Coronavirus: un morto e 491 nuovi casi

Covid cure intermedie: 49 posti letto al Ceppo, a San Miniato e al presidio Donatello. "Open day" all'Hub di Fucecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2021 14:33
Coronavirus: un morto e 491 nuovi casi

Sono 491 in più rispetto a ieri i nuovi casi positivi in Toscana (485 confermati con tampone molecolare e 6 da test rapido antigenico), che portano a 273.434 i casi registrati dall'inizio della pandemia. I nuovi casi sono lo 0,2% in più rispetto al totale del giorno precedente. L'età media dei 491 nuovi positivi odierni è di 39 anni circa (21% ha meno di 20 anni, 32% tra 20 e 39 anni, 30% tra 40 e 59 anni, 12% tra 60 e 79 anni, 5% ha 80 anni o più).

I guariti crescono dello 0,2% e raggiungono quota 255.531 (93,5% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 8.243 tamponi molecolari e 11.199 tamponi antigenici rapidi, di questi il 2,5% è risultato positivo. Sono invece 5.599 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui l'8,8% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 10.875, +0,3% rispetto a ieri.

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 459 (3 in più rispetto a ieri, più 0,7%), 59 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).

Oggi si registra 1 nuovo decesso: un uomo di 56 anni. Relativamente alla provincia di residenza, la persona deceduta è a Arezzo.Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (485 confermati con tampone molecolare e 6 da test rapido antigenico). Sono 75.625 i casi complessivi ad oggi a Firenze (139 in più rispetto a ieri), 25.061 a Prato (71 in più), 25.668 a Pistoia (69 in più), 14.463 a Massa (10 in più), 28.161 a Lucca (35 in più), 32.458 a Pisa (46 in più), 20.337 a Livorno (34 in più), 25.087 ad Arezzo (31 in più), 15.398 a Siena (38 in più), 10.621 a Grosseto (18 in più).

Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 289 i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 115 nella Nord Ovest, 87 nella Sud est.La Toscana si trova al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 7.454 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 7.695 x 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 9.788 casi x 100.000 abitanti, Pistoia con 8.826, Pisa con 7.794, la più bassa Grosseto con 4.860.

Complessivamente, 10.416 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (26 in più rispetto a ieri, più 0,3%). Sono 12.295 (67 in più rispetto a ieri, più 0,5%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 4.700, Nord Ovest 5.936, Sud Est 1.659).

Le persone complessivamente guarite sono 255.531 (461 in più rispetto a ieri, più 0,2%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 255.531 (461 in più rispetto a ieri, più 0,2%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.Sono 7.028 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 2.269 a Firenze, 615 a Prato, 645 a Pistoia, 529 a Massa Carrara, 677 a Lucca, 709 a Pisa, 420 a Livorno, 531 ad Arezzo, 346 a Siena, 195 a Grosseto, 92 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 191,6 x 100.000 residenti contro il 218,4 x 100.000 della media italiana (12° regione).

Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (278,7 x 100.000), Prato (240,2 x 100.000) e Firenze (230,1 x 100.000), il più basso a Grosseto (89,2 x 100.000).

Riaprono i posti letti Covid di cure intermedie in tre presidi strategici

Il Ceppo a Pistoia, l’ospedale degli Infermi di San Miniato e il presidio sanitario Villa Donatello a Firenze. L’Azienda sanitaria ha ritenuto opportuno individuare in questo momento ulteriori strutture sanitarie specificatamente dedicate a pazienti Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero. Alla scelta dei presidi sui territori di Pistoia, dell’Empolese Valdarno Valdelsa e di Firenze si è arrivati tenuto conto della precedente esperienza quando le tre strutture, in un momento in cui la pressione sugli ospedali era molto forte, sono riuscite a garantire un’adeguata assistenza sanitaria a tutto il territorio di loro competenza.

“Le aperture dei posti letto di cure intermedie, sia a Pistoia, che a San Miniato oltre all'aumento dei posti a Villa Donatello – dichiara Giancarlo Landini, referente Asl della Medicina Covid e direttore del Dipartimento Specialistiche Mediche - sono uno sforzo importante che l'Azienda ha fatto per aumentare i letti di cure intermedie Covid-19 e permettere di alleggerire i nostri reparti. Grazie a queste strutture è possibile dimettere prima i malati di coronavirus ricoverati e di tenere sotto controllo la situazione senza dover incrementare ulteriormente i letti per acuti all'interno dei nostri ospedali.

I dati della epidemiologia attuale dimostrano che i malati sono anche meno gravi rispetto alle precedenti ondate, la vaccinazione sta facendo il suo effetto: se andranno a buon fine le azioni congiunte, aumento delle cure territoriali e vaccinazioni, potremo avere una minore pressione sui nostri ospedali e ne abbiamo bisogno perché non dimentichiamo che oltre ai malati Covid dobbiamo curare anche i pazienti con le altre patologie”.

Cure intermedie Ceppo Pistoia

Sono stati nuovamente aperti 16 posti letto di cure intermedie per pazienti con Covid-19 nel presidio il "Ceppo" a Pistoia. Le degenze sono collocate al terzo piano del Padiglione Cassa di Risparmio e al momento sono 8 i pazienti ricoverati. Nel setting vengono assistiti i pazienti dimessi dai presidi ospedalieri i quali, una volta terminata la fase acuta, pur non avendo necessità di proseguire il ricovero ospedaliero devono comunque completare il percorso clinico-assistenziale con una ulteriore fase di monitoraggio a carattere medico ed infermieristico; tale monitoraggio consente di individuare tempestivamente eventuali aggravamenti e di valutare la possibilità di un nuovo trasferimento in ospedale. Le cure intermedie rappresentano, infatti, un punto di raccordo fondamentale tra l'ospedale per acuti ad alta intensità assistenziale ed il territorio.

La gestione organizzativa della struttura è quindi a carattere territoriale e fa riferimento alla dottoressa Silvia Mantero, direttore Cure Intermedie Unità di Valutazione. Il team medico, prevalentemente composto da specialisti geriatri, è diretto dal dottor Carlo Adriano Biagini, che è responsabile clinico delle Cure Intermedie del Ceppo e direttore della struttura complessa di Geriatria; quello infermieristico e OSS è invece coordinato dalla dottoressa Lucia Cirillo. In reparto è stata prevista anche la presenza dei fisioterapisti, coordinati dal dottor Simone Bonacchi, per le attività di valutazione funzionale, riabilitazione e couseling per i familiari.

San Miniato, 16 posti letto. Infermieri h24. Anche un medico in struttura

Ha riaperto nei giorni scorsi il padiglione principale al secondo piano dell’ospedale degli Infermi di San Miniato con 16 posti letto Covid di cure intermedie. All’interno del reparto saranno presenti h24 personale infermieristico e operatori socio sanitari. In più, rispetto a novembre 2020 quando l’ospedale era già stato organizzato per accogliere posti letto di cure intermedie, sarà presente un medico specialista in orario 8-16.

I pazienti provenienti dall’ospedale San Giuseppe di Empoli accederanno alla struttura attraverso uno specifico percorso grazie alla segnalazione di Acot, l’agenzia di continuità ospedale territorio che contatterà il setting di San Miniato e si raccorderà per i tempi di dimissione ed ingresso in cure intermedie. La scelta di riaprire i posti letto di cure intermedie a San Miniato, è stata condivisa anche con le autorità territoriali.

Villa Donatello, altri 17 posti letto oltre ai 15 già riconvertiti

A Villa Donatello dal 1° settembre si sono aggiunti 17 nuovi posti letto ai 15 già presenti, per un totale di 32 posti letto Covid di cure intermedie. I 15 posti letto no Covid erano stati riconvertiti già da metà agosto.

"Open Day" straordinario nell'Hub di Fucecchio da lunedì prossimo per le vaccinazioni ai cittadini stranieri

L'iniziativa è promossa dalla SDS Empolese-Valdarno-Valdelsa insieme al Dipartimento Prevenzione, al fine di canalizzare i flussi dei cittadini stranieri in attesa di prima vaccinazione (in primo luogo di nazionalità cinese, ma non solo).

La formula "open" nell'Hub fucecchiese, dunque, prosegue a partire da lunedì prossimo 6 settembre fino al 9 (con orario 8-18) e saranno disponibili giornalmente fino a 240 dosi di vaccino Pfizer per procedere alla prima vaccinazione di quei cittadini stranieri che non hanno ancora avuto accesso alla prima dose. Contestualmente nello stesso Hub proseguono le vaccinazioni programmate nei confronti dei cittadini con l'appuntamento prenotato.

L'open day riservato ai cittadini stranieri è stato organizzato grazie alla collaborazione delle Associazioni di Volontariato che operano presso l'Hub di Fucecchio (Pubbliche Assistenze, Misericordie, Fondazione Madonna del Soccorso) e con il sostegno della Società della Salute che mette a disposizione i mediatori culturali e i volontari che garantiranno la gestione dell'accesso all'Hub negli orari di apertura.

Il richiamo della vaccinazione potrà poi essere fatto direttamente sempre presso la sede di Fucecchio. Sono stati attivati i canali comunicativi con le comunità stranieri locali, al fine di sensibilizzare ulteriormente all'adesione alla campagna di vaccinazione".

Alessio Spinelli, presidente della SdS Empolese, Valdarno e Valdelsa ha dichiarato: "questa iniziativa ci consente di offrire la possibilità di vaccinarsi anche alle persone che hanno maggiore difficoltà a farlo. Approvo queste metodiche che allargano la platea dei vaccinati e che quindi migliorano la situazione sanitaria. Il vaccino è libertà e mi auguro che quanto detto dal presidente del consiglio Draghi sulla possibilità di rendere obbligatorio il vaccino diventi presto realtà e che sia condivisa da tutte le forze politiche che fanno pare del Governo. Altrimenti cosa ci stanno a fare?".

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