Celebrazioni per la Festa della Repubblica

A Barberino Tavarnelle i neodiciottenni in piazza. A Sant'Anna di Stazzema Nando Dalla Chiesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2023 19:30
Festa della Repubblica: la celebrazione del 77° anniversario

Con il referendum del 2 giugno 1946 il voto popolare scelse la forma repubblicana per lo Stato italiano, e per ricordare quella data storica, si è svolta oggi la tradizionale sfilata che quest’anno celebra il 77° anniversario della Repubblica italiana.

La giornata commemorativa questa mattina all’Altare della Patria a Roma ha visto protagonista il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, alla presenza delle massime cariche dello Stato, ha deposto una corona al sacrario del Milite ignoto.

Si sono svolte in Piazza della Signoria, le celebrazioni fiorentina per festeggiare il 77° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana con la cerimonia dell’Alzabandiera, alla presenza delle principali autorità cittadine, civili e militari. A seguire il Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, ha letto il messaggio che il Presidente della Repubblica ha inteso rivolgere ai Prefetti.

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Le celebrazioni sono poi proseguite con la consegna dei Diplomi agli insigniti delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, delle Medaglie d’Onore concesse ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti, delle Medaglie d’Oro alle Vittime del Terrorismo e di una Medaglia di Bronzo al Valor Civile.

Le note dell'inno d'Italia. Cittadine e cittadini di ogni età, rappresentanti delle autorità civili e militari, rappresentanti della giunta e del Consiglio comunale della città di Empoli. Presente anche il senatore Dario Parrini. Nella mattinata di oggi, venerdì 2 giugno 2023, si sono tenute in un Cenacolo degli Agostiniani gremito le celebrazioni per la Festa della Repubblica e la consegna della Costituzione alle nuove cittadine e ai nuovi cittadini empolesi. Nella comunità empolese hanno fatto ingresso 178 persone che, dal primo maggio 2022 al 3 maggio 2023, hanno acquistato la cittadinanza italiana: ben 68 sono nati in Italia e di questi 51 sono nati a Empoli, ma nonostante siano nati in Italia hanno dovuto fare il percorso per il riconoscimento della cittadinanza esattamente come chi ha vissuto gran parte della propria vita in un altro Paese.A portare loro il saluto dell'amministrazione e a dare loro il benvenuto, la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, e il presidente del Consiglio comunale, Alessio Mantellassi.

"Un caloroso saluto e un abbraccio ai nuovi cittadini e alle nuove cittadine italiane qui presenti oggi - ha sottolineato la sindaca in apertura della cerimonia - Questa iniziativa è un appuntamento fisso per la nostra comunità: quando decidemmo qualche anno fa di organizzarlo sembrò una cosa molto naturale. Il 2 giugno è la Festa della Repubblica e credo che vada onorata guardando al futuro, non solo alla storia. Da qui l'idea di organizzare un momento di condivisione con tutti coloro che sono diventati ufficialmente cittadini italiani nell'ultimo anno.

E i numeri sono numeri importanti anche quest'anno: i nuovi cittadini italiani residenti a Empoli sono 178, un numero significativo se si pensa che la nostra è una comunità di poco meno di 50 mila abitanti. E' bello che ogni anno entrino così tante persone, è bello perché non c'è possibilità di portare avanti, tramandare storie, tradizioni e culture se la popolazione non cresce. Eppure in Italia si dà pochissima importanza all'aspetto demografico. Io sono convinta che la realtà delle cose che viviamo ogni giorno ci dica che solo se riusciamo realmente ad aggiornare e vivere insieme i valori della Costituzione potremo garantire un futuro all'Italia e all'Europa.

Nella nostra Costituzione c'è scritto tutto ciò che serve per fare in modo che la comunità viva in modo armonioso e solidale. Appartenere a una comunità, essere parte integrante della nostra Repubblica vuol dire acquisire diritti e assumersi doveri. Quanto più investiamo sui legami e la fiducia reciproca tanto più saremo in grado di costruire una comunità che vive in pace, in sicurezza, con la volontà di migliorare se stessa per tutti. Eppure, invece, continuiamo a vivere in un tempo in cui pensiamo per esempio che il fenomeno dell'immigrazione sia un'emergenza.

Dobbiamo smettere e velocemente di trattare questo tema come un'emergenza, dobbiamo farlo come Italia e come Europa. Il futuro delle nostre comunità passa principalmente dall'affrontare in maniera diversa questo tema. Spero che la Festa della Repubblica sempre di più possa far crescere la consapevolezza che è la storia della Repubblica a indicarci che questa è la direzione da seguire".

