Firenze, 26 nov. – "Finita la fase straordinaria di analisi sulla multiutility che ha prodotto un utile dibattito, stamani la Commissione Controllo, che svolge un'indispensabile azione democratica di controllo, raccolta informazioni e confronto allo scopo di migliorare la qualità dei servizi erogati dalle partecipate comunali, ha ascoltato la dirigenza di Firenze Parcheggi. Da quanto abbiamo appreso gli incarichi del Cda sono scaduti (addirittura da aprile 2023) e sono in attesa di nomina; nel frattempo l'assemblea 2024 è stata rimandata a nuova data.
È emerso che, dopo il periodo difficile del Covid, il 2024 è stato un anno buono e che per ogni posto auto l'incasso medio è di 6,8 euro e i posti auto sono circa 6000 sul territorio fiorentino. Pur trattandosi generalmente di una buona gestione, ho rilevato alcuni aspetti critici. Primo punto: alcuni parcheggi, ovvero quello alla Fortezza vicino al binario 16, quello di Piazza Alberti, di San Lorenzo e quello di Piazza Beccaria, sono stati realizzati da Firenze Mobilità, che poi li ha dati in concessione a Firenze Parcheggi stessa, con costi annui che incidono pesantemente sul fatturato (circa 15 milioni) o sull'utile (in crescita nel 2023 rispetto al 2022).
Per non parlare dei circa 600 mila euro annui spesi per sorveglianza e sicurezza. Probabilmente, ci furono degli errori o delle stime sbagliate quando fu fatto il piano economico che non ha tenuto conto dei possibili introiti derivanti da questi parcheggi. Fatto sta che questa situazione va avanti da inizio del 2000 e andrà avanti fino al 2035; in sostanza, ad oggi, sono oltre 20 anni che la Firenze Parcheggi si fa carico di questi costi. Questo problema, che risale al passato, lo segnaliamo all'attuale amministrazione; per provare a risolverlo si può o spalmare il debito o mettere dei capitali per ridurlo, nell'interesse della partecipata ma anche degli altri investitori.
A seguire, abbiamo chiesto lumi anche sul piano di sviluppo, visto che in città c'è una grande fame di parcheggi. La risposta è stata disarmante: non ci sono programmi condivisi e i contatti sono al minimo. Firenze Parcheggi, al netto di alcuni problemi comunque risolvibili - se c'è la volontà - come quello dei citati costi, è una società pronta all'uso, che non viene adeguatamente sfruttata" spiega Paolo Bambagioni, Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze e consigliere comunale di minoranza della Lista civica Eike Schmidt, a margine dell'audizione di Presidente e Amministratore delegato di Firenze Parcheggi (56% tra Comune di Firenze e Ataf).
“Firenze Parcheggi ha un Consiglio di Amministrazione scaduto nell’aprile del 2023. A giugno l’allora Sindaco Nardella aveva tuonato, dicendo che era urgente e necessario un cambio di governance. Poi non è piovuto. Ci è stato detto oggi in Commissione controllo dalla Presidente e dall’Amministratore Delegato che a loro non risulta niente di più di dialoghi in corso tra i soci. Ma Firenze Parcheggi è una società in controllo pubblico, in cui il Comune ha la maggioranza, non ha quindi necessità di trattare la governance con i privati -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Non è finita qui.
La Consigliera scelta da Palazzo Vecchio ha dato le dimissioni mesi e mesi fa, ma non è mai stata sostituita, anche perché il CdA è scaduto, immaginiamo. Si aggiunge il venire meno della parità di genere, a seguito di una sostituzione di un socio privato di una Consigliera con un Consigliere.
È una condizione di inspiegabile abbandono da parte della nostra Città. È compromessa la possibilità di investimenti di lungo periodo e di visione generale. Da un momento all’altro si potrebbe procedere alla nomina di un nuovo organismo di governo.Si sta prendendo in considerazione l’idea di privatizzare? Saremmo assolutamente contrari e già lunedì proporremo in un ordine del giorno collegato al DUP di dare priorità al ruolo pubblico dentro Firenze Parcheggi, scongiurando ogni indebolimento della presenza di Palazzo Vecchio.Prendiamo inoltre atto che per l’Amministratore Delegato non esistono problemi di carenza di personale, complice l’uso della centrale operativa per gestire le attività.
Chiederemo alle organizzazioni sindacali se condividono questa valutazione.Sul tema della sicurezza qualcosa è stato riconosciuto. Per chi interviene a svuotare le cassette usate per i pagamenti si sta cercando di far svolgere il servizio in orari meno pericolosi. Per furti e tentativi di furto si riconosce la situazione critica, ma la soluzione al momento pare essere solo la sostituzione delle telecamere analogiche con quelle digitali”.