Coronavirus: tornano in vendita fiori, quaderni e giocattoli, ma solo nella GDO

Marchetti (FI): «Vinta la battaglia del pennarello». “Piccoli negozi che a fatica stavano cercando di esaudire le richieste dei propri clienti con le consegne a domicilio, ora si trovano buttate fuori dal mercato come fossero figli di un dio minore” dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2020 22:25
Coronavirus: tornano in vendita fiori, quaderni e giocattoli, ma solo nella GDO

Arriva il bel tempo e in questi giorni in cui i toscani sono costretti ancora forzatamente a casa qualcuno magari avrebbe voglia di piantare sul balcone o nel giardino della propria dimora qualche fiore: una primula, che è di stagione, oppure gerani e rose. Ma dove trovarli senza doversi troppo spostare? D’ora in poi pure nei piccoli negozi di alimentari. Il presidente della Toscana ha infatti firmato giovedì un’ordinanza in cui autorizza la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e simili anche in questi esercizi.

“Un provvedimento – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – che viene incontro alle esigenze delle famiglie e a quelle di tanti produttori”.

Ma non è l’unica disposizione che riguarda le attività commerciali. I negozi oggi con il bandone tirato giù (e che spetterà al governo nazionale decidere quando riapriranno), quelli che non rientrano nelle attività essenziali, potranno grazie all’ordinanza della Regione riprendere da subito le vendite se lo vorranno, con un promozione line. in televisione o a distanza dei loro prodotti e consegne a domicilio o per corrispondenza. Basterà evitare contatti personali inferiori ad un metro ed ottanta centimetri, oltre al rispetto delle norme igieniche e sanitarie in tutta la filiera, dal confezionamento alla consegna. Trovata una soluzione anche per articoli di cartoleria, forniture per ufficio, giochi e giocattoli.

“Un provvedimento – commenta Rossi – che spero che faccia piace. Con i bambini a casa di pennarelli, fogli ma anche giochi c’è bisogno”. Questi articoli si potranno vendere on line e per corrispondenza oppure nei negozi di generi alimentari o di altre attività commerciali non soggette a chiusura. Anche questo è scritto nell’ordinanza firmata giovedì.

«Vinta la battaglia del pennarello: la Regione con un’ordinanza specifica ha raccolto il mio appello a sbloccare la vendita di articoli di cartoleria negli esercizi commerciali. Finalmente un tocco di colore (e buon senso) alla Pasqua dei nostri bambini e ragazzi»: a rivendicare il risultato è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti. «Chiedevo un’ordinanza regionale che anche in Toscana, come già in altre regioni – si sbloccasse la vendita di articoli di cartoleria e per uffici negli spazi di commercio misti, e l’ho ottenuta.

Bene la vittoria del buon senso che premia di fatto i nostri ragazzi costretti in casa, e che comunque frequentando le lezioni in tele-didattica hanno bisogno di quaderni, penne, graffette ed evidenziatori o album per le discipline artistiche ad esempio, oltre che di fogli pentagrammati per le lezioni di musica. Liberarne la vendita, tra l’altro, limita anche gli spostamenti degli adulti alla ricerca di questi materiali mentre consente ai bambini e ai ragazzi accesso facile a oggetti che per loro sono di prima necessità». Marchetti si spinge oltre: «Del resto non rappresenta una necessità primaria per i bambini anche quella del gioco? Della rappresentazione della realtà attraverso il disegno? I nostri piccoli costretti in casa possono almeno colorare e disegnare, immaginare il futuro e creare un’elaborazione del presente? Mi pare davvero che non li si possano deprivare anche di questa valvola di abbattimento dello stress.

Una costrizione di meno».

Siamo soddisfatti della ordinanza con la quale la Regione Toscana consente la vendita al dettaglio di articoli di cartoleria, forniture per ufficio, (codice ATECO 47.62.20) giochi e giocattoli (codice ATECO 47.65) all'interno di attività ad oggi non soggette a chiusura, quali negozi di generi alimentari ed edicole -ha detto il Presidente Confesercenti Toscana Nico Gronchi- Inoltre, ha confermato, come avevamo sempre sostenuto, la possibilità di apertura per la vendita di prodotti agricoli nei quali sono comprese piante e fiori ornamentali.

Quindi è stato chiarito che le attività di vendita di fiori e piante possono essere esercitate”. “Adesso -ha concluso Gronchi- analogamente, deve essere consentito anche nei negozi di vicinato la possibilità di vendere articoli di cancelleria e giocattoli, attualmente riservati solo alla grande distribuzione”.

“È inammissibile la decisione della Regione Toscana di autorizzare la vendita di materiale di cancelleria, giocattoli, fiori e piante all’interno dei supermercati. E cartolerie e cartolibrerie, fioristi e giocattolai? Sono forse imprese figlie di un dio minore?”. Ad alzare il grido di protesta è Confcommercio Toscana a nome delle piccole imprese del settore: “il DPCM dell’11 marzo ha imposto la chiusura di queste come di altre tipologie di negozi. Non è passato molto prima che le famiglie iniziassero a lamentarsi, in particolare della difficoltà a procurarsi penne e quaderni per i compiti scolastici dei figli”, ricorda il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“Tante cartolerie si sono attrezzate con la consegna a domicilio, più per offrire un servizio ai clienti che per tentare un nuovo business remunerativo. Lo stesso hanno fatto negozi di fiori e di giocattoli. Ora però la Regione Toscana di fatto ha deciso di buttarli fuori dal mercato favorendo solo alcune imprese. Per noi è: o tutte o nessuna! Se si riconoscono la cancelleria, i giochi e i fiori come prodotti di prima necessità, allora anche cartolerie, giocattolai e fioristi devono tornare ad aprire.

Altrimenti non si capisce perché lo stesso prodotto posso acquistarlo da qualcuno sì e da qualcun altro no. La concorrenza sul mercato dovrebbe sempre giocarsi sul piano della lealtà, ma è soprattutto in momenti come questi – di difficoltà enorme – che certe sperequazioni diventano insopportabili”. Confcommercio Toscana ne fa anche una questione di salute e sicurezza, oltre che di concorrenza sleale: “vogliamo aumentare le file di persone fuori e dentro i supermercati? Non sarebbe forse più comodo e salutare per tutti distribuire i clienti fra più tipologie di negozi? Troviamo davvero strano e incoerente che l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo prima inviti i cittadini a privilegiare i negozi di vicinato, e poi li obblighi ad andare nei supermercati se vogliono approvvigionarsi di cancelleria, giochi o fiori…”.

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