Coronavirus: la crescita dei contagi fa tremare il turismo

A Firenze parcheggio a un euro l’ora alla Stazione. Solo il 25% dei ristoratori ha raggiunto un accordo sui Canoni di locazione con il proprietario. Il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti attacca la maggioranza di governo regionale e nazionale: «Regole certe per indurre comportamenti virtuosi»

Redazione Nove da Firenze
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19 agosto 2020 18:48
Coronavirus: la crescita dei contagi fa tremare il turismo

Da fine agosto e per tutto il mese di settembre sarà possibile parcheggiare al parcheggio sotterraneo della Stazione di Santa Maria Novella a un euro l’ora dalle 16 alle 24. Lo prevede un accordo raggiunto tra l’amministrazione comunale e Firenze Parcheggi. Questa decisione consente la messa a disposizione di tanti posti auto a basso costo per facilitare ulteriormente il commercio nelle aree centrali della città. La novità si inserisce nell’ambito delle iniziative che rilanciano il commercio in centro storico che prevedono due staffe di accesso alla ztl dalle ore 16 e nuove aree di sosta e che saranno al centro di una delibera che sarà approvata nei prossimi giorni.

Anche in Versilia, mentre sale la paura del covid-19, crollano nuovamente prenotazioni e accessi alle strutture turistiche. 

«La paura e le chiusure non sono un progetto. Pd, sinistre e grillini al governo del Paese e per la parte rossa in Regione sanno terrorizzare ma non responsabilizzare. Regole certe per indurre comportamenti virtuosi»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che abbraccia i timori espressi dagli operatori turistici. «Ora sta ai comportamenti, non ai lucchetti che uccidono interi settori economici. Se i contagi crescono – osserva Marchetti – il problema non sono i luoghi o i locali, ma le persone in cui non si è saputa creare coscienza né consapevolezza.

Se con quella sana cautela di autoconservazione usiamo tutti mascherine, distanziamento e gel, così non importa chiudere nulla e tutto diventa sicuro. Inutile avere paura e non andare al mare in uno stabilimento o in un albergo sanificati e poi fare lo struscio in passeggiata tutti ammonticchiati senza mascherine. La responsabilità è individuale e la sicurezza la costruisce ciascuno di noi. Senza fanatismi, con buon senso. La colpa invece però se questa consapevolezza non è germinata risiede in chi governa.

Pd, sinistre e grillini forse pensavano col lockdown di modificare in via definitiva i comportamenti di massa, ma è evidente che la coscienza non si crea per decreto. Si induce con regole poche e certe». Quali? «Distanza, mascherine dove non si può tenere la distanza, mani disinfettate. Così tutti avremmo potuto godere di vacanze sicure nei nostri alberghi sicuri perché adeguati ai protocolli, in ristoranti e bar altrettanto a regola e in stabilimenti balneari a prova di covid.

Gli imprenditori ce la mettono tutta, ma poi sta a noi». Difficile però dinanzi alla volubilità dei dettati protocollari che arrivano dal governo: «Il covid non si sveglia alle 18, mica è Dracula. La movida inizia a quell’ora, e quella siamo noi. Comportamenti sicuri, non chiusure». Ancora: «Il metro è un’unità di misura rigida, non variabile come il ministro Azzolina la tratta per gli scuolabus o altri per i mezzi di trasporto in cui un po’ vale e un po’ no ma se è meno di un quarto d’ora, allora...

che confusione è? Come si può pensare di creare responsabilità in questa maniera? I banchi a rotelle? Io da piccino a scuola ci avrei fatto le corse in corridoio e le battaglie tipo Giostra cavalleresca in classe, altro che distanze». Riassumendo, Marchetti rilancia conciliando tutela di chi lavora e salute pubblica: «Imprese aperte – è il motto – e vie respiratorie protette dalle mascherine. Non è difficile. Ma servono chiarezza e capacità di progettare soluzioni. Sinistra e grillini hanno fin troppo a lungo dimostrato di non possedere né l’una né l’altra.

In Toscana cambiare si può. Il 20 e 21 settembre basta scegliere Forza Italia e centrodestra. Per le imprese, per il lavoro, per la salute di tutti».

Il 70% ha avuto problemi col proprietario del fondo che non ha concesso nessuno sconto sul canone di locazione. Il 5%, invece, ha avuto una riduzione (minima) che in alcuni casi non supera i 200 euro. Altri, invece, hanno ottenuto una riduzione soltanto per il periodo di chiusura dei locali. Solo il 25% ha raggiunto un accordo con i proprietari e, dunque, può beneficiare di una significativa riduzione dell’importo. È quanto emerge da un’indagine condotta dal gruppo Ristoratori Toscana, che conta 15 mila iscritti nella nostra regione, di cui 1000 a Firenze per un totale di 53 mila dipendenti.

L'85% degli imprenditori associati che hanno partecipato al sondaggio ha dichiarato che il piano di sostegni per il pagamento del canone di affitto è stato inutile: solo uno su quattro ha raggiunto un accordo soddisfacente con il proprietario. Quattro le richieste di sfratto già arrivate ai titolari di ristoranti. Il 60% degli imprenditori che hanno partecipato al sondaggio ha affermato che, in assenza di aiuti, rischiano seriamente di abbassare la saracinesca ad ottobre. “Ci sono colleghi – accusa Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana – che sono stati messi con le spalle al muro: è stato chiesto loro o di liberare il fondo o di acquistarlo a un valore anche superiore a quello di mercato.

Altri non hanno avuto nemmeno un centesimo di sconto; ad altri ancora è stato chiesto di corrispondere il canone per tutti i mesi, anche per quelli di chiusura”. Per Naccari, “nel decreto agosto non si fa nessun cenno al problema delle locazioni”. “In città d’arte come Firenze – sottolinea, - i turisti non arriveranno prima di marzo 2021 ma chi lavora nella ristorazione deve sostenere affitti salatissimi, soprattutto nei centri storici. Oggi, nel periodo più acuto della crisi, i commercianti sono abbandonati a se stessi”.

Infine, il portavoce dei Ristoratori Toscana lancia un appello: "Da mesi ci stiamo battendo contro l'abuso della formula dello smart working, un appello portato avanti anche da sindaci di tutto il mondo. Chiediamo al sindaco Nardella e al presidente Rossi di fare lo stesso: le persone devono tornare a lavoro e far circolare liquidità altrimenti il sistema economico è a rischio”.

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