Bundu e Palagi (SPC): “Con la resistenza curda, ma non troppo?”

I consiglieri in Palazzo Vecchio: "Vogliamo fare presente alla maggioranza l'importanza dei nostri ordini del giorno (due approvati, quattro respinti), con cui proponevamo di essere conseguenti con le posizioni espresse". Gruppo Pd: "flash mob" per denunciare l'uccisione di Hevrin Khalaf. Mimma Dardano (Lista Nardella): "Basta armi alla Turchia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2019 19:15
 Bundu e Palagi (SPC): “Con la resistenza curda, ma non troppo?”

“Siamo lieti che il Consiglio comunale di oggi si sia espresso a sostegno della resistenza curda e contro la guerra scatenata da Erdogan. Questo è l'ovvio punto di partenza del nostro comunicato. Alla maggioranza però – sottolineano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – vogliamo fare presente l'importanza dei nostri ordini del giorno (due approvati, quattro respinti), con cui proponevamo di essere conseguenti con le posizioni espresse.

Riconoscere la necessità di chiedere la libertà per Öcalan, offrirgli la cittadinanza onoraria di Firenze, togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche: sarebbero state scelte dalla portata storica e di valore universale, capaci di parlare a tutto il mondo e dare speranza alla causa curda. Purtroppo così non è stato, si sostiene la resistenza curda, ma non fino in fondo. Comunque bene che ci si sia espressi criticamente rispetto alla Turchia, nella Città di Lorenzo Orsetti! Così come siamo sicuramente soddisfatti dell'approvazione degli ordini del giorno per lo stop alla vendita delle armi all'esercito turco e quella per istituire una no fly-zone sopra le municipalità curde.

Confidiamo – concludono Bundu e Palagi – possa avere esito positivo anche il gemellaggio di Firenze con una municipalità curda”.

Il gruppo del PD esprime tutto il suo dolore per la barbara uccisione di Hevrin Khalaf, donna del dialogo fra curdi, arabi e cristiani, donna forte e determinata, impegnata per l'emancipazione delle donne in Siria. La sua uccisione per mano di terroristi islamisti è un orrore cui non ci rassegniamo. Il gruppo PD ha messo in atto un “flash mob” per denunciare l'uccisione.

Mimma Dardano, capogruppo della Lista Nardella in Consiglio comunale ha fatto una lunga comunicazione con questo inizio che fa riflettere: "Stanno uccidendo persone. E decine e decine di migliaia di civili stanno fuggendo. Sono stata molte volte in Iraq, anche al Nord al confine con Siria e Turchia. “Ma voi occidentali, voi italiani, l’unico modo che avete per aiutarci è vendere armi a chi poi ci massacra?”. Questo mi diceva una giovane donna incontrata nel Kurdistan iracheno oltre 10 anni fa.

E aveva ragione. Anche l’Italia ha venduto armi durante la guerra Iraq-Iran a tutti e due i Paesi in guerra, per par condicio. Il 16 marzo 1988 l’esercito di Saddam utilizzò armi chimiche (gas prodotto dove?) contro la città curda di Halabja. I morti furono circa 5.000. Ma in tutta la guerra con l’Iran si pensa ci furono circa 100.000 morti curdi. Le mine disseminate sui confini con il Kurdistan iracheno erano made in Italy. Poi abbiamo addestrato i piloti di Saddam, nostro alleato, e contro la popolazione irachena abbiamo fatto la prima guerra del Golfo nel 1991 e poi la seconda nel 2003.

L’Occidente ha fatto grandi affari. Ha difeso i propri interessi... Non bastano parole vaghe di condanna. La guerra va fermata con scelte concrete. E la prima è sicuramente non fornire armi a chi la combatte! La pace va costruita con scelte concrete".

Riassumendo, oggi il Consiglio comunale ha ricordato la figura dell'attivista per i diritti umani, per i diritti delle donne Hevrin Khalaf brutalmente uccisa e ha votato una mozione presentata su proposta del PD insieme alla lista Nardella e a Sinistra Progetto Comune, che condanna l'azione di guerra scatenata dalla Turchia in Siria contro il popolo curdo. La mozione riconosce il ruolo fondamentale svolto nell'area dall'esercito curdo per fermare l'ISIS, ricorda le ripetute violazioni dei diritti umani fondamentali della popolazione curda , di cui la Turchia si è resa responsabile, e sollecita il governo italiano a bloccare la vendita di armamenti alla Turchia.

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