Nuove ordinanze per limitare i contatti tra le persone all’esterno in questo momento sarebbero "inutili", e non c’ è motivo di chiudere le scuole fino a che, ma questo “lo potrà sapere il presidente Giani”, i dati del sistema sanitario regionale non saranno più preoccupanti. C’è un fortino di sindaci, a cavallo del fiorentino e del pisano, dei quali la personalità più forte è senz’altro la prima cittadina di Empoli, Brenda Barnini, che fino all’ultimo resiste all’adozione di misure estreme come avvenuto invece nel pistoiese e nel senese.
Capitolo scuole"Io devo dire che prima di arrivare ad un provvedimento totale di chiusura delle scuole, che so bene quanto sia gravoso per i bambini, per i ragazzi, per le famiglie, voglio aspettare che sia il presidente della Regione, cioè colui che più di tutti ha in mano i dati della sanità e del livello di sopportazione del nostro livello sanitario a dirci ‘dovete chiudere’ perché non possiamo andare avanti”, ha puntualizzato Barnini alla rassegna stampa di Italia 7, questa mattina. Barnini ritorna sul confronto con Giani di venerdì sera, il primo da quando il presidente ha istituito il Ceps, il comitato specifico per la chiusura o non chiusura delle scuole: “Giani ci ha chiarito che, secondo il nuovo Dpcm, le zone rosse possono essere istituite, in termini formali e in maniera omogenea, solo a livello provinciale.
Il nostro territorio evidentemente non è una provincia, ma è cavallo di due province. Noi, come Unione dei Comuni dell'Empolese-Val d'Elsa, comprendiamo quattro Comuni pisani del Valdarno che fanno parte della nostra Società della Salute. Sono stati presi provvedimenti nei Comuni, ad esempio Certaldo, dove l’ìndice ha superato i 600 su 100. mila abitanti. Empoli in questo momento è a 260, quindi appena sopra la soglia dei 25".
La responsabilità deve allora prendersela Giani? "Ce la prenderemo assieme, ma a fronte di un quadro in cui non ci sono margini di valutazione. In questo momento monitoro ogni giorno i numeri, ma anche i nomi e i cognomi e le date di nascita dei nuovi positivi n ella mia città e non esistono focolai all’interno delle scuole. Chiudere le scuole in questo momento vorrebbe dire mettere bambini ragazzi e famiglie in grande difficoltà. Lo faremo quando -ha concluso su questo tema Barnini- avremo indicazioni chiare da parte delle autorità a noi superiori ad andare in questa direzione".
Capitolo ordinanze
Mentre il sindaco di Firenze, Dario Nardella, annuncia nuovi provvedimenti per piazze e strade, Barnini sposta l’attenzione sull’impatto che sull’opinione pubblica ha il rallentamento della campagna vaccinale: ”in questo momento sono molto scettica rispetto a queste ordinanze, ma non perché non ce ne sia bisogno in termini di indirizzo da dare alla popolazione, ma perché le persone sono estremamente provate e stanche". "E’ un anno -ha proseguito Barnini- che facciamo appello al senso di responsabilità.
In tanti casi funziona, non dimentichiamo che la percentuale di persone che non rispettano le regole è molto bassa rispetto alla totalità. Ma abbiamo bisogno prima di tutto che la campagna di vaccinazione si sblocchi e si velocizzi, perché se non diamo un obiettivo raggiungibile in termini concreti e temporali, possiamo fare tutte le ordinanze che vogliamo, ma le persone non ci seguiranno più. C’è bisogno -ne è convinta Barnini- di dare una svolta concreta alla campagna di vaccinazione. Se questa diventa una certezza, questa certezza diventa un faro anche per chiedere maggiori restrizioni.
Se rimane un’ipotesi, le restrizioni non saranno rispettate”.