Casa a Firenze, un'emergenza sulle spalle della città

Il patrimonio abitativo questo sconosciuto passato al vaglio della "Ricognizione"

Antonio
Antonio Lenoci
13 novembre 2014 10:19
Casa a Firenze, un'emergenza sulle spalle della città

Il Comune di Firenze propone contributi straordinari per fronteggiare le morosità incolpevoli ed offre 12 alloggi volano in zona Puccini-Novoli per ospitare le famiglie sfrattate o in attesa dell’assegnazione della casa popolare.Tra le famose "pieghe" di Bilancio spunta mezzo milione di euro e 12 alloggi spuntano da una "ricognizione" del patrimonio abitativo.Esistono alloggi a disposizione che sono da cercare? In cosa consiste la ricognizione? Quando si dice che "basta cercare" allora esiste un fondo di verità.Venerdì 14 in piazza, tra i cortei di protesta per i quali Varratta e Giorgetti hanno lanciato l'allarme, ci sarà anche il Movimento di Lotta per la Casa guidato da Lorenzo Bargellini, impegnato quotidianamente nei rinvii delle esecuzioni di sfratto.A volte basta osservare la realtà.

A non averne mai parlato potrebbe sembrare una rivelazione sconvolgente, ma i lettori di Nove Da Firenze conoscono bene le situazione fiorentina, quindi non si sorprenderanno delle dichiarazioni: “Siamo in una situazione di emergenza abitativa perché gli sfratti sono aumentati - ha detto Sara Funaro - nel nostro Comune negli ultimi anni si è assistito ad un trend crescente del disagio abitativo: nel 2013 sono stati eseguiti 800 sfratti mentre nel 2014, a settembre, erano già 700. Negli anni la situazione è andata peggiorando e mentre in passato c’era un bilanciamento tra gli sfratti per finita locazione e per morosità adesso la quasi totalità degli sfratti sono per morosità e molti sono quelli della per morosità incolpevole”.

Contributi per la morosità incolpevole sono stati già proposti in passato ed hanno subito anche uno stop a causa dell'improvvisa reperibilità dei fondi. Nella circostanza occorre ricordare come il sistema di erogazione abbia ricevuto pesanti critiche ad iniziare da una condizione estrema e principale: il contributo deve essere richiesto dall'inquilino moroso che lo 'gira' in favore del proprietario. Una procedura che ha visto alcuni proprietari indispettiti: "Non mi paga più l'affitto e nessuno lo manda via - ci ha detto chi aspetta l'esecuzione di sfratto - e secondo voi si preoccupa di richiedere un contributo in mio favore?" un'accusa pesante, se vogliamo leggerla nei termini della solidarietà, ma che ben rende il clima di sfiducia, sospetto e difficoltà.Per l'UPPI a Firenze "Esistono proprietari messi peggio degli inquilini" perché sui proprietari ricadono tasse e spese cui l'inquilino colpevolmente o meno si sottrae.Il mutuo soccorso.

Un altro aspetto, che alimenta la guerra tra poveri e contribuisce al malcontento è dovuto al "peso specifico" di questi contributi: nei fatti il proprietario che riceve il contributo accetta un 'rimborso' sul proprio credito mettendosi sul piano di un ente pubblico che concede un alloggio in cambio di un canone minimo e simbolico. Non sarebbe utile far passare questo messaggio? Fondare il sistema sulla nuova ideologia di bisogno sociale consentirebbe almeno di limitare le aspettative.L’assessore alla Casa Sara Funaro per far fronte all’emergenza sfratti ha presentato misure che arrivano dopo il Piano di alienazione degli alloggi Erp presentato lo scorso luglio e che prevede la vendita di 1.249 case il cui ricavato sarà interamente reinvestito sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

La speranza è che vi siano acquirenti. La critica è che il Comune si priverà di un bene pubblico soggetto a rivalutazione.

Si tratta di una serie di misure temporanee per far fronte all’emergenza sfratti - ha detto l’assessore Funaro - dei contributi temporanei, straordinari, che abbiamo reperito dalle pieghe del bilancio e attraverso la ricognizione degli alloggi del Comune siamo riusciti a reperire una serie di immobili che verranno usati come alloggi volano per dare risposte all’emergenza abitativa e contiamo di reperirne altri”. A pagare per gli 'errori' sono i cittadini: “Gli alloggi volano affidati ai servizi sociali permetteranno agli stessi di risparmiare perché ad oggi ospitiamo nelle strutture di accoglienza, che dovrebbero servire ad altro, persone in carico ai servizi sociali che vengono dall’emergenza sfratti e lo facciamo supportando dei costi superiori rispetto a quelli che potrebbero essere supportati nel caso degli alloggi volano, dando un’accoglienza più adeguata”.

“Chiaramente - ha spiegato ancora Funaro -, negli alloggi volano verranno inserite persone che sono nella graduatoria per le case popolari in modo che possano avere un’assegnazione a più breve termine. In questo modo, si crea un circuito in cui potranno essere accolte intere famiglie”.Infine l'assessore conclude “Sappiamo bene che i contributi e gli alloggi volano e popolari non sono l’unico modo di intervenire per far fronte all’emergenza abitativa che sono solo una parte delle risposte e stiamo lavorando per cercare di trovare altre soluzioni attraverso la ricognizione già in atto degli immobili da utilizzare, attraverso l’housing sociale, ma queste sono risposte più a medio e lungo termine”.Parola d'ordine dunque è Ricognizione: "dal latino recognitio-onis ovvero riconoscere, osservare attentamente". 

In evidenza