BancaEtruria: oggi incontro in Camera di commercio ad Arezzo

La Banca Mutua e Popolare Aretina è fallita. Donzelli (Fratelli d’Italia): “Risparmiatore ucciso dal governo per salvare la banca amica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2015 14:04
BancaEtruria: oggi incontro in Camera di commercio ad Arezzo

Oggi pomeriggio al polo fieristico di Arezzo l’assemblea pubblica “Banca etruria ultimo atto, soluzioni in difesa dei risparmiatori”. L'incontro è ospitato dall’auditorium della Camera di commercio, con gli obbligazionisti di Banca Etruria che hanno perso i loro risparmi col decreto ‘salva-Banche’.

«In epoca renziana valgono più le parole dei fatti. E allora, ecco che i fatti si nascondono dietro a parole scelte ad arte. L’hanno chiamato il decreto ‘salva-banche’; parole, poiché nei fatti è un decreto uccidi-banche che mina fin dalle fondamenta la credibilità di tutto il sistema bancario. Tutto: non solo di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e CarChieti ma tutte le banche d’Italia». «Il decreto adottato dal governo del Pd, dal governo Renzi, non solo ucciderà la credibilità del sistema bancario mettendo letteralmente sul lastrico decine di migliaia di piccoli risparmiatori ed impoverendo, dalla domenica al lunedì, interi territori, ma purtroppo ha anche già iniziato a produrre lutti, come è accaduto a Civitavecchia solo ieri». «Noi di Forza Italia abbiamo già proposto una possibile via d’uscita che tuteli i risparmiatori, ma è necessario che il Pd e il governo Renzi abbandonino la loro ipocrisia e dimostrino di capire la drammaticità della situazione.

Occorrerebbe soprattutto che avessero un’autorevolezza sul tavolo europeo ma questa, conoscendoli, è una vana speranza. Autorevolezza che servirebbe per far sì che in Italia si facesse come in Germania, Francia, Gran Bretagna e altrove è stato fatto in situazioni simili, proprio al fine di tutelare i risparmiatori rispetto a banche dissestate e facendo ciò tutelando la credibilità complessiva del sistema». Così dichiara il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai anticipando i contenuti che esprimerà partecipando all’incontro.

"Operazioni creditizie scriteriate effettuate dai suoi amministratori con la complicità di una classe dirigente incapace di porre un freno, anzi -interviene il Comitato Elettorale Arezzo "Insieme Possiamo-Lavoro Diritti Beni Comuni"- più volte complice di tale atteggiamento, hanno condotto BancaEtruria, insieme a Carife, Banca Marche e Carichieti ad una condizione debitoria irreparabile che ha reso indispensabile un intervento specifico che ha colpito duramente i dipendenti (riduzione dei posti di lavoro, riduzione del salario), i piccoli risparmiatori e le aziende del territorio (molte medio-piccole) che si sono visti azzerare i loro risparmi investiti in azioni e obbligazioni subordinate".

“Il suicidio del pensionato è il sacrificio voluto dal governo per il salvataggio di Banca Etruria, ai cui vertici siede il papà di Maria Elena Boschi. Adesso ci aspettiamo che il ministro delle riforme, il premier Renzi e il ministro dell’economia Padoan vengano messi sotto indagine per istigazione al suicidio”. E’ quanto afferma il coordinatore dell’esecutivo nazionale e capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: “L’indagine ci parrebbe un atto dovuto da parte della Magistratura, anche alla luce dell’esposto presentato dal Codacons sulla base dell’articolo 580 del codice penale”.

Oggi pomeriggio Donzelli parteciperà all’assemblea pubblica. “Siamo di fronte all’ennesimo caso lampante di aiuto in favore degli amici, a discapito della gente perbene, che in questo caso ha perso i risparmi di una vita - sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia - il governo ha operato una vera e propria strage con il decreto salva-banche: 150mila persone coinvolte in tutta Italia per 800 milioni di euro di risparmi di una vita finiti in fumo. Per di più si è scoperto che a Banca Etruria gli amministratori si sono concessi fidi mai restituiti per complessivi 108 milioni di euro spariti fra perdite e prestiti finiti in sofferenza.

Le politiche economiche e bancarie degli ultimi anni sono fallimentari - conclude Donzelli - il governo e Bankitalia si assumano le responsabilità delle ripercussioni che stanno provocando sulla povera gente”.

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