"In questo anno, avete ricevuto la cittadinanza italiana, questa mattina ricevete la Costituzione - ha ricordato il presidente del Consiglio comunale, Alessio Mantellassi, nel suo intervento - E' un momento di festa bellissima, non solo perché è la Festa della Repubblica italiana ma perchè stringete fra le mani la Costituzione, compimento di un percorso che ha portato il Paese prima a liberarsi e poi a decidere che cosa voleva essere, ovvero una Repubblica. Provo grande commozione e grande felicità pensando a ciascuno e ciascuna di voi e ricordando l'emozione che ho provato quando, a 18 anni, ho ricevuto la Costituzione dall'amminsitrazione comunale.

La Costituzione è il nostro testo fondamentale, il testo civile sacro per la nostra nazione, quello che ci unisce tutti, ci sono i valori fondamentali del nostro stare insieme, della nostra democrazia e delle nostre istituzioni. La Repubblica si batte perché ognuno abbia stesse condizioni e dignità, stessi diritti e doveri. Dobbiamo essere orgogliosamente cittadini appartenenti alla nostra comunità, alla Repubblica Italiana, ma anche cittadini europei e del mondo. Nn possiamo vivere la nostra identità in una contrapposizione con l'altro, dobbiamo usare la nostra identità per stare in una storia più grande, mondiale".

Dopo i saluti, spazio alla consegna delle Costituzioni ai nuovi cittadini e alle nuove cittadine empolesi. Momenti sottolineati da sorrisi e applausi, momenti condivisi con sguardi carichi di orgoglio ed emozione, fissati dalle tradizionali foto di rito, con il Gonfalone civico sullo sfondo.

I giovani protagonisti della festa della Repubblica celebrata in piazza Mazzini a Barberino Val d'Elsa. È stata dedicata alle ragazze e ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni e raggiungeranno la maggiore età nel corso del 2023 la cerimonia che la presidenza del Consiglio comunale di Barberino Tavarnelle ha organizzato per ricordare il 77° anniversario della nascita della Repubblica italiana e il 75° anniversario della Costituzione italiana. Un'occasione di particolare significato che i neo-diciottenni hanno condiviso con l'amministrazione comunale partecipando numerosi alla festa istituzionale che simbolicamente ha dato il benvenuto al loro ingresso nella vita politica e amministrativa del territorio di Barberino Tavarnelle attraverso la consegna di una copia della Costituzione italiana.

"Progettate la vostra vita da protagonisti, non delegate ad altri e non aspettate che altri pensino a fare la vostra parte, costruite il presente in prima persona, con le parole, le azioni, l'impegno che provengono dal vostro senso critico, dalla conoscenza del passato, dalla formazione, dallo studio, dalla passione e dall'attività solidale, attenta ai bisogni dei più deboli, che metterete in campo, da cittadini responsabili e consapevoli dei diritti e dei doveri".

‘E questo il messaggio che ha accomunato gli interventi dei rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia. Dall'ospite d'eccezione, Bernard Dika, alfiere della Repubblica Italiana, nonché delegato ai giovani e all'innovazione della Regione Toscana, che ha ricordato i nomi e le imprese di alcuni giovanissimi, uomini e donne nella storia che, con i loro sacrifici e il sangue versato per la libertà, hanno contribuito a costruire le fondamenta dell’Italia democratica e antifascista, sostenendo la rinascita del Paese da padri fondatori e madri fondatrici della Costituzione italiana, al presidente del consiglio comunale Alberto Marini e il sindaco David Baroncelli che hanno invitato i ragazzi a considerare la Costituzione italiana una carta ‘viva’ e sempre attuale da non lasciar cadere per terra ma affermare e attuare nella quotidianità.

"Con i suoi 139 articoli la Costituzione Italiana – ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Alberto Marini – ci orienta quotidianamente nelle tappe fondamentali della vita attraverso la conoscenza dei diritti e delle responsabilità, crediamo che essa rappresenti il principale strumento con cui comprendere i principi che stanno alla base di tutti quei diritti e quelle libertà di cui oggi godiamo e che non devono essere dati per scontati”. “E’ la più importante eredità, intrisa di senso patriottico e volontà ferma e collettiva di ricostruzione, - ha rimarcato il sindaco Baroncelli - che ci è stata consegnata da chi ha lottato e si è sacrificato per costruire un paese libero, garantire la democrazia e con essa l'inviolabilità dei diritti e l'inderogabilità dei doveri”.

A tenere alta l’attenzione dei giovani che hanno gremito in piazza Mazzini anche gli interventi dei consiglieri comunali Mauro Maioli che ha citato Lucio Anneo Seneca e Giulio Cretti che ha rievocato un brano di Italo Calvino, scrittore tra i più amati dai giovani di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Mauro Maioli ha fatto riferimento alle parole del filosofo dell’antichità “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” per sottolineare l’importanza di avere chiara una meta da raggiungere, di assumersi le proprie responsabilità nelle scelte che ci porrà davanti la vita e ha esortato i neo-diciottenni ad essere curiosi, determinati, appassionati, ad adoperarsi nel tracciare la propria strada e trasformare i sogni in obiettivi da centrare.

