Cascine Shock: esplode il caso della Palazzina dell'Indiano

Palazzo Vecchio risponde: "L’aggiudicazione all’Associazione Amici dell’Indiano si è conclusa senza alcuna contestazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2015 20:14
Cascine Shock: esplode il caso della Palazzina dell'Indiano

I cronisti Giacomo Amadori e Matteo Calì pubblicano sul quotidiano Libero una inchiesta sulla concessione del prestigioso immobile ottocentesco definito dall'ex sindaco all'inaugurazione della nuova gestione "La Versiliana di Firenze".

Nel mirino presunti "favoritismi" per la gestione di un bene pubblico da parte di una Organizzazione "senza scopo di lucro" che avrebbe dovuto risollevare le sorti dello stabile rimasto per lungo tempo inutilizzato e poi occupato.La concessione sarebbe decaduta il 3 dicembre, secondo i dati forniti da Palazzo Vecchio a causa di una "morosità" a seguito di ingiunzioni di pagamento inviate a marzo, agosto e novembre.Il consigliere comunale Francesco Torselli di Fratelli d'Italia promette battaglia e per vederci chiaro dichiara al quotidiano di voler presentare un esposto alla Procura di Firenze.La telecamera nascosta riprende uno scambio di battute con i concessionari dell'immobile che fa saltare sulla sedia l'amministrazione fiorentina, tanto che in serata arriva la precisazione di Palazzo Vecchio: "In merito a quanto pubblicato oggi su un quotidiano nazionale in relazione alla concessione della Palazzina dell’Indiano, l’Amministrazione comunale precisa quanto segue: innanzi tutto l’immobile è stato concesso a fronte di una procedura di evidenza pubblica.

L’aggiudicazione all’Associazione Amici dell’Indiano si è conclusa senza alcuna contestazione. Per quanto riguarda il rapporto in essere tra Amministrazione e concessionario, come consueto gli uffici hanno monitorato il rispetto delle clausole previste dalla concessione. Nel corso di questi controlli è emersa la morosità del concessionario tanto che sono scattate tre intimazioni per mancato pagamento. In dettaglio la prima l’ingiunzione, inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno, è datata 29 marzo ma non è stato effettuato il pagamento richiesto.

L’intimazione è stata ripetuta il 13 agosto e nuovamente il 12 novembre. Non essendo stata cancellata la morosità a seguito delle intimazioni, gli uffici hanno fatto scattare, come previsto in questi casi, il procedimento di decadenza della concessione con comunicazione datata 3 dicembrePertanto la procedura prevista è stata seguita confermando il comportamento rigoroso e puntuale degli uffici e l’assenza di alcun tipo di favoritismo nei confronti del concessionario".

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