Castello di Meleto: non si ferma il progetto di rilancio

A Gaiole in Chianti riaperta anche la nuova osteria nell’antica fornace

Nicola
Nicola Novelli
30 ottobre 2022 14:22
Castello di Meleto: non si ferma il progetto di rilancio
Fotografie di Elena Ciravolo

GAIOLE IN CHIANTI- Non si ferma il piano di sviluppo del Castello di Meleto, lanciato nel 2018 dal direttore generale, Michele Contartese. L’estate scorsa la cantina storica è stata affiancata dall’Osteria, aperta ai piedi della collina. Situata nella vecchia fornace offre un’accoglienza sapiente, grazie alla guida di Jonathan Rampi e Lara Valentini, già proprietari della Casa del Buono di Terranuova Bracciolini, unica osteria toscana inserita in Ostinati, il libro di Slow Food.

Un ambiente affascinante che, in passato, serviva per cuocere i mattoni usati per costruire i casali di Gaiole, e che oggi propone i piatti della tradizione toscana fatti con prodotti del territorio a filiera corta. Tra cui le produzioni del Castello di Meleto: il miele, l’olio extravergine di oliva, i suini di cinta senese e naturalmente tutti i vini. Nel menù la battuta al coltello di chianina, la ribollita in doppio pane, ravioli alla guancia di cinta, guancia di vitellone brasata nel Chianti.

Abbiamo scelto di intraprendere questo nuovo percorso, che si affianca a La Casa del Buono, perché con Castello di Meleto condividiamo la filosofia, teniamo al territorio e all’economia locale – spiega a Nove da Firenze Jonathan Rampi Coltiviamo il nostro orto, conosciamo per nome i nostri fornitori, tutti in terra toscana, prestiamo attenzione all’ambiente”.

Fotografie di Elena Ciravolo

Approfondimenti

Castello di Meleto è l’unica azienda del Chianti Classico a possedere un castello del Duecento, perfettamente conservato, oggi splendida struttura ricettiva. Con un’estensione di più di mille ettari, su una collina a Gaiole in Chianti da dove sorveglia i boschi e le vigne circostanti, dal 1968 perfetto esempio di azienda agricola completa.

“Questa estate si è confermata l’ennesima stagione calda -racconta Alberto Stella, l’enologo del Castello di Meleto- abbiamo dovuto iniziare la vendemmia il 18 agosto, con lo spumante. Una situazione climatica che riduce sempre più le rese per ettaro, ormai intorno ai 35 quintali. A mantenere la qualità e le quantità ci ha aiutato il progetto degli alveari in vigna, un’attività che portiamo avanti da qualche anno per aumentare l’impollinazione di piante e fiori. Similmente abbiamo rafforzato gli impianti di difesa dall’aggressione degli ungulati, che nel 2021 ci avevano sottratto circa 1.000 quintali di uva”.

Il giovane Stella è al Castello di Meleto dal 2020 e sta seguendo tutta l’attività di reimpianto e diversificazione, come la ristrutturazione della cantina con nuove vasche in cemento più piccole e adatte alle nuove produzioni. Da novembre l’attività ricettiva rallenterà. L’osteria riaprirà in primavera, anche se l'azienda lancia un programma di 17 serate di degustazione, tra cui una speciale il 31 dicembre.

Contemporaneamente Castello di Meleto partecipa a tutte le iniziative dell’associazione Viticoltori di Gaiole. Ieri pomeriggio a esempio, è stata organizzata una degustazione pubblica alle ex Cantine, con al centro della scena i vini di 28 aziende aderenti. A condurre la straordinaria verticale (a ritroso dal 2020 al 1995) il giornalista Leonardo Romanelli. un'occasione per approfondire le peculiarità della nuova Unità geografica aggiuntiva e le particolarità geologiche che danno forma a vini di grande personalità e diversità.

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