​Bollette Publiacqua: aumenti delle tariffe e servizi non pagati

 Consumatori: “C'è preoccupazione, chiediamo convocazione urgente all'Autorità Idrica”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2016 16:36
​Bollette Publiacqua: aumenti delle tariffe e servizi non pagati

Sono tanti i cittadini coinvolti "chiamati a pagare servizi non resi ben oltre i 5 anni pregressi ed a pagare arretrati di cui non portano alcuna responsabilità".

 “Con la presente intendiamo esprimere la nostra profonda insoddisfazione e preoccupazione in merito a quanto sta avvenendo relativamente all’invio da parte di Publiacqua di bollette contenti aumenti tariffari e richiesta di relativi conguagli per non aver pagato servizi di fognatura e depurazione negli ultimi 5 anni: inizia così la lettera che Federconsumatori Toscana, Adiconsum Toscana e Adoc Toscana hanno inviato a Publiacqua e all'Autorità Idrica Toscana (AIT).

“Eravamo già stati sommariamente informati di questo ed avevamo già espresso la nostra posizione - aggiungono le tre sigle - : da una parte, c'era apprezzamento per una necessaria sia pure tardiva iniziativa tendente a mettere a pulito una situazione che si trascinava da tanto tempo, penalizzando tanti cittadini chiamati a pagare servizi non resi magari ben oltre i 5 anni pregressi (39.178 utenze), mentre altri (18.097 utenti) sono ora chiamati a pagare arretrati di cui non portano alcuna responsabilità; Dall’altra parte, per la delicatezza dell’operazione abbiamo espresso la nostra preoccupazione. Infatti, malgrado l’assicurazione di Publiacqua di aver provveduto a un riesame e verifica dei risultati, come richiesto lo scorso anno in collaborazione con i Comuni, già oggi emergono, su denuncia di cittadini, incongruenze e anomalie che andranno attentamente verificate. Da qui il nostro invito ai cittadini a verificare attentamente la loro specifica situazione”.

Il dato che emerge, “è il fatto che la richiesta di adeguamento tariffario e dei relativi arretrati è dato dalla poca informazione sulla pianificazione e progettazione degli impianti di depurazione data ai cittadini, che sono chiamati a pagare servizi non effettivamente resi, ma spesso solo programmati e nemmeno iniziati o completati alla data di oggi”: è l'allarme lanciato dalle associazioni di consumatori. Che ricordano: “A questo proposito vorremmo ribadire che, nei nostri precedenti incontri in sede di AIT, Publiacqua aveva sempre fatto riferimento a servizi effettivamente goduti ma non fatturati, e che mai si era fatto riferimento all’applicazione di tale adeguamento anche alle utenze per le quali era in corso una progettazione.

Elemento per altro già definitivamente superato con la nuova articolazione tariffaria e le disposizioni dell’AEEGSII in materia. A ulteriore prova di ciò si può andare a leggere la nota ufficiale di Publiacqua sul proprio sito web dove si parla conguaglio 2015 necessario 'per adeguare la fatturazione ai servizi effettivamente goduti dagli utenti…'e più avanti di 'una verifica accurata al termine della quale è ora possibile contare su una fotografia reale dei servizi effettivamente erogati ad ogni singola utenza'.

E ancora dalla verifica emerge che '... 18.000 utenze che usufruiscono del servizio di fognatura o di fognatura e depurazione e che saranno oggetto di un adeguamento della tariffa applicata, perché al momento gli stessi servizi non sono loro fatturati'. Solo cattiva ed erronea comunicazione? Anche di questo intendiamo chiedere conto”.

 Federconsumatori Toscana, Adiconsum Toscana e Adoc Toscana chiedono all’AITuna urgente convocazione delle Associazioni di tutela dei consumatori e di Publiacqua, per avere finalmente una chiara e dettagliata informazione dei criteri con cui si è arrivati alla richiesta di adeguamento tariffario e delle anomalie che già si stanno evidenziando su denuncia degli stessi interessati, chiedendo fin d’ora alla stessa Autorità non solo di verificare la corretta applicazione degli indirizzi che devono orientare la formulazione degli eventuali adeguamenti se effettivamente dovuti, ma anche di valutare l’inderogabile esigenza di trovare sedi e forme conciliative che approfondiscano le situazioni di fatto ed esaminino tutte le anomalie denunciate”.

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