Cattolici e comunisti in Toscana

Lancisi presenta "Croce e martello"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2021 08:29
Cattolici e comunisti in Toscana

Firenze, 14 ottobre 2021 – Dalla scomunica voluta da papa Pio XII nel 1949 ai riformisti cattolici nel Partito Democratico, passando per gli anni del compromesso storico e per i “Folli di Dio” del cattolicesimo fiorentino: il saggio del giornalista scrittore Mario Lancisi intitolato Croce e martello, pubblicato da Sarnus nel centenario della nascita del Pci, affronta il rapporto tra cattolici e comunisti in Toscana, mettendo in luce le vicende e i personaggi chiave che si sono succeduti dagli anni Venti fino ai giorni nostri. Il libro sarà presentato domani, venerdì 15 ottobre, alle 17.30 al Teatro Niccolini (via Ricasoli, 3). Introduce Antonio Pagliai, curatore del ciclo d’incontri. Per partecipare è richiesto il green pass ed è gradita la prenotazione (tel. 055 7378721 - info@eventipagliai.com).

“A partire dal dopoguerra”, spiega l’autore, “si è snodato un lungo filo rosso che condurrà nel 1973 alla proposta di Enrico Berlinguer del Compromesso storico, viatico politico per la costituzione, e nel 1976 alla formazione del gruppo della Sinistra indipendente, che segnerà di fatto la fine dell’unità politica dei cattolici”. In questa lunga storia di attenzione e dialogo da parte dei cattolici con il mondo comunista si distinguono due differenti approcci: il primo, di stampo politico, è stato quello di Giorgio La Pira che, con la sua posizione “terzista” rispetto al degasperismo avvierà, già a partire dagli anni Cinquanta, la stagione del dialogo con la sinistra.

Il secondo, quello di Don Lorenzo Milani, la cui esperienza autonoma e originale non si baserà tanto sul dialogo, quanto sull’immedesimazione nella storia dei comunisti in carne e ossa in quanto appartenenti agli ultimi, agli emarginati, ai poveri. La rievocazione di figure chiave della politica e della cultura, tra cui anche intellettuali come Mario Gozzini ed Ernesto Balducci, e i numerosi documenti riportati in appendice nel volume, mostrano come la relazione tra “croce” e “martello” in Toscana si stata per molti versi peculiare, mescolando fede e militanza politica in un afflato che, spiega Lancisi, “ha conosciuto più la devozione staliniana alla Madonna che l’odio anticlericale di altre regioni italiane”.

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