osi di piu”

Redazione Nove da Firenze
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26 ottobre 2019 14:44
Da Siena un manifesto a difesa dell'Agricoltura

Garanzia di un reddito equo, aumento della competitività, azioni per il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, sostegno del ricambio generazionale. Sono alcune delle richieste avanzate dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e contenute nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura in vista delle Politiche Agricole Comunitarie 2021-2027 che è stato consegnato a parlamentari europei e italiani presenti al convegno “Verso la nuova PAC ed i nuovi programmi di sviluppo rurale” che si è svolto a Siena venerdì 25 ottobre.

«Il nostro settore è di fronte ad un bivio, restare competitivo e vanto di un Paese oppure soccombere sotto i colpi della concorrenza e mutare drasticamente il tessuto economico italiano e, al contempo, il suo paesaggio» sottolinea il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Giuseppe Bicocchi. «Nel Manifesto a difesa dell’Agricoltura abbiamo individuato le priorità per il nostro territorio e non solo, supportate da dati oggettivi e criticità emerse specie nei comparti della cerealicoltura e dell’olivicoltura; auspichiamo che la politica possa fare tesoro delle nostre richieste ergendosi nelle sedi opportune a difesa delle nostre produzioni e dei nostri imprenditori» aggiunge il direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena Gianluca Cavicchioli. Per l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena prioritari sono la libertà d'impresa contro i vincoli che creano concorrenza sleale (riserve naturali, zone a pregio naturalistico), un giusto equilibrio fra impresa, territorio ed ambiente perché la convivenza con una ambiente ricco di fauna non deve diventare un costo, strutturale, a carico delle imprese; condivisione con la collettività della tutela e della salvaguardia del territorio e dell’ambiente, la cui tutela non può essere solo a carico dell'agricoltore, per cui rappresenta un costo; gli imprenditori agricoli producono qualità e non quantità, un messaggio che, a livello comunitario, deve essere chiaro.

Il Manifesto a difesa dell’Agricoltura

Nel dettaglio il documento invita il mondo della politica che sarà chiamato a redigere la nuova Pac a:

Garantire reddito equo: E’ necessario recuperare la mancata redditività delle aziende per conservare, mantenere e ottimizzare la forza lavoro sul territorio. Al 2018 secondo i dati Inps erano presenti in Toscana 11145 aziende per un totale di 68370 lavoratori così ripartite per provincia: Firenze (2037 aziende, 12731 lavoratori, Siena (2331 aziende, 15130 lavoratori), Arezzo (1590 aziende, 10464 lavoratori), Grosseto (1878 aziende, 13968 lavoratori), Livorno (667 aziende, 4261 lavoratori), Pistoia (946 aziende, 4066 lavoratori), Lucca (574 aziende, 2738 lavoratori), Massa Carrara (185 aziende, 694 lavoratori), Pisa (796 aziende, 3595 lavoratori), Prato (131 aziende, 723 lavoratori).

Aumentare la competitività: Se si corregge il reddito agricolo e s’incrementa la produzione intesa sia a livello quantitativo che qualitativo, aumenta anche la competitività delle aziende sul mercato e la competitività del territorio a raffronto di altri paesi. Altri importanti argomenti che sono in grado di aumentare la competitività sono: l’innovazione e l’aggregazione di prodotto.

Riequilibrare la distribuzione del potere della filiera alimentare: E’ auspicabile prevedere un nuovo valore del prodotto finale da cui si anticipa una diversa economia interna che sia uno stimolo a tutti gli attori di diversi ambiti alimentari.

Promuovere azioni per il cambiamento climatico e tutela dell’ambiente del paesaggio e della biodiversità: Una delle principali azioni per il cambiamento climatico, oltre alle diverse tecniche agronomiche da adottare e adattare al territorio, è il tema della disponibilità idrica e di come andrebbero riviste le sue modalità di gestione.

Sostenere il ricambio generazionale: La vera sfida in questo concetto è il trasferimento ai giovani agricoltori di una vera e concreta possibilità di assistenza e formazione che li guidi all’innovazione, tale da poter garantire la loro crescita e il loro sviluppo per i nuovi metodi produttivi e per nuovi mercati.

“I titoli e le prospettive della nuova PAC sono interessanti, ma se vogliamo davvero rendere l’agricoltura protagonista, in Europa e negli Stati membri, occorre osare di più di quanto non sia avvenuto con i regolamenti approvati. Le prossime settimane saranno decisive, soprattutto per quello che deciderà il parlamento europeo, a partire da una dotazione finanziaria più significativa di quella varata nell'anno passato” è intervenuta Susanna Cenni, deputata dem e vicepresidente della Commissione agricoltura alla Camera “Per le grandi sfide del mondo agricolo – ha sottolineato Cenni – è necessario mantenere un disegno Europeo forte, autorevole.

Il rinvio di alcune scelte di fondo agli Stati membri non va esattamente in questa direzione. La Presidente della commissione Europea nel suo primo discorso è stata chiara sulla sfida climatica, investendo su una Europa Green. Tutto questo sarà possibile solo con una agricoltura protagonista che investe su biodiversità e sostenibilità. E' ovvio che Stati Membri e Regioni dovranno plasmare Pac e Sviluppo Rurale sulla base delle proprie attitudini, sostenere un modello di agricoltura sostenibile e di qualità, ma al contempo dobbiamo pretendere un quadro europeo che punti su un coraggio maggiore, magari superando il modello dei titoli storici, e premiando comportamenti che investono su qualità, biologico, trasparenza del lavoro.

Davanti a noi ci sono molte incertezza, problemi vecchi e nuovi. Dobbiamo fare i conti con le conseguenze di nuove politiche dei dazi contro di noi, la variabilità dei prezzi che strozza le imprese agricole e i lavoratori agricoli, la redditività delle imprese, le conseguenze dei mutamenti climatici. Occorre che Pac ed Europa si attrezzino e non solo con le misure di primo e secondo pilastro" prosegue Cenni "La direttiva sulle pratiche sleali è un grande risultato. In Parlamento abbiamo cercato di proseguire con la legge contro le aste al doppio ribasso, ma le leggi da sole non sono sufficienti.

C’è una sfida culturale e sociale da giocare tutti assieme sul valore del cibo di qualità, cercando di far capire a tutti che scegliere cibo buono, pulito che arriva da filiere trasparenti, è un investimento sul territorio, sull’ambiente, sulla salute, sul futuro di tutti noi”. “Per tradurre questi principi in misure concrete occorre, innanzitutto, avere una dotazione finanziaria adeguata. Se si chiede tanto all’agricoltura, se si vuole che questo settore guidi un cambio di paradigma anche sul fronte del contrasto ai mutamenti climatici, occorrono risorse per gli investimenti in agricoltura.

Si può fare. Anche grazie a ricerca ed innovazione, dall'uso dei droni, all'agricoltura di precisione e molto altro. Mettiamoci al lavoro per tutto questo, istituzioni, mondo agricolo, politica”. 

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