Centro Storico: un nuovo cantiere in Via Palazzuolo, ma manca la viabilità alternativa

La denuncia di Forza Italia: “Potenziale danno per le attività economiche”. L'attacco di Cellai: "Parcheggi cancellati dal programma del sindaco, ztl no stop che mette in ginocchio le attività. Qual è la strategia di Nardella, se ne ha una?"

Redazione Nove da Firenze
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05 agosto 2019 22:32
Centro Storico: un nuovo cantiere in Via Palazzuolo, ma manca la viabilità alternativa

Un cantiere senza viabilità alternativa in via Palazzuolo con potenziali ricadute negative sulle attività economiche. A denunciarlo il consigliere comunale di Forza Italia Jacopo Cellai e i consiglieri del Quartiere 1 Roberta Pieraccioni e Domenico Caporale, già interessatisi nei mesi scorsi alla viabilità della zona: “Non è tanto il cantiere in sé il problema ma la mancata previsione di una viabilità alternativa che permetta di non incidere negativamente su negozi e attività che animano la strada.

Al netto delle promesse di riqualificazione” continuano gli esponenti azzurri “tanto sbandierate dal Comune, giunta Renzi su tutti, la via – come denunciano da anni i comitati civici sorti nella zona – ha visto una costante spoliazione delle attività tipiche, delle sue botteghe storiche che chiudono una dopo l’altra, unita alla fuga di residenti: non peggioriamo la situazione! Perché è legittimo intervenire sul manto stradale come restaurare un immobile privatamente ma l’amministrazione deve tener conto anche dei bisogni di chi lavora che non può perdere clienti così”.

"Sulla gestione del centro storico l'amministrazione Nardella ha poche idee, ma confuse. Passano gli anni, e le cose peggiorano sempre di più per tutti: residenti, commercianti, fruitori dei locali. L'area Unesco è ormai unicamente un parco giochi (senza bagni pubblici) per turisti e per chi si può permettere un posto auto privato". Questo l'attacco del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai "Nel suo discorso al Consiglio comunale sulle linee programmatiche per questo mandato, non c'è stata una sola parola sui nuovi parcheggi in centro: né per l'Oltrarno né tantomeno per piazza Brunelleschi.

Prima programmati e sbandierati come la soluzione per l'ormai atavico problema della sosta, poi cancellati senza un'alternativa né una spiegazione ai cittadini – sostiene Cellai –. Due anni fa chiedemmo all'assessore Giorgetti di poter avere una mappatura dei posti auto in centro storico; stiamo ancora aspettando". "Il tema parcheggi non è però il solo aspetto del disastro nella gestione del centro storico da parte di questa giunta PD. Alle soglie di ferragosto ancora non c'è un bilancio della ztl no stop dal venerdì alla domenica: un muro alzato di forza per blindare il centro storico, mettendo in ginocchio attività commerciali che sono già in difficoltà ed avrebbero al contrario bisogno di essere sostenute.

Un provvedimento che penalizza anche tanti residenti impossibilitati a quella sosta breve per la salita/discesa del passeggero per una qualunque necessità, specialmente anziani e donne. Quali risultati si sono ottenuti ad oggi a fronte di tutti questi disagi? Quanti accessi indebiti si sono registrati? E la sosta selvaggia è stata davvero sconfitta? Perché l'assessore non ce lo spiega, numeri alla mano? E ci chiediamo anche se sindaco e assessore si siano preoccupati di sentire le associazioni di categoria per avere un riscontro sugli effetti del provvedimento" aggiunge il capogruppo azzurro. "La verità è che il nostro sindaco, sempre pronto a farsi bello per una classifica su un giornale o per una inaugurazione in campagna elettorale, quando arriva il momento di affrontare i nodi più complessi dell'amministrazione, è semplicemente assente.

Se ha una strategia per risolvere i problemi della gestione del centro storico, convochi una conferenza stampa con una bella serie di slide e la illustri oppure, ancora meglio, venga alla riapertura dei lavori in Consiglio comunale e la spieghi ai consiglieri comunali eletti dai fiorentini, e si apra il dibattito. Sarebbe comunque in ritardo di oltre cinque anni, ma meglio tardi che mai" conclude Cellai.

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