​Consorzi di bonifica, nuova disciplina in Toscana

Via libera a maggioranza in Consiglio regionale alla proposta di legge che modifica la normativa su consorzi di bonifica e difesa del suolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2018 20:15
​Consorzi di bonifica, nuova disciplina in Toscana

Con 22 voti a favore, 6 contrari e 5 astenuti, il Consiglio regionale approva la legge sulla difesa del suolo e quindi modifica le leggi regionali 79/2012e 80/2015.

A illustrare la nuova disciplina, il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) che ha parlato di un testo modificato rispetto a quello inizialmente predisposto dall’Esecutivo. Il testo votato dall’Aula è, quindi, il frutto di una rielaborazione approfondita portata avanti all’interno del gruppo di lavoro Giunta/Consiglio istituito nell’ambito della stessa commissione consiliare, che ha comunque tenuto conto delle richieste pervenute in sede di audizioni.

L’obiettivo, come spiegato dal presidente Baccelli, è quello di fornire una disciplina più snella sul fronte del sistema elettorale che attualmente ha il limite di attrarre pochi votanti e più comunicativa. Al singolo cittadino con diritto di voto, infatti, dovrà essere data opportuna informazione. Anche la parte relativa al pagamento del tributo è stata ridisegnata perché sia più chiara e più rispettosa del contribuente. Le modifiche interessano infatti chi è tenuto al pagamento, ossia l'effettivo usufruttuario, proprietario o comproprietario di maggioranza dell'immobile.

Le verifiche e il controllo del contribuente cui spetta il pagamento è in capo ai consorzi.“Abbiamo messo mano alla normativa in materia dopo un importante percorso di confronto con tutti i soggetti coinvolti che ha visto la commissione protagonista di una serie di incontri e audizioni, dai sindacati a cooperative e associazioni di categoria. – ha spiegato Baccelli – In particolare, le modifiche puntano a migliorare il sistema delle elezioni consortili, per consentire anche una maggiore partecipazione, e a chiarire meglio le modalità di pagamento del tributo, che dovrà essere in capo all'effettivo usufruttuario, proprietario o comproprietario di maggioranza dell'immobile.

Su questo aspetto, la nuova normativa prevede che, in caso di comproprietà, il consorzio di bonifica individua la quota parte di contributo consortile spettante a ciascun proprietario nei prospetti redatti per il pagamento, secondo la tipologia del beneficio e il bene a cui il contributo si riferisce. L’obiettivo è fornire una legge chiara ma anche rispettosa nei confronti dei cittadini. Siamo inoltre intervenuti rispetto ai meccanismi di valutazione inserendo un organismo indipendente e recependo in questo modo le osservazioni che ci erano pervenute dai sindacati.

Abbiamo voluto poi specificare meglio la possibilità per i consorzi di bonifica di realizzare interventi anche al di fuori dell’ambito del proprio comprensorio di riferimento in caso di eventi imprevedibili, che purtroppo si verificano con sempre maggiore frequenza. Con un emendamento abbiamo voluto, inoltre, cercare di garantire a quei territori afferenti al bacino di riferimento dei consorzi interregionali la medesima attenzione e i medesimi standard di manutenzione assicurati per il restante territorio regionale.

Obiettivo primario è quello di consentire un intervento rapido e efficace di questi enti per la tutela del territorio”.

In sede di dibattito il capogruppo di Sì – Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha espresso apprezzamento al testo di legge che introduce modifiche “assolutamente condivisibili”: tra quelle citate, il Piano sulla qualità delle prestazioni organizzative e la verifica in capo ai consorzi rispetto a chi deve pagare il contributo. La proposta, quindi, semplifica e introduce elementi di giustizia importanti. Tra questi anche quello dell’introduzione del voto on-line arrivato grazie a un ordine del giorno dello stesso Fattori che l’Aula ha approvato a maggioranza.

Un apprezzamento generale è stato espresso da Monica Pecori (gruppo misto/Tpt) che pure ha rilevato qualche perplessità. In particolare sull’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) previsto all’articolo 13. La capogruppo si è chiesta se non fosse stato sufficiente “agire all’interno senza gravare ulteriormente sui cittadini”. L’Oiv risulta, infatti, composto da soggetti esterni ai consorzi.

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