Caldaie e termosifoni, quanto costa mettersi in regola

Qualcuno ha protestato, ma non faceva abbastanza freddo. Adesso se ne stanno accorgendo tutti

Antonio
Antonio Lenoci
31 ottobre 2014 13:25
Caldaie e termosifoni, quanto costa mettersi in regola

Dal primo novembre si può accendere il riscaldamento nell'area nazionale in cui ricade anche la città di Firenze. Per farlo occorre attivare gli impianti con la certezza di avere le carte in regola. Già, ma come si fa ad avere le carte in regola? Fino ad ora nessuno ci ha fatto molto caso, ma qualcosa è cambiato.Il responsabile dell’impianto ha l’obbligo, ogni due anni, di effettuare i controlli per l'efficienza energetica: significa che il tecnico deve presentare una autocertificazione al Comune rilasciando contestualmente un bollino che viene apposto al libretto della caldaia sul quale già sono annotati i parametri relativi alla manutenzione ordinaria, straordinaria ed il controllo dei fumi.

Il controllo annuale costava circa 90 euro. Una cifra che ora aumenta.Dal 15 ottobre, ma secondo il Decreto Legge doveva partire già a giugno scorso, c'è l'obbligo di possedere un secondo libretto di controllo, circa 40 pagine, da riempire ogni volta che il tecnico effettua l'intervento e verifica il corretto funzionamento dell'impianto.

Rientrano nell'elenco anche i climatizzatori, le pompe di calore, il teleriscaldamento e gli impianti ad energia solare.Secondo le Associazioni a tutela del consumatore rischia di durare più la compilazione dei moduli che il controllo tecnico sull'impianto. Per la gioia di chi terrà d'occhio l'orologio scoprendo quanto costa il tempo.

Per le caldaie murali, quelle domestiche, inferiori a 35 kilowatt di potenza, oltre al costo del tecnico, occorre versare al manutentore il contributo di 10 euro. Chi non rispetterà le regole potrà pagare dai 500 ai 3mila euro di sanzione.Dal 2014 la competenza per la normativa in materia passa dalla Provincia alla Regione che potrà cambiare il calendario prevedendo verifiche più dilatate nel tempo, ma anche istituendo un registro dove prendere nota degli impianti e dei relativi responsabili.

Un registro a pagamento? Attualmente gli addetti ai lavori segnalano migliaia di impianti che non sarebbero accompagnati da regolare certificazione.I rischi per chi non adempie non sono solo quelli di avere consumi maggiori o perdite indesiderate: il malfunzionamento del sistema è il rischio maggiore perché può produrre gravi danni a persone e cose.Nel caso di una verifica a sorpresa, inoltre, ci si può trovare costretti a pagare un'onere di controllo al Comune di Firenze attraverso la Multiservice, azienda che ha vinto l’appalto fino al 31 dicembre 2015.La Multiservice S.p.A.

di Genova distribuisce alle ditte di manutenzione i bollini per l'autocertificazione e fornisce le informazioni utili per lo svolgimento dell'attività di ricezione delle autocertificazioni sugli impianti termici. La società ha sede a Firenze in via Andrea da Pontedera n. 61/63 con CAP 50143. Telefoni 055.3985.357-8 Fax 055.711855.

Il Comune di Firenze ad inizio 2014 ha promosso una campagna per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con modelli molto meno inquinanti e a più alto rendimento energetico firmando un protocollo d'intesa per l'ammodernamento del parco caldaie sul territorio comunale con CNA Firenze, Confartigianato Imprese Firenze, ANGAISA Toscana.Il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile della città di Firenze ha evidenziato che il settore residenziale rappresenta il 30,20% del totale delle emmissioni di CO2 in città.

L'obbiettivo del protocollo per l'ammodernamento del parco caldaie pertanto vuole produrre una riduzione della CO2 stimata in 49.988 tonnellate/anno (pari al 8,65%) con riferimento alla sostituzione delle caldaie con oltre 15 anni di anzianità e quelle di tipo B (camera aperta). Per informazioni sulle agevolazioni scrivere a Gianni Bordoni e Marcello Cocchi in Via Benedetto Fortini 37 50127 Firenze: info.caldaie@comune.fi.it

Allegati
In evidenza