Braccialetti elettronici ai dipendenti: scontro tra sindacati

Filcams rivendica l’accordo e UilTucs Toscana: “Provate a chiedere ai vostri iscritti di indossarli”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2015 13:37
Braccialetti elettronici ai dipendenti: scontro tra sindacati

Obi ha smentito l'uso dei dispositivi, ma la polemica non si placa e si sposta nelle stanze delle rappresentanze sindacali. “Se alla Filcams Cgil piacciono i braccialetti elettronici come strumento da introdurre nelle aziende provino a chiedere ai loro iscritti di indossarli. Noi non mettiamo in dubbio la regolarità meramente formale dell’accordo, ma la sostanza e l’inadeguatezza, oltre al peso che potrebbe avere in futuro creando un precedente gravissimo.

Per la UilTucs sistemi di questo dovrebbero essere regolamentati con estrema attenzione con ogni accortezza possibile per evitare che la dignità dei lavoratori venga lesa” così Marco Conficconi, segretario generale della UilTucs Toscana, la categoria della Uil che si occupa di turismo, commercio e servizi, replica sempre più stupefatto alla nota della Filcams che “rivendica” l’accordo. “Per noi il solo fatto che l’azienda abbia deciso di sottoscrivere un accordo così delicato, trattandolo solo a livello locale, è un fatto assurdo e gravissimo.

Che Obi dica poi di non volerlo attuare ci sembra paradossale, e ancor di più ci sembra assurda la spiegazione: perché sottoscriverlo nero su bianco se non è intenzione dell’azienda metterlo in atto? Questo metodo – spiega Conficconi – ha il sapore della sottomissione, della costrizione, non certo dell’efficienza. Uno strumento del genere, mal regolamentato, può diventare arma di ricatto per tutti i lavoratori, a partire dai precari, fino ai rinnovi di contratto.

Non a caso il tema è inserito nel Jobs Act, legge che abbiamo contestato proprio con la Filcams nell’ultimo sciopero generale. Anche per questo restiamo allibiti”.

Resta molta la sorpresa di Conficconi dopo la risposta della Filcams che ribadisce la “piena legittimità” dell’accordo. Quel che è grave è che per la categoria della Cgil “non vi è nessuna lesione dei diritti individuali e collettivi e nessuna minaccia per la dignità e la salute dei lavoratori”. Per la UilTucs Toscana, nettamente contraria all’intesa, “la lesione dei diritti inizia nel momento in cui si pensa di introdurre un sistema del genere con queste modalità”. La UilTucs Toscana, così come la UilTucs nazionale, chiede comunque un incontro chiarificatore all’azienda”.Il Coordinamento Regionale Filcams-Cgil della Toscana dei delegati OBI BBC Srl, in relazione all’iniziativa di attivazione del cosiddetto “Calling System”, precisa che “nei punti vendita OBI della Toscana il problema non si è posto”.

Il Coordinamento vuole sottolineare che “la Filcams-Cgil ha nei punti vendita della Regione la quasi totalità di iscritti e che quindi qualora si dovesse presentare questa situazione la analizzeremo ponendo, con la forza della nostra rappresentanza, la condizione del pieno rispetto dei principi contenuti nello Statuto dei Lavoratori, della dignità del lavoro e della garanzia di poter lavorare in totale sicurezza e nella piena tranquillità. E questo lo affermiamo con la massima chiarezza e trasparenza contro i tentativi di strumentalizzazione messi in atto a mezzo stampa da parte della Uiltucs, rassicurando tutte le lavoratrici ed i lavoratori che la Filcams-Cgil continuerà, come sempre ha fatto, a confrontarsi con l’Azienda nel merito della situazione e delle prospettive aziendali e dell’organizzazione del lavoro”.

Il Coordinamento Regionale Filcams-Cgil della Toscana dei delegati OBI BBC Srl, anche alla luce di quanto emerso, ribadisce “l’assoluta contrarietà alle misure contenute nel Jobs Act che favoriscono il controllo a distanza dei lavoratori da parte delle Aziende e si opporrà a qualsiasi iniziativa volta a peggiorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori addetti presso i punti vendita OBI della Regione Toscana, mettendo in campo tutti gli strumenti volti alla loro tutela”.

In foto una protesta di Filcams Cgil con il braccialetto: "Lavoro Contratto Uguaglianza e Dignità"

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