Coronavirus: 906 nuovi casi e cinque decessi

Domenica 18 ottobre 2020 età media 42 anni. 270 positivi nella sola Asl Toscana nord ovest. Il presidente della Regione, Eugenio Giani all’assemblea annuale di Anpas Toscana a Livorno: «Volontariato fondamentale nell’emergenza Covid». Ad Arezzo la biblioteca dell'ospedale diventa la centrale di tracciamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2020 18:13
Coronavirus: 906 nuovi casi e cinque decessi

Sono oggi 906 i nuovi casi di positività al Coronavirus (849 identificati in corso di tracciamento e 57 da attività di screening) su un totale di casi, registrati dall’inizio dell’epidemia, pari a 22.802 unità. I nuovi casi sono il 4,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. L'età media dei 906 casi odierni è di 42 anni circa (il 22% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 31% tra 40 e 59 anni, il 16% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più). I guariti crescono dell’1,4% e raggiungono quota 11.622 (51% dei casi totali).

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 917.245, 13.380 in più rispetto a ieri. Sono 8.981 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 10,1% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 9.986, +8% rispetto a ieri. I ricoverati sono 440 (46 in più rispetto a ieri), di cui 55 in terapia intensiva (5 in più). Oggi si registrano cinque nuovi decessi: un uomo e quattro donne con un'età media di 89,4 anni, a Firenze.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 6.520 i casi complessivi a oggi a Firenze (314 in più rispetto a ieri), 1.543 a Prato (50 in più), 1.599 a Pistoia (105 in più), 1.856 a Massa (27 in più), 2.609 a Lucca (78 in più), 2.889 a Pisa (133 in più), 1.176 a Livorno (53 in più), 2.127 ad Arezzo (84 in più), 1.139 a Siena (34 in più), 794 a Grosseto (28 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sono 469, quindi, i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 291 nella Nord Ovest, 146 nella Sud est. La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 611 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 667 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 952 casi x100.000 abitanti, Pisa con 689, Lucca con 673, la più bassa Livorno con 351.Complessivamente, 9.546 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (693 in più rispetto a ieri, più 7,8%).

Ad Arezzo, per seguire le tracce del Covid 19, la biblioteca dell'ospedale San Donato è stata trasformata. Lunedì l'attivazione della centrale per il tracciamento dei contatti. Tavoli, sedie, computer, telefoni. E, soprattutto nove nuovi addetti che si aggiungono alla squadra, sempre più numerosa, che nell'Asl Tse è impegnata nella guerra contro il Covid.

"Lo sviluppo dei casi rende sempre più sempre più necessario ricostruire i contatti e quindi la mappa di diffusione del virus -commenta Antonio D'Urso- Noi facciamo già 254 tamponi ogni 1.000 abitanti. Le nostre Usca e i nostri ospedali di Arezzo Grosseto lavorano con l'efficienza di sempre. Da lunedì saremo ancora più efficaci sulla terza T e cioè sul tracciamento".

Sono 16.881 (378 in meno rispetto a ieri, meno 2,2%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 6.344, Nord Ovest 6.128, Sud Est 4.409). Dal monitoraggio giornaliero, su tutto il territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest, ad oggi (18 ottobre) sono 6128(-100 rispetto a ieri)le persone isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate.

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 440 (46 in più rispetto a ieri, più 11,7%), 55 in terapia intensiva (5 in più rispetto a ieri, più 10%). Per quanto riguarda i ricoveri per “Covid-19”, negli ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono in totale 93, di cui 10 in Terapia intensiva. All’ospedale di Livorno 38 i ricoverati, di cui 28 dell’ambito territoriale di Livorno, 6 dell’ambito della Versilia, 2 dell’ambito di Massa Carrara, 1 dell’ambito di Lucca, ed 1 dell’ambito di Pisa. All’ospedale di Lucca 32 i ricoverati, di cui 25 dell’ambito territoriale di Lucca, 6 dell’ambito di Massa Carrara ed 1 dell’ambito di Pisa. All’ospedale Apuane 23 ricoverati, tutti dell’ambito territoriale di Massa Carrara.

Le persone complessivamente guarite sono 11.622 (162 in più rispetto a ieri, più 1,4%): 460 persone clinicamente guarite (43 in più rispetto a ieri, più 10,3%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 11.162 (119 in più rispetto a ieri, più 1,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Oggi si registrano 5 nuovi decessi: un uomo e 4 donne con un'età media di 89,4 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono a Firenze. Sono 1.194 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 436 a Firenze, 54 a Prato, 84 a Pistoia, 183 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 100 a Pisa, 65 a Livorno, 55 ad Arezzo, 33 a Siena, 26 a Grosseto, 9 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 32,0 x100.000 residenti contro il 60,4 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (93,9 x100.000), Firenze (43,1 x100.000) e Lucca (38,4 x100.000), il più basso a Grosseto (11,7 x100.000).

«Le Pubbliche assistenze toscane con le loro 163 sedi sul territorio, sono un esempio non solo per i servizi fondamentali come il soccorso e la protezione civile, ma soprattutto per l’umanità che sanno esprimere». Il presidente della Regione, Eugenio Giani è intervenuto ieri a Livorno all’assemblea regionale di Anpas Toscana. A fare gli onori di casa, il presidente Dimitri Bettini, la direzione e i delegati arrivati da tutte le associazioni radicate in regione. Temi in discussione non solo quelli previsti dall’attività statutaria, ma anche e doverosamente quelli d’attualità, evidentemente legata alla pandemia. Giani è arrivato in sala non appena terminato l’incontro della conferenza Stato Regioni in vista delle decisioni del governo che ha annunciato una stretta dovuta all’incremento dei contagi.

«Un incontro, quello con le istituzioni – ha detto il presidente della Toscana – per trovare soluzioni alle criticità che stiamo vivendo. Oggi in regione abbiamo superato i 900 contagi. Supereremo i mille. Troveremo una stabilizzazione sui 1100/1200 casi al giorno di contagio. Cambia la natura del virus, cambia il modello di contagio. Abbiamo davanti tre mesi difficili, in attesa del farmaco o del vaccino. Tre mesi nei quali la prevenzione sarà la nostra arma. E per questo il volontariato deve essere in prima linea nel diffondere il sentimento di responsabilità tra i cittadini».

Eugenio Giani ha presentato anche il cammino della collaborazione tra istituzione e movimento. «Ritengo Anpas un interlocutore non solo affidabile, ma anche necessario per il welfare della regione. In questi anni sono arrivati contributi importanti, indicazioni appropriate per migliorare le nostre leggi. Ragioneremo col volontariato di innovazione e risorse». Giani ha annunciato che prenderà in considerazione la proposta lanciata dal presidente Bettini nella sua relazione: l’agenzia regionale per l’emergenza urgenza «che veda protagonisti – ha detto Bettini – tutti gli attori del sistema che fin qui tanta efficienza ci ha garantito. Dai Manager pubblici del SSR, sia medici che infermieri, ai rappresentanti del Volontariato».

Anpas Toscana conta 163 sedi e 87 sezioni in tutto il territorio Regionale, è impegnata nel soccorso sanitario, nella protezione civile con l’anticendio boschivo, nei servizi sanitari, nella donazione del sangue. In servizio ci sono oltre 30 mila volontari impegnati in queste attività, mentre i soci delle Pubbliche assistenze sono oltre 400 mila. 

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