Cabine telefoniche: eliminate nel 2015, ma qualcuna resiste

Esistono ancora zone disagiate che hanno necessità delle postazioni pubbliche

Antonio
Antonio Lenoci
08 gennaio 2016 16:18
Cabine telefoniche: eliminate nel 2015, ma qualcuna resiste

Data prevista per la totale dismissione 31 dicembre 2015, ma sono ancora tante le cabine telefoniche sul territorio nazionale e c'è ancora chi non potrebbe farne a meno. 

Continuiamo a vederle nei film d'epoca, persino l'Archivio Storico di Telecom Italia riserva alla Cabine un ruolo importante nella Cinematografia, tra gli aneddoti che vedono protagonisti Fellini e Mastroianni c'è questa nota della Rai: "Mastroianni aveva la consuetudine a interminabili telefonate durante le riprese al punto da costringere Fellini a installare sul set una cabina telefonica tutta per lui". Fino all'indimenticabile "Il Muro di Gomma" con Rocco Ferrante, un intenso Corso Salani, che detta il suo pezzo sulla Strage di Ustica alla Redazione del Corriere della Sera.

Hanno segnato un'epoca, sono state un must, un cult e poi sono diventate un oggetto ingombrante sul marciapiede. Al tempo in cui si attende l'allaccio della Banda Larga, in città la salvaguardia di una cabina telefonica pubblica interessa oramai a pochi, ma nei borghi in cui manca il segnale ed internet è solo un miraggio il servizio è ancora indispensabile.La prima cabina telefonica pubblica in Italia risale al 10 febbraio 1952 in piazza San Babila a Milano, sino ad allora i telefoni pubblici si trovavano nei Bar oppure nei Posti Telefonici Pubblici. Nel 1971 c'erano circa 2.500 cabine, erano 33.000 nei primi anni '80.

Le schede telefoniche prepagate arrivano nel 1976, ma solo negli anni '90 vivranno il boom del collezionismo.Qualcuno a Firenze ricorda ancora i grandi raccoglitori sfogliati alla Stazione di Santa Maria Novella dove gli appassionati si incontravano per i loro scambi. I gettoni spariscono definitivamente con l'arrivo dell'Euro, ma anche le tessere a banda magnetica se la passano male: arrivano i cellulari.Nel 2007 Aduc denuncia l'aumento delle tariffe.

"Cambiano i prezzi per telefonare dai telefoni pubblici di Telecom Italia, con un aumento per le chiamate locali, un calo per quelle interurbane e un premio per chi telefona nei giorni festivi usando, però, le schede prepagate. La manovra tariffaria agisce sulla durata dello scatto telefonico e non sul prezzo, che resta pari a 10 centesimi. Le telefonate che subiscono un aggravio sono quelle urbane: la durata dello scatto scende infatti dagli attuali 97 a 55 secondi. Meno care le chiamate interurbane: la durata dello scatto sale da 47 a 55 secondi.

Una novità il premio previsto per chi usa le schede prepagate, invece delle monete, nei giorni festivi. Lo scatto, sia per le locali che per le interurbane, ogni 300 secondi".

Nel 2010 è l'Agcom che autorizza Telecom Italia alla rimozione dei telefoni pubblici, salvo l'opposizione della cittadinanza.

Nel 2011 c'erano 97.376 postazioni in funzione, a fare i conti era il sottosegretario allo Sviluppo economico Massimo Vari che spiegava ai parlamentari: "La modifica dei criteri di distribuzione delle ptp operata dall'Agcom discende da una drastica riduzione dell'utilizzazione delle ptp in Italia in conseguenza del mutamento delle abitudini degli utenti, che ricorrono sempre più alla telefonia cellulare, e dalla constatazione di un oggettivo sovrannumero delle postazione telefoniche pubbliche sul territorio se rapportato alla popolazione e confrontato con quello degli altri Paesi della Comunità.

I risparmi di gestione, ottenuti tramite la rimozione delle ptp non utilizzate, saranno in parte reinvestiti nelle attività di manutenzione delle postazioni che restano attive sul territorio, a vantaggio degli utenti. Il ministero dello Sviluppo economico, nell'ambito delle proprie competenze, non mancherà di verificare il rispetto, da parte della società Telecom Italia, degli obblighi derivanti dallo svolgimento del servizio universale, soprattutto con riguardo a quelle aree non coperte dal servizio di telefonia mobile e territorialmente disagiate".A 4 anni di distanza ed al termine del periodo transitorio previsto, c'è ancora chi spera di poter mantenere attiva la cabina pubblica. In rari casi, come per la cabina telefonica del Comune di Barga trasformata dalla Pro Loco in mini Biblioteca, oppure a Firenze tra viale Matteotti e piazza Libertà, potrebbe trattarsi persino di una salvaguardia culturale. La postazione fiorentina richiama ancora alla mente una scena cult della cinematografia toscana con Athina Cenci e Francesco Nuti che nel 1982 assistono ad una surreale telefonata di Alessandro Benvenuti in Ad ovest di Paperino.

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