Badelj el cerebro

Perno davanti alla difesa. A San Siro ha disputato un’ottima partita

30 settembre 2019 19:09
Badelj el cerebro
Immagine concessa da violachannel.tv

La Fiorentina gioca a memoria. Badelj compie mediamente 48 passaggi durante ogni match. Molti tra questi sono filtranti o tocchi di prima. Significa prevedere già dove siano i propri compagni, soprattutto quelli del reparto affine.

Resta arretrato e la zona di competenza è vicina al cerchio di centrocampo. Ciò gli permette l’appoggio alla manovra, perché resta fuori dai triangoli che si formano sulle zone laterali.

Infatti, se pressati, i giocatori in fascia gli scaricano subito il pallone. Qui, però, abbiamo due situazioni interessanti. Quando Pulgar non si inserisce, il croato gestisce con una palla corta. Invece Badelj predilige i lanci lunghi, se le punte si spostano ambedue sulla fascia. Tali lanci potrebbero servire per allentare la pressione o favorire l’inserimento degli esterni. In quanto vengono spesso indirizzati verso il lato opposto del campo.

Dunque Ribery e Chiesa lasciano libero lo spazio centrale alle due mezze ali. Così Castrovilli e il solito Pulgar diventano punte, ottenendo un 3-1-6.

Ma questo accade nelle situazioni di maggiore spinta. Dov’è vitale ridare dinamicità ad un attacco che altrimenti risulta stazionario. Perciò Badelj compie pochi passaggi alti.

Il classe ‘89 sa proteggere ma anche trattare la sfera. Lo slalom e le sterzate repentine rappresentano il suo bagaglio tecnico. Eppure se volessimo valutarlo, dovremmo badare alle doti mentali.

Non è un corridore. Difatti ottempera a questa mancanza attraverso la lettura delle circostanze e il posizionamento.

Cosa significa? Che in fase offensiva accorcia quando il momento si presenta esclusivamente “propizio” per la Fiorentina. Ecco che utilizza l’ottimo tiro da fuori del quale dispone. Al contrario, se dovessero esserci minime probabilità di perdere palla, non avanzerebbe. In fase difensiva non ha quasi mai compiti inerenti la marcatura a uomo. Ostruisce le linee di passaggio avversarie e intercetta possibili pericoli.

Gioca sugli anticipi. Quest’ultima caratteristica dimostra, perché i suoi interventi siano sempre al limite. Rischia di andare a vuoto e nel momento in cui ciò accade i tre difensori hanno grosse difficoltà.

Inoltre è il giocatore che tocca più palloni. Sintomo che sia lui il fulcro della Fiorentina.

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