Covid, Toscana gialla o ancora arancione? Si decide l'11 dicembre

A Roma il tavolo tecnico che scioglierà la riserva. Marinoni (Confcommercio): "Indispensabile non perdere un altro fine settimana natalizio. Dal Governo tecnicismi incomprensibili"

Antonio
Antonio Patruno
10 dicembre 2020 18:09
Covid, Toscana gialla o ancora arancione? Si decide l'11 dicembre
ph Facebook Giani

Si avvicina il fine settimana e i toscani vorrebbero tanto sapere di quale colore Covid si vestirà la nostra regione la prossima settimana. Sarà ancora arancione o ci sarà il passaggio al giallo, come possibile in base all'ultimo Dpcm che permette di passare livello in una sola settimana?

Una risposta sicura ancora non c'è ed è attesa per  domani 11 dicembre quando a Roma si riunirà l'apposito tavolo tecnico. Tra le principali regioni arancioni, pare che la Lombardia da domenica divenga gialla (il governatore Fontana ha avuto assicurazioni in tal senso dal ministro Speranza) e che la Campania resti ancora arancione fino al 20 dicembre. Sulla Toscana, regna ancora tanta incertezza. Negli ultimi giorni il presidente Eugenio Giani non si è sbilanciato sotto questo aspetto.

Da parte di Confcommercio Toscana è in atto un pressing forte per il passaggio immediato, da domenica 13 dicembre o tutt'al più dall'inizio della prossima settimana alla zona gialla. “È indispensabile - commenta il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni - non perdere un altro fine settimana prenatalizio. C’è grande attesa, il passaggio a zona 'gialla' al pari di quasi tutte le altre regioni è un atto dovuto che il governo si ostina a non prendere. Nonostante sia assolutamente compatibile coi dati registrati a livello sanitario. È l’ennesima dimostrazione dell’inefficienza e dell’incapacità di un governo trincerato dietro tecnicismi incomprensibili che mettono in ginocchio cittadini e imprese. La Regione Toscana si sta impegnando al nostro fianco ma, è evidente, non riesce ad ottenere i risultati sperati”.

Il mancato passaggio da zona “arancione” a “gialla” penalizzerebbe in particolare i pubblici esercizi, che continuerebbero a non poter accogliere i clienti neppure per il pranzo. “Ulteriori ritardi oltre questo fine settimana . dice ancora Marinoni - sono inaccettabili, perché affosserebbero le nostre imprese impedendo loro, per esempio, anche di organizzare le prenotazioni del pranzo di Natale. Una chiusura d’anno che la ristorazione davvero non merita, per quanto ha dato e sta dando al nostro territorio in termini di professionalità, servizi, accoglienza, e che si ripercuoterà sull’intero sistema commerciale: meno occasioni per i pubblici esercizi significano meno opportunità per l’intera rete distributiva.

Chi ci governa, a tutti i livelli, deve rendersi conto della responsabilità che si assume con questa “non decisione” e, più in generale, con la pessima gestione dell’emergenza. Perché a questo punto sono chiare a tutti le ragioni di una tragedia, la vera e propria ecatombe della piccola impresa commerciale, con tutte le conseguenze sociali che ne deriveranno”, conclude il direttore di Concommercio Toscana. 

Stamani, sempre da Confcommercio, i rappresentanti pisani Federica Grassini e Federico Pieragnoli erano stati chiari: "E' incomprensibile che la Toscana debba permanere ancora in zona arancione, quando regioni messe peggio di noi dal punto di vista sanitario, penso alla Lombardia e al Veneto, sono considerate gialle. Questo è un passaggio dovuto che il Governo e in particolare il ministro Speranza debbono fare da subito, senza perdere ulteriore tempo prezioso, rischiando con la loro indecisione di buttare a mare un altro weekend pre-natalizio".

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