Sono più di sette mesi che il posto di segretario generale è vacante al comune di Firenze. Non solo in comune: anche nella città metropolitana manca il segretario generale da diversi mesi. Firenze è l’unica grande città priva di segretario generale nelle due amministrazioni, comunale e metropolitana. Crepuscolo di una figura di funzionario pubblico?
Altri tempi, quando il segretario generale, potente grand commis della burocrazia comunale, era la figura amministrativa più importante e le decisioni strategiche degli organi politici dipendevano dalla sua valutazione. In sua assenza, la macchina comunale rallentava e le questioni importanti restavano in stand by.
Oggi il Comune di Firenze può continuare funzionare grazie ai dirigenti, che svolgono funzioni di supplenza e a una figura chiave, il direttore generale. Infatti, nei comuni con più di 100.000 abitanti i sindaci possono nominare un direttore generale di fiducia, distinto dal segretario generale. Di solito, i sindaci sfruttano questa prerogativa e individuano un direttore generale, che diventa una figura fondamentale di raccordo tra gli amministratori eletti e la struttura amministrativa.
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Anche la sindaca di Firenze (che contemporaneamente è anche sindaca metropolitana) ha individuato due dirigenti provenienti dalle amministrazioni comunale e provinciale e li ha nominati direttori generali (Lucia Bartoli e Giacomo Parenti). In questi casi, il segretario generale diventa una figura progressivamente marginale, svolgendo funzioni di assistenza agli organi politici (verbalizzazione delle sedute di giunta e consiglio comunali) e funzioni notarili. Ma che succede se un Comune non nomina il segretario generale?
Il segretario è un dirigente pubblico assunto dal Ministero dell’Interno, inserito in un albo nazionale (articolato in sezioni regionali), all’interno del quale il sindaco nomina gli iscritti che si candidano. In Italia, la figura del segretario comunale è obbligatoria in tutti i comuni. Per intendersi, se un comune non nomina il segretario comunale incorre in una violazione grave e persistente di legge, che può portare allo scioglimento del consiglio comunale. L'articolo 97 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali) stabilisce che ogni comune e provincia devono avere un segretario titolare. La nomina del segretario è obbligatoria e non può essere omessa, indipendentemente dalle dimensioni del comune.
Nel 2004 assurse alla fama il caso del comune di Copparo (provincia di Ferrara) dove con DPR fu sciolto il consiglio comunale poiché il sindaco si rifiutò di nominare il segretario comunale. La procedura viene avviata dal Ministero dell’Interno.
Per ora, non risultano solleciti, o diffide da parte della Prefettura di Firenze nei confronti del Comune per la mancata nomina del segretario generale. Se però la situazione attuale dovesse persistere, la Prefettura sarebbe costretta a prendere provvedimenti.
Un’importante, ultima considerazione. Ai sensi della legge anti-corruzione (L.190/2012), il segretario comunale è anche il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) negli enti locali. L’assenza del segretario potrebbe rendere più debole il sistema di controlli richiesti dalla legge. Proprio per il suo ruolo, di funzionario proveniente dal Ministero dell’Interno, senza incarichi gestionali, è il soggetto più idoneo per analizzare i rischi e predisporre le misure necessarie per contrastare la corruzione e promuovere la trasparenza e l'integrità all'interno dell'ente.