"Cassa integrazione, artigiani dimenticati"

Cellai, Mazzetti, Giannelli e D'Alesio (Forza Italia): "In Toscana da marzo in 14.000 non hanno ricevuto 1 euro, famiglie nel dramma"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2020 18:01

"L'emergenza Coronavirus ha colpito l'intero tessuto socio-economico italiano, ma ci sono dei settori che sono stati attaccati in maniera più pesante di altri, visto che, da inizio marzo, non hanno percepito nemmeno 1 euro; tra questi i 14.000 artigiani toscani che, seppur collocati in Cassa Integrazione, non hanno al momento percepito niente, con evidenti drammatiche ripercussioni". Questa la denuncia dell'On. Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia, Jacopo Cellai, Capogruppo Forza Italia in Palazzo Vecchio e Coordinatore cittadino, Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Azzurro, Pino D'Aliesio, Responsabile Forza Italia Dipartimento Lavoro Firenze.

"L' EBRET, istituto che sta svolgendo un grande lavoro per garantire la cassa integrazione ai lavoratori delle imprese dell’artigianato, attraverso una specifica misura dedicata al Coronavirus messa a punto dal sistema nazionale della bilateralità, si trova al momento sommerso quotidianamente di richieste disperate da parte degli artigiani - sottolinea Erica Mazzetti - perché dal momento in cui il Fondo Nazionale FSBA ha esaurito i fondi, tutto si è bloccato, e ben 14.000 lavoratori sono rimasti a bocca asciutta; una situazione intollerabile, che ha messo in ginocchio i lavoratori e le loro famiglie"."Già più volte abbiamo sollevato i problemi dei ritardi della Cassa Integrazione, in particolare quella in deroga - attacca Cellai - ma la situazione degli artigiani toscani è davvero oltre ogni limite della ragionevolezza; si tratta di 14.000 lavoratori che hanno famiglia, con una situazione quindi di esasperazione drammatica e che va risolta con la massima urgenza, specie se si considera che il Fondo Nazionale FSBA per aiutare subito gli artigiani ha comunque attinto dai contributi versati negli anni da aziende e lavoratori"."Troppi decreti, emanati dal Governo, a distanza temporale notevole l'uno dall'altro - precisano Giannelli e D'Aliesio - hanno aggravato i problemi di una burocrazia che costituisce il problema principale del nostro Paese, e che ha avuto come risultato un vuoto normativo che ha fatto pagare un prezzo altissimo agli artigiani e alle loro famiglie"."Ci auguriamo davvero - concludono Mazzetti, Cellai, Giannelli, D'Aliesio - che col nuovo DPCM si dia finalmente soluzione a questo drammatico problema; se non sarà così, in tempi brevi, ci attiveremo rapidamente, in ogni modo, a fianco degli Artigiani, per trovare soluzioni immediate".

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