Cpr a Firenze, Pd e Spc non vanno proprio d'accordo

Botta e risposta in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2021 10:32
Cpr a Firenze, Pd e Spc non vanno proprio d'accordo

“La posizione del Partito Democratico sui CPR è sempre stata chiara e la nostra linea è ben diversa da quella di Salvini. Noi siamo per una struttura – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano e la vice capogruppo PD Letizia Perini che replicano ai consiglieri di sinistra – che, come in quasi tutti i Paesi del mondo, consenta di individuare chi non può stare nel nostro Paese, essendo irregolare, e debba essere rimpatriato. Un modo anche per garantire legalità e rispetto ai tanti immigrati regolari che chiedono aiuto.

Firenze è la città dell’accoglienza ma anche della legalità.E ci batteremo per difendere entrambi i temi.Il dialogo dell’Amministrazione con la Ministro Lamorgese è aperto – aggiungono Armentano e Perini – nell’ottica di trovare una soluzione rispettando i diritti umani. La creazione di piccoli centri può essere una possibile soluzione per garantire tutte le operazioni di riconoscimento in tempi rapidi, garantendo i diritti.Quel che vogliamo sono, semmai, regole e criteri diversi su come regolare i rimpatri auspicando nuovi accordi tra i Paesi”.

Ieri Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune avevano espresso questa posizione:

"In Toscana il no ai CPR e a strutture simili fa parte delle scelte di governo di molti anni: il Sindaco di Firenze non da oggi scavalca a destra il suo partito su questo tema. La documentazione ufficiale ci parla di struttura in cui in modo illegale e anticostituzionale si nega la libertà a persone colpevoli di esistere: il Partito Democratico ha fatto campagna elettorale parlando di superamento dei decreti Salvini e degli accordi con la Libia, ma oggi ha scelto di allinearsi al voto della Lega, su un atto che aveva già accolto con favore in Commissione 7, con tanto di emendamenti accolti dal nostro gruppo.Poi si parla di unità delle sinistre in nome dell'antifascismo e dell'antirazzismo, chiedendo il voto per evitare la vittoria delle destre.Lo abbiamo detto chiaramente: il fatto che chi sta nei CPR sia privato della sua libertà e non possa votare rende possibile alle istituzioni fregarsene delle loro condizioni.Quanto avvenuto è gravissimo: già un'altra volta il Partito Democratico ha cambiato la sua posizione dalla commissione al Consiglio, nel caso di una lavoratrice licenziata.La politica ha bisogno di coraggio e cambiamento: quanto avvenuto oggi ci ricorda perché la sinistra è in crisi e ha bisogno di un nuovo spazio".

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