Bambini che non parlano: le tappe di sviluppo del linguaggio

Quando richiedere una valutazione e quando semplicemente attendere "i tempi del bambino"

Paola
Paola Marangio
07 febbraio 2022 16:45
Lo sviluppo del linguaggio

Il mio bambino ha quasi 2 anni e non parla, dice solo “mamma”. Sono preoccupata e non so più se ascoltare quelli che mi dicono che ha qualcosa che non va o chi mi dice di aspettare!

Quando un figlio non inizia a parlare alla stessa età dei suoi coetanei le preoccupazioni dei genitori non tardano a farsi vive (anche perché, ahimè, non tardano ad arrivare commenti e consigli non richiesti da parenti e amici che si trasformano i grandi esperti di pediatria e psicologia dello sviluppo facendo confronti con altri bambini o con la leggenda dei propri tempi di sviluppo).   Facciamo un po’ di chiarezza perché se da un lato è bene non allarmarsi dall’altro è bene saper riconoscere i segnali che possono consentire un intervento tempestivo (e quindi risolutivo) di eventuali problematiche nello sviluppo del linguaggio.

Ecco le normali tappe dello sviluppo del linguaggio dal punto di vista fonologico:

  • 7 – 13 mesi È presente la pronuncia delle vocali e delle consonanti M, N P, B. I bambini quindi pronunciano bene “mamma”, “pane
  • 24 – 36 mesi Compare la pronuncia corretta delle consonanti F,V,D,G e sono presenti processi di semplificazione:
    • cancellazione di sillabe come dire “talo” per “tavolo”
    • sostituzione di consonanti “tane” per “cane”
    • elisione delle consonanti “pocco” per “sporco”
    • l’inversione di due fonemi “cimena” per “cinema”
  • 3 – 4 anni Scompaiono i processi di semplificazione e compaiono la S, Z, L , R perciò i bambini pronunciano bene “sporco”, “spada” “alzare”

Approfondimenti

Bambini con un disturbo fonologico del linguaggio (che non rispettano le suddette tappe), perlopiù entro i 5 anni parleranno bene. Ad esempio nei casi di rotaciscmo (la cosiddetta R moscia) solitamente non si considera prima dei 4-5 anni di intervenire con un intervento di educazione logopedica.

Si può dire che un bambino abbia un ritardo del linguaggio quando a 2 anni pronuncia meno di 50 parole oppure le pronuncia ma non usa brevi frasi composte da 2 parole come “mamma latte!”.  Naturalmente il consiglio è di pazientare e non allarmarsi prima del tempo, come si sente spesso dire: ogni bambino ha i propri tempi e vanno rispettati.  I segnali che devono indurre a fare una valutazione sono pochi e chiari, eccoli di seguito:

  • A 10 mesi non si gira verso i suoni
  • A 18 – 24 mesi non fa “ciao” con la mano, non dice “mamma” o non fa “no” con la testa

Cosa fare? Ugualmente non allarmarsi e chiedere consiglio al pediatra che probabilmente indirizzerà ad una valutazione presso uno specialista. Raramente viene consigliato ma non va sottovalutata l’importanza di considerare un supporto psicologico di accompagnamento per i genitori che affrontano questi passaggi valutativi.

La psicologa risponde — rubrica a cura di Paola Marangio

Paola
Paola Marangio

Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare. Referente del sito PsicologiaFirenze.it. Membro dello staff clinico e didattico dell’Istituto di Terapia Familiare di Siena, ha lavorato nell’equipe del Centro di Terapia Familiare della ASL 10 di Firenze e si è occupata delle valutazioni psico-ambientali delle commissioni medico legali INPS. Collabora con la cooperativa sociale Matrix onlus in ambito della disabilità e psichiatria. Per inviare quesiti scrivere a: marangio@psicologiafirenze.it

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