Chiusura minimarket a Firenze: sicuri che l'ordinanza sia rispettata?

ADUC: "Un provvedimento che moltiplica l’insicurezza pubblica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2024 12:16
Chiusura minimarket a Firenze: sicuri che l'ordinanza sia rispettata?

Il Comune ha deciso ieri di far chiudere alle 21:00 i minimarket di 19 strade che vengono considerate a rischio per la sicurezza pubblica. Secondo il Comune questi negozi sarebbero attrattivi per persone che minano la sicurezza pubblica.

"Ottimo, io ho lottato tanto su questo tema -dichiara Salvatore Sibilla, consigliere Lega al Quartiere 1- ma ieri sera l'ordinanza Funaro-Giorgio ha fatto flop. Una pattuglia della Polizia municipale vigilava sull'osservanza. Ma io ho raccolto molte segnalazioni di residenti, secondo i quali tanti esercizi sono rimasti aperti. E poi, come si fa a non inserire nell'elenco strade come via Doni, o piazza Dalla Piccola? E' come arrestare i complici e lasciare libero l'assassino..."

“In questo modo, crediamo che si darà apparente soddisfazione ai residenti delle zone soggette al divieto e si incrementerà la mobilità dei presunti molestatori, che andranno in altre zone e/o comunque si aggregheranno davanti ad altri esercizi commerciali, tipo bar, che non rientrano nel divieto. Considerando, anche, che le merci (essenzialmente alcolici) che prima venivano vendute legalmente, ora saranno disponibili grazie ad un fiorire di spacciatori di alcol” dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori.

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"L’ordinanza non ha niente di particolare rispetto a quanto da decenni viene fatto, per esempio, nei luoghi dove si spacciano droghe illegali. In questo ultimo caso, infatti, a fronte di presidi di polizia, venditori ed acquirenti si sono solo spostati. Col risultato, come per i minimarket chiusi, di rendere deserte dalle 21 (orario non proprio estremo) le zone sotto controllo, e quindi soggette anche ad altra tipologia di attrattiva presunta criminale, e di aggiungere nuove zone a rischio. Un rimedio quindi che moltiplicherà l’insicurezza pubblica".

"Ovviamente possiamo anche pensare che, siccome questi minimarket sono abitualmente gestiti da persone immigrate, nel divieto ci sia anche un fondo di razzismo e contentino dell’amministrazione verso il presunto diffuso razzismo di alcuni residenti.

E’ probabile, quindi, che il metodo non dovrebbe essere di limitare le libertà di alcuni non-rei (i commercianti) per garantire la libertà dei più. Non ci sono formule miracolose, ma sappiamo che quelle decise non solo non risolvono il problema, ma lo estendono. Occorrerebbe considerare che è la vitalità urbana e non la desertificazione che funge da deterrente nei confronti dei malintenzionati.

Al momento suggeriamo agli amministratori di far capire ai presunti criminali che non sono in zone franche, come continuerebbero (peggiorando rispetto a prima) ad essere quelle coi minimarket chiusi: incrementare quindi la presenza di forze dell’ordine, anche del tipo vigilantes disarmati e videosorveglianza".

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