Crisi Unicoop Tirreno, presidio sotto le finestre del Ministro Poletti

Iacovone: "Nessun licenziamento e l’ex capo del movimento cooperativo se ne faccia garante"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 gennaio 2017 15:05
Crisi Unicoop Tirreno, presidio sotto le finestre del Ministro Poletti

 Arriveranno da ogni parte della Toscana, i delegati e le delegate della Uil Terziario (Uiltucs) che operano nei punti vendita di tutti i territori e di ogni provincia della Toscana in cui è presente Unicoop Tirreno. Tutti a Livorno, nella sede locale della Uiltucs, il prossimo mercoledì (25 gennaio) per la riunione del sindacato, pronto ad affrontare questa emergenza senza lasciare nessuno indietro. Sul tavolo c’è, come è inevitabile che sia, la crisi della cooperativa e l’annunciato taglio contemplato nel “piano scellerato”, come viene definito dalla Uil Terziario (Uiltucs) e dal suo segretario generale Marco Conficconi, presentato da Unicoop Tirreno. Un piano che porta la Uiltucs a riunirsi a livello regionale per individuare i percorsi di azione e le forme di lotta da mettere in atto.

La riunione si terrà nel pomeriggio, subito dopo l’assemblea dei lavoratori della sede la mattina del 25 a Vignale Riotorto dove Unicoop Tirreno ha dichiarato ben 160 esuberi su un totale di 350 lavoratori. Il tema posto dalla Uiltucs non è solo quello dei lavoratori diretti o di dipendenti delle aziende che hanno appalti con Unicoop Tirreno. A rischiare grosso sono anche i cosiddetti lavoratori “somministrati”, precari che però vengono impiegati costantemente dalla cooperativa e che, in vista di questo piano, saranno i primi a restare a casa.

Si tratta, secondo il primissimo censimento fatto dalla Uiltucs Toscana, di circa 650 lavoratori e lavoratrici – di cui il 90% lavora in Toscana - che sono stati impiegati nel 2016, e il cui futuro, adesso, è appeso a un filo. “Anche i lavoratori somministrati verranno colpiti da un provvedimento del genere – commenta Conficconi – e di sicuro non li abbandoneremo. Anche per vedere quale è la reale situazione, e quanti sono effettivamente i lavoratori che verranno colpiti dal ‘piano’ della cooperativa, abbiamo deciso di fare un censimento.

Il monitoraggio ci consente di vedere quale sarà la situazione reale. Infatti tra lavoratori diretti e indiretti la Uiltucs ha calcolato che nella sola Toscana l’impatto complessivo sarà tra i 1.400/1.600 posti di lavoro in meno”. “Questo – conclude Conficconi – è quanto potrebbero pagare la Toscana, il mondo del lavoro e la politica, come conseguenza di un gruppo dirigente irresponsabile. Un gruppo dirigente, quello di Unicoop Tirreno, che il mondo della cooperazione sino a ieri ha incensato e che oggi si guarda bene dal colpevolizzare e/o dal colpire”

L’USB inizia oggi le assemblee nei supermercati ed ipermercati Coop con poche ma chiare parole d’ordine: nessun licenziamento e alcun arretramento contrattuale. Non è accettabile che a pagare il prezzo delle inefficienze di un gruppo dirigente siano 481 esuberi equivalenti full time, che quindi, considerato l'alto numero di part time, potrebbero trasformarsi in oltre 600 licenziamenti. Cedere 8 negozi e chiuderne 16 è la solita ricetta fatta di tagli che non pagò nella precedente crisi campana e che continuerà a non pagare oggi.

“Abbiamo manifestato di voler scioperare – attacca Francesco Iacovone, dell'Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato – il giorno stesso delle dichiarazioni dell’azienda. E nelle assemblee dei lavoratori lanceremo la prima mobilitazione che metteremo in campo: un presidio sotto le finestre del Ministro Poletti”.

“Siamo determinati a coinvolgerlo in questa dura vertenza – prosegue il sindacalista – visto che prima della nomina di governo ha guidato Legacoop dal 2002 e Adc, l’alleanza nata tra cooperative rosse e bianche, dal 2013. E quello che abbiamo di fronte agli occhi rappresenta al meglio la degenerazione di un sistema in cui l’originario spirito di solidarietà e mutualità è stato sacrificato alla logica del mercato, della competizione e del profitto, alla pari delle imprese di capitale”.

“In qualità di Ministro del lavoro – sottolinea il rappresentante USB – pretendiamo che svolga quella funzione che non è riuscito a svolgere negli anni di governo di Legacoop e che si faccia garante dei nostri obiettivi: nessun licenziamento e alcun arretramento contrattuale.

Poletti ha portato l’idea di sfruttamento in salsa cooperativa al governo del paese ed il primo risultato è stato il “Job Act”, nel quale ad essere oggetto di un furto colossale è il futuro di milioni di giovani destinati ad una precarietà infinita. E’ ora che faccia i conti con il fallimento delle sue politiche e inverta la tendenza” conclude Iacovone.

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