Coronavirus, Rossi chiede più risorse per la cassa integrazione

Il presidente della Regione: "Sono indispensabili come la sicurezza del lavoro. Serve un grande disegno di politica industriale, per ricostruire quello che la globalizzazione ha reso fragile e distante". Domani il governatore accoglie a Malpensa una delegazione cinese, con materiale sanitario per terapie intensive e Dpi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2020 17:33
Coronavirus, Rossi chiede più risorse per la cassa integrazione

"Le misure introdotte dal governo con l'ultimo decreto potrebbero colpire circa un terzo dell'economia toscana. Si tratta di una stima incerta anche perché, come noto, alcune imprese che appaiono a prima vista non essenziali potrebbero diventarlo perché interdipendenti con le filiere individuate come essenziali e perché, all'opposto, alcune attività considerate essenziali potrebbero comunque ridurre la propria produzione. Per affrontare il panico crescente e derivante dalle chiusure di queste nostre imprese, con perdite di valore aggiunto di circa 800 milioni di euro a settimana, non vedo altra strada che quella di iniettare risorse aggiuntive per garantire la cassa integrazione guadagni ai lavoratori, indispensabile quanto la sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza sanitaria e igienica anzitutto”.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, riflette sugli effetti che la crisi sanitaria in corso e i provvedimen ti adottati per fronteggiarla stanno producendo sul sistema produttivo toscano.

“L'industria più colpita assieme al turismo, agli alberghi e al commercio – sottolinea Rossi - è certamente quella ricreativo culturale, per la quale è indispensabile l'aggregazione delle persone. Penso ai cinema, ai musei, ai teatri, allo spettacolo in generale, ai centri sportivi e ai servizi che vi gravitano attorno. Analogamente è colpito tutto il sistema dei trasporti legato alle persone, mentre il trasporto di merci resta e può, da questa crisi, anche aumentare le sue attività e dimensioni. Segue poi per livello di sofferenza l'industria delle costruzioni e quella manifatturiera, che è alla base e a fondamento delle nostre esportazioni”.

“In prospettiva ciò che preme sottolineare – continua il presidente – è che un quadro di sofferenza resterà gradualmente anche dopo la fase più acuta dell'emergenza sanitaria, perché, come è prevedibile, i cambiamenti introdotti nei comportamenti e nelle relazioni che sono alla base delle attività economiche resteranno e dureranno per diverso tempo nella logica del distanziamento sociale e della prevenzione. Dal punto di vista della strategia, lo ripeto ancora una volta, questa pandemia svela le fragilità del nostro paese e del nostro sistema economico.

Anzitutto – argomenta Rossi - ci dice con chiarezza che abbiamo un bisogno vitale di politica industriale per assicurare al paese prodotti e beni di base essenziali, che non lo facciano dipendere da altre economie e dalle sole logiche del profitto e del mercato. Per questo dobbiamo ridurre la lunghezza delle filiere e tornare a localizzare i mprese e know how che il dumping e la globalizzazione hanno spostato altrove. Penso all'industria sanitaria, ma anche all'energia, all'acciaio, alla chimica, all'informatica.

Serve insomma – insiste - un grande disegno di politica industriale, per ricostruire quello che la globalizzazione ha reso fragile e distante”.

“Una lezione di fondo che viene da questa emergenza sanitaria globale – è la conclusione del presidente Rossi - sta poi nel bisogno profondo di un equilibrio più rispettoso del rapporto tra uomo, ambiente e natura; tra risorse e sviluppo. Quest'emergenza pone al centro la grande questione dei valori e della comunità umana. In questo senso l'agenda per l'economia circolare dovrà riprendere al più presto il suo corso con ancor più vigore, ripartendo dalla centralità dello Stato e delle politiche pubbliche".

Arriveranno domani pomeriggio, mercoledì 25 marzo, a Malpensa, dove troveranno ad accoglierli sulla pista il presidente Enrico Rossi, assieme all’ambasciatore della Cina in Italia Li Junhua, al console generale della Cina a Firenze Wang Wengang, e al consigliere scientifico dell’ambasciata cinese Sun Chengyong. Sono 14 tra medici, infermieri e professionisti della Commissione provinciale per la salute della regione di Fujiuan, che per cinque giorni (25-30 marzo) resteranno in Toscana, per fare formazione al personale del Servizio sanitario regionale sulla gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19. Porteranno con sé anche una donazione di materiale sanitario, che verrà caricato sui mezzi di Estar e portato in Toscana.

La cerimonia di accoglienza si terrà domani, mercoledì 25 marzo, a Malpensa, sulla pista di atterraggio del volo MU7041 in arrivo da Fuzhou, capitale della Regione Fujian, alle 16.35. Il presidente Rossi, l’ambasciatore, il console e il consigliere scientifico cinesi accoglieranno la delegazione. Nel frattempo, le attrezzature mediche e i presidi sanitari verranno caricati su nove furgoni di Estar, e in serata la delegazione e la colonna di mezzi arriveranno in Toscana (in parte nel magazzino di Estar, l'Ente di supporto tecnico amministrativo regionale, a Calenzano, in parte nel magazzino della CROSS, la centrale operativa per le maxiemergenze, a Pistoia).

La mattina di giovedì 26 marzo la delegazione sarà accolta invece a Firenze, dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, che fin dall’inizio, assieme al console cinese a Firenze, ha seguito lo sviluppo di questa iniziativa. Nell’Aula Magna del Nic, il Nuovo ingresso di Careggi, alle 10.30 è previsto l’incontro della delegazione con l’assessore Saccardi e con la Task force regionale coordinata dal direttore della Direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale Carlo Tomassini. E’ previsto il collegamento in videoconferenza con i referenti delle varie aziende sanitarie, con la presentazione della situazione epidemica locale e delle misure di prevenzione già adottate, la condivisione di difficoltà e problemi.

Nei giorni successivi la delegazione cinese incontrerà, sempre in videoconferenza dall’Aula Magna del Nic, il personale sanitario delle varie aziende sui temi della gestione della prevenzione e della pratica clinica.

Questo il materiale sanitario che arriverà in Toscana con la delegazione cinese: 10 ventilatori invasivi, 20 ventilatori non invasivi, 20 monitor, 20.000 mascherine FFP2, 300.000 mascherine chirurgiche, 3.000 visiere, 3.000 tute di protezione.

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