Il consigliere Cretti ha letto un brano del testo “Dove vola l’avvoltoio” di Calvino, musicato e tradotto in una canzone nel 1958, in cui l’avvoltoio è la metafora della guerra che aleggia sulle persone, i forti sono coloro che hanno il coraggio di respingerla, i deboli coloro che la subiscono. “Dove vola l’avvoltoio, avvoltoio vola via dalla terra mia, che è la terra dell’amor”.

Per il presidente del Consiglio comunale Alberto Marini la Festa della Repubblica, celebrata con i giovani, è stata l’occasione per affermare l'importanza e la necessità di fare comunità. “Un cammino – ha concluso - da percorrere fianco a fianco, fatto di rispetto, inclusione, solidarietà, consapevolezza, che invita tutte e tutti a farsi artigiani di pace, custodi di memoria, promotori attivi di responsabilità civica”.

«Sant’Anna di Stazzema non è una località geografica ma è un luogo dell’anima. Io qui, un posto che incute un rispetto infinito, ho sentito la Costituzione. Nel silenzio che c’è, nei luoghi in cui la raccontano, nel fruscio delle foglie. Perché qui sai cosa è successo». Sono state le parole del professore e Presidente onorario dell’Associazione “Libera”, Nando Dalla Chiesa, ospite oggi (2 giungo) nel Parco nazionale della Pace di Stazzema in occasione della Festa della Repubblica.

Le ha pronunciate in seno al suo discorso sentito, profondo, a tratti pieno di sentimento, ammonimenti per la politica e per l’istituzione scolastica. Altri sono stati dei veri saggi insegnamenti su come un popolo deve vivere il «rispetto reciproco, che è l’ago e il filo su cui si regge la Costituzione», e infine sul ruolo della giustizia, anche quella internazionale, che non ha punito (così come la magistratura tedesca) le Ss colpevoli della strage nazifascista di Sant’Anna il 12 agosto 1944, in cui morirono 560 civili.

Insieme a lui, nella sala conferenze Balducci del Museo della Resistenza, in cui si è svolto il dibattito sui principi fondamentali della Costituzione italiana, a 75 anni dalla sua entrata in vigore, c’erano il professore ordinario di diritto costituzionale all'Università di Pisa e avvocato Andrea Pertici, il Sindaco di Stazzema, e Presidente del Parco nazionale della pace, Maurizio Verona, e il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini.

«Certe riforme costituzionali – ha proseguito Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto, vittima di un agguato mafioso il 3 settembre 1982 a Palermo - non hanno dietro i sentimenti di amor patria: la solidarietà, la gratitudine (per chi si è fatto impiccare), la dignità e l’amore. La politica non deve perdere di vista i grandi riferimenti valoriali, che vanno cercati (come diceva Calamandrei) in questi luoghi: a Portella della Ginestra, a Capaci, a Marzabotto o Sant’Anna di Stazzema, dove è nata la Costituzione e dove è stata difesa.

Qui certo c’è stata una strage, ma non è stata un’offesa all’umanità, ma un’offesa ripetuta 560 volte all’umanità, ogni volta un essere umano, con la sua ricchezza e la sua dignità, è stata offeso e annientato. Ma una civiltà si basa sul profondo sentimento di giustizia. Eppure, la giustizia tedesca di fronte ad una richiesta di colpire i responsabili e punirli si è tirata indietro (e lo dico da fraterno amico del popolo tedesco). Ed uno Stato che non riesce a punire i propri macellai è gravissimo.

Colpisce che un diritto rimanga impunito, dove c’è anche un diritto internazionale. E non può esserci un’arrendevolezza comune, perché se qualcuno non fa applicare il diritto la storia va in mano al più prepotente».

Il sindaco Maurizio Verona, introducendo i due ospiti della giornata, ha fatto un richiamo al dovere di andare votare, che la popolazione sta perdendo ignorando i sacrifici fatti per conquistare il diritto del Suffragio universale, primo tassello che ha portato all’avvento della Repubblica italiana (sulla Monarchia) e poi della Costituzione repubblicana. Mentre ha poi mosso una critica nei confronti della politica che ignora i fondamenti della Carta fondamentale. «Qui è nata la Costituzione con i suoi principi fondamentali – ha affermato il Sindaco -.

Proprio in questi luoghi si percepiscono ancor di più quei valori: dignità, eguaglianza, libertà, solidarietà e soprattutto umanità. Per ciò i politici dovrebbero essere più umani, e ad esempio alcuni di loro con alcune dichiarazioni contro l’immigrazione dimostrano di aver perso l’umanità, che è il fulcro dei principi della Repubblica Italiana. Allo stesso tempo i cittadini troppo spesso dimenticano come abbiamo conquistato il Suffragio universale e in generale il diritto di voto che andrebbe esercitato.

Alle ultime elezioni abbiamo visto come a votare ci sia andato un cittadino su due: ecco dobbiamo interrogarci, tutti, sul perché molti cittadini non esercitano più questo dovere». 

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