Criminalità in Toscana: bancarotta, contraffazione, manodopera clandestina

Grande operazione in Toscana da parte della Guardia di Finanza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2018 14:43
Criminalità in Toscana: bancarotta, contraffazione, manodopera clandestina

Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di 4 imprenditori di origine cinese (di cui 1 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), per i reati di bancarotta fraudolenta, impiego di manodopera clandestina, contraffazione e ricettazione.

I provvedimenti sono stati emessi dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Firenze - dott.ssa Anna D. Liguori, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Proc. Capo Dott. Giuseppe Creazzo.

L’attività investigativa, iniziata nel 2016 dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Firenze, aveva già portato, lo scorso dicembre, ad un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di 2 coniugi cinesi (raggiunti ora da analogo provvedimento restrittivo) per i reati di auto-riciclaggio nonché al sequestro di beni immobili (tra cui quote societarie del prestigioso esercizio commerciale “CORSI”, sito nel centro storico di Prato) e mobili (conti correnti ed autoveicoli) per oltre 4 milioni di euro.

Il prosieguo degli accertamenti culminati con il provvedimento adesso eseguito dalla Guardia di Finanza - oltre a confermare il vasto sistema evasivo attuato dai 2 coniugi mediante la costituzione di aziende “fantasma” (in quanto solo fittizie ed intestate a persone “teste di legno”) dedite alla produzione e commercializzazione di articoli di pelletteria (molti dei quali contraffatti) e nella gestione di ristoranti siti nei Comuni di Firenze e di Prato - ha fatto emergere la partecipazione all’attività criminale anche di altre due persone (fratello dell’uomo già arrestato lo scorso dicembre e sua moglie entrambi residenti in Sesto Fiorentino) destinatarie, rispettivamente, di una misura restrittiva in carcere e, per la donna, degli arresti domiciliari.

Le indagini hanno consentito di mettere in luce che quest’ultimi, in qualità di coamministratori di fatto di una società dedita alla commercializzazione di articoli in pelle e commercio all’ingrosso di abbigliamento ed accessori sita in Sesto Fiorentino, avevano illecitamente trasferito tutti i beni (capitali e macchinari) di questa impresa in altre società, sempre da loro gestite, determinandone la bancarotta in danno dei creditori e dell’Erario. Tra l’altro, per rendere difficile l’individuazione dell’attività criminosa, avevano emesso fatture false per far risultare di aver venduto (fittiziamente) la merce distruggendo, altresì, i libri e le scritture contabili così da ostacolare la ricostruzione delle operazioni commerciali.

L’evasione fiscale messa in atto dai 4 soggetti è stata quantificata in complessivi 4 milioni di €. e le somme di denaro derivanti da tali attività fraudolente sono state, in parte, reimpiegate nelle illecite attività economiche ed, in altra parte, sono state trasferite in Cina, in violazione della normativa antiriciclaggio.

Al termine delle operazioni di servizio, sono stati sequestrati, presso 2 capannoni nella disponibilità degli indagati siti nel Comune di Calenzano (FI), oltre 100.000 articoli da viaggio (zaini, borse, trolley) oggetto della distrazione per il reato di bancarotta fraudolenta, mentre, in un ulteriore magazzino (di oltre 2.500 mq sottoposto parimenti a sequestro), ubicato sempre nel territorio di Calenzano, sono state sequestrate oltre 3.000 borse contraffatte.

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