CPR in Toscana, scontro tra Governo e Regione?

Il Commissario per l'emergenza immigrazione Valenti: "Prima o poi si farà anche in Toscana". Giani: "No"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2023 13:04
CPR in Toscana, scontro tra Governo e Regione?

Torna di attualità la questione del CPR (Centro Permanenza Rimpatri) in Toscana. Il Commissario nazionale per l'emergenza immigrazione, Valerio Valenti ex prefetto di Firenze, durante un incontro in città ha detto che "prima o poi il CPR si farà anche in Toscana" perché "questa è la linea dell'attuale Governo". 

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, continua a manifestare il proprio dissenso di fronte a tale ipotesi. 

Sull'argomento, intervengono il Segretario Provinciale della Lega e Capogruppo in Consiglio Comunale Federico Bussolin e del Commissario comunale Federico Bonriposi:

“Siamo perfettamente d'accordo con il Commissario nazionale per l’emergenza migranti, già Prefetto di Firenze, Valerio Valenti: il Cpr non solo si deve fare in Toscana, di più, per noi Firenze è in grado di offrire spazi adeguati per la realizzazione della struttura. Dinanzi ad una situazione oggettivamente critica, con un impatto dei numeri significativo, stupisce la posizione apertamente contraria e meramente ideologica del Presidente Giani, che non danneggia il Governo bensì i Sindaci e le realtà che fronteggiano il tema”.“Contrapporsi dunque alle norme previste dal decreto immigrazione è gravemente irresponsabile e viene fatto gettando fumo negli occhi: il Cpr non è un centro di accoglienza, significa centro per il rimpatrio, necessario in tutte le regioni per accelerare appunto le procedure di rimpatrio”."Inutile ribadire che la situazione locale è dunque grave, la nostra posizione è comunque solida: siamo sempre stati a favore del Cpr così come siamo sempre stati contrari a nuovi centri di accoglienza mangiasoldi, utili solo ad ingrassare qualche cooperativa.

Non stupisce, quindi, che a sinistra qualcuno sia spaventato all’idea di mandare a casa finalmente chi non ha diritto di stare in Italia”, concludono i leghisti.

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