Costa Concordia: "Schettino aveva un tono rassicurante"

Stamani al processo è stato sentito il capo dell'unità di crisi di Costa, Ferrarini. Ha ripercorso gli attimi concitati delle telefonate col comandante. Assemblea al Giglio: il relitto via il prima possibile, ma in sicurezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2014 19:11
Costa Concordia:

GROSSETO - Il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini è stato sentito stamani al processo sul naufragio della Concordia. Ha ricostruito le telefonate intercorse con il comandante Schettino, ed altre, intercettate dalla scatola nera, sono state fatte ascoltare in aula. La cosa principale emersa è il fatto di come il comandante, a più riprese, avrebbe mostrato un tono rassicurante e fatto intendere di avere la situazione sotto controllo. Ma avrebbe anche tentato di attuare una strategia inscenando un black out a bordo per motivare l'incidente, che, non avendo trovato sponda in Ferrarini, avrebbe poi abbandonato. 

Rimuovere prima possibile il relitto della Costa Concordia, garantendo però condizioni di massima sicurezza a cittadini e turisti, nell'interesse dell'ambiente marino e delle attività economico-sociali del Giglio. Questo l'orientamento emerso nell'assemblea pubblica che si è svolta oggi sull'isola e alla quale hanno preso parte il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, la responsabile dell'Osservatorio sulla Costa Concordia, Maria Sargentini, il responsabile delle operazioni di recupero, Franco Porcellacchia, nonché il sindaco del Giglio. Nel corso della discussione è stato fatto il punto sui lavori, che vedono impegnati al momento oltre 290 tecnici e che nelle prossime settimane arriveranno a 400 unità. "Tutto deve essere controllabile dal punto di vista ambientale a vantaggio esclusivo dell'isola – ha detto Maria Sargentini - L'Osservatorio ha chiesto con regolarità la documentazione per il rilascio dei permessi.

Si è lavorato molto, soprattutto per capire come garantire un rigalleggiamento in sicurezza del relitto. Ma si è anche vigilato con grande attenzione sulle condizioni dell'ambiente marino. Così come per la perdita di schiuma dei giorni scorsi, usata per attrezzare la fiancata di dritta rovinata per accogliere i cassoni: abbiamo verificato che non ha avuto conseguenze. Resta naturalmente il problema del recupero dei fondali. Insomma – ha sottolineato - voglio dire che che le analisi ad oggi sono rassicuranti, ma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia.

Bisogna considerare responsabilmente tutte le criticità che possono derivare dalle operazioni su un relitto immerso per 12 metri. Per tutti noi – ha concluso Maria Sargentini in piena sintonia con Gabrielli, il sindaco e i rappresentanti di Costa - è prioritario operare al meglio continuando a garantire puntuali informazioni alla comunità del Giglio". Domani, ha infine informato Sargentini, si terrà a Roma una riunione dell'Osservatorio per esaminare i documenti inviati dal consorzio di recupero.

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