Case popolari, italiani e stranieri: Firenze chiede alla Toscana di evitare i ghetti

Il Presidente della Città Metropolitana chiede al Presidente della Regione Toscana "Un bilanciamento più sostenibile tra famiglie straniere e famiglie italiane"

Redazione Nove da Firenze
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13 giugno 2018 17:44
Case popolari, italiani e stranieri: Firenze chiede alla Toscana di evitare i ghetti

Nuove regole per l'assegnazione degli alloggi: i fiorentini rappresentano la "fascia grigia" delle liste di attesa. La lettera del sindaco Nardella al governatore Rossi arriva a pochi giorni di distanza dai recenti avvenimenti che hanno riguardato la tragica morte del giovane Duccio Dini e della recente conversazione tra Comune di Firenze e Regione Toscana sulla nuova legge regionale in materia di edilizia residenziale pubblica. “Evitare la configurazione di veri e propri ghetti negli insediamenti di edilizia popolare più importanti della città attraverso un bilanciamento più sostenibile tra famiglie straniere e famiglie italiane, con risultati più efficaci di integrazione e con la riduzione del rischio di tensioni sociali” scrive il sindaco Dario Nardella al presidente della Regione Enrico Rossi a proposito delle modifiche che il Comune di Firenze ha indicato per la nuova legge regionale sulla casa in discussione in Consiglio regionale.

Nella lettera il sindaco Nardella delinea alcuni punti che il Comune di Firenze ha indicato come opportune modifiche, parte delle quali già formalmente depositate, alla legge in questione: ovvero l’aumento progressivo del punteggio nella graduatoria per l’assegnazione di alloggi per chi ha 10, 15 o 20 anni di residenza nello stesso Comune; l’aumento di punteggio nella graduatoria per chi è presente continuativamente da più tempo in essa, senza che ad oggi abbia ancora visto soddisfatta la propria aspettativa; l’aumento di punteggio per chi vive in alloggi privati per i quali l’affitto incide almeno per un terzo sull’ISEE; la possibilità di assegnare alloggi ancora da ristrutturare alle persone che sono in graduatoria anche a prescindere dalla loro posizione; l’estensione della revoca dell’alloggio e/o provvedimento di allontanamento, attualmente previsti solo nel caso di fatti riconducibili a violenza domestica, anche a qualunque individuo che si renda responsabile quantomeno per la commissione di fatti costituenti reato con dolo contro la persona o contro il patrimonio; la previsione di criteri che favoriscano negli stessi complessi condominiali di alloggi erp, un mix sociale di nazionalità, età e condizioni sociali, tale da garantire un efficace e sostenibile risultato di integrazione e convivenza.

“Queste proposte servono anche a favorire l’assegnazione ai cittadini che appartengono alla cosiddetta ‘fascia grigia’ - ha spiegato Nardella -, ovvero quella fascia sociale per la quale il tenore di vita non è così basso da comportare l’immediata assegnazione dell’alloggio, ma non così alto da consentire di vivere autonomamente e in modo dignitoso con un alloggio privato. In questa fascia vi è la maggior parte di cittadini fiorentini che, pur con difficoltà, continuano a pagare affitti gravosi rispettando regole e contratti”.

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