Seppur negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare di Bitcoin e criptovalute la conoscenza di questa nuova tipologia di denaro, delle sue potenzialità e dei rischi che comportano, non è di dominio pubblico. Motivo per cui, seppure sinteticamente, vediamo di chiarire di cosa tratta e di come sono emersi Bitcoin e criptovalute.
Le criptovalute, sinteticamente, non sono altro che monete virtuali, utilizzate per effettuare pagamenti in transazioni commerciali. Cioè, hanno la stessa funzione di acquisto di beni e servizi delle valute tradizionali come l’Euro, il Dollaro e via dicendo.
Ma qual è la differenza tra criptovalute e valute consuete? Oltre ad essere completamente virtuale, ci sono tre funzionalità di base che differenziano le criptovalute dalle valute consuete, ovvero:
- il decentramento,
- l’anonimato e
- il costo zero delle transazioni.
Decentralizzazione significa, essenzialmente, che Bitcoin e criptovalute sono indipendenti da una banca centrale o dallo Stato per la loro regolamentazione, cioè le loro fluttuazioni dei prezzi si verificano in base all’economia stessa, avendo meno interferenze statali di quanto avrebbe una valuta normale. L’unico elemento centrale del processo è il sistema blockchain, una sorta di registro digitale che rappresenta tutte le transazioni effettuate.
I registri delle transazioni vengono archiviati da una vasta comunità di utenti in tutto il mondo e non in un’unica posizione. Ciò, consente l’accesso alla scansione pubblica rapida nel database e rende difficile per gli hacker agire.
La complessa tecnologia dei dati alla base di blockchain è ciò che garantisce che le transazioni siano affidabili. Le transazioni in criptovaluta garantiscono, anche, un anonimato all’utente. La maggior parte di esse, infatti, non richiede alcun tipo di informazione personale per iniziare a utilizzare il servizio, il che, tuttavia, porta alcuni a sostenere che le attività illegali, come il traffico di droga e di armi, potrebbero essere agevolate con questo mezzo.
Il costo zero delle transazioni è un altro importante aspetto. Non esiste, infatti, alcuna autorità centrale che possa interferire per imporre alcun tipo di commissione sulle criptovalute.
Le valute consuete sono, solitamente, emesse da banche centrali o istituzioni governative e, l’intero dispositivo dietro le transazioni tra individui, è legato a tassi definiti dal governo e banche in cui avviene la transazione. Nel caso dei Bitcoin e delle criptovalute non esiste un’autorità centrale, quindi il costo delle transazioni è pari a zero.
Per questo motivo, sono diventate un’alternativa praticabile principalmente per le transazioni internazionali, dove i tassi possono essere piuttosto alti se effettuati con mezzi diversi. Con l’avanzamento degli studi crittografici degli anni Ottanta, la possibilità di creare sistemi di valuta completamente virtuali iniziò ad essere perseguita. Da qui la creazione e lo sviluppo di Bitcoin, la prima criptovaluta e quindi le varie piattaforme digitali di investimento come Bitcoin System.
Solo nel 2009, la storia delle criptovalute inizia a uscire dai confini dei forum internet, facendo sì che Bitcoin, la criptovaluta più riconosciuta al mondo, venisse presentata al pubblico da Satoshi Nakamoto, il suo creatore. Poco si sa dell’identità di Nakamoto.
Indubbiamente, diede vita alla blockchain, ossia a quella potente tecnologia grazie alla quale si sono andati a sviluppare Bitcoin e criptovalute, modernizzando il sistema criptovalute e permettendo di espanderne l’uso. Bitcoin è stata, dunque, la prima criptovaluta a utilizzare la tecnologia blockchain, in gran parte responsabile del suo successo a causa della sicurezza assicurata dal sistema. L'uso della blockchain poi si è esteso ed ecco che sono emerse molteplici criptovalute alternative.
