Bimbi e Natura: animali domestici, tutti i consigli utili

Come orientarsi quando in casa arriva un bambino

Antonio
Antonio Lenoci
22 settembre 2015 13:54
Bimbi e Natura: animali domestici, tutti i consigli utili

La celta deve basarsi sul rispetto delle esigenze del bambino, ma anche del nuovo amico. A Bimbi e Natura 2015, in programma sabato 26 e domenica 27 settembre al Giardino dell'Orticoltura sarà possibile partecipare ad incontri individuali con la Dott.ssa Daniela Tarricone.Biologa, consulente comportamentale del cane e del gatto, laureata all’Università di Firenze è fra i primi a dedicarsi professionalmente in Italia allo studio dell’etologia degli animali d’affezione. Ha curato la traduzione italiana del libro “Il linguaggio del cane” di Roger Abrantes, pubblicato dall’Editoriale Olimpia nel 2000. Collabora con le amministrazioni locali per favorire l’educazione e la corretta informazione dei cittadini sul rapporto con gli animali, oltre a intervenire nella scuola pubblica con programmi volti a valorizzare la tutela degli animali e la corretta relazione con essi.Quali sono le basi per creare un buon rapporto di convivenza? "La famiglia che ha un bambino in arrivo teme la reazione da parte dell'animale domestico.

Un cane che non abbia sufficiente preparazione, nei primi giorni soprattutto in cui il pianto del bimbo è costante, può avvertire un pericolo e non capire la situazione. Anche i gatti possono creare problemi: una signora mi ha chiamata poche ore fa perché il gatto, spaventato dall'arrivo di un bambino piccolo in casa, ha reagito aggredendo i familiari".Possono nascere tensioni che incidono anche sulla crescita del bambino? "Soprattutto sono da tenere sotto controllo le situazioni di pericolosità.

Sono rari i casi in cui i cani vedono nel bambino una preda, ma casi di cronaca insegnano che è sempre meglio essere consapevoli dei rischi: il bambino non deve mai restare solo con gli animali domestici, quando inizia a gattonare il movimento produce aggressività da parte dell'animale che si sente minacciato".I bambini hanno paura? "I bambini hanno una innata passione ed attrazione per questi esseri diversi che comprendono il linguaggio del corpo.

Crescendo poi trasferiscono le indicazioni ricevute dai genitori verso l'animale impartendogli ordini e raccomandazioni".L'educazione affettiva verso gli animali come avviene? "Recentemente nei centri estivi ho portato degli animali per far conoscere ai ragazzi bisogni, necessità oltre a far loro provare le reazioni ai vari comportamenti. Tutto si basa sulla conoscenza reciproca".Avere un animale domestico è una buona terapia per il bambino? "La pet therapy è complessa, occorre una seria preparazione e servono animali preparati.

Per quanto riguarda la presenza di animali in famiglia è provato che i bambini che vivono con gli animali in casa sono meno soggetti ad allergie e sono più aperti al contatto con gli estranei perché sono predisposti a comunicare con il linguaggio non verbale e dunque universale. Quando invece il pediatra consiglia, in caso di difficoltà, di prendere un animale per aiutare il bambino, occorre andarci cauti; il cane non è un terapista che assiste il paziente, ha le sue esigenze che rischiano di mettere ancora più in difficoltà la famiglia.

Si tratta di una sciocchezza che serpeggia tra i medici di famiglia, da sostenere con il consulto di specialisti e la scelta di animali addestrati e sottoposti a particolari esami".Firenze è una città a misura di animale? "Negli ultimi dieci anni si è dimostrata più sensibile, pensiamo alla possibilità di entrare in tutti gli esercizi pubblici, salva espressa richiesta al sindaco, oppure alle aree per cani che prima non c'erano. Sono importantissime per la socializzazione del cane che ha bisogno di restare libero ed avvicinarsi ai suoi simili.

I grossi problemi che oggi riscontriamo sulla gestione degli animali domestici sono dovuti in gran parte dall'avere cani poco socializzati con i loro simili, perché magari legati a guinzagli troppo corti".Servono aree più grandi? "Questo sì, magari. Ci sono persone che davanti al mio rimprovero di tenere i cani troppo legati rispondono "Ma in casa lo tengo sciolto.." è la dimostrazione che occorre prendere consapevolezza dei bisogni dell'animale. Un cane può essere addestrato se il padrone ne ha necessità, ma tutti devono essere educati affinché possano crescere sereni ed equilibrati.

La magia che si crea tra animale e padrone non può essere indirizzata, ma ricevere le corrette informazioni non può fare altro che bene, a tutti".

La dottoressa Tarricone autrice del libro “Cane o gatto per amico?” edito nel 1992 dall’Editoriale Olimpia, e, insieme alla dott.ssa Monica Antoni, di un altro testo “Dalla parte del cucciolo”pubblicato dalla stessa casa editrice nel 2002. Opera in Toscana e in particolare nella provincia di Firenze.